Dolore forte dopo digestione pesce

Salve,
vorrei poter avere un indicazione sul come comportarmi per il caso a me avvenuto. Ieri sera ho mangiato tranci di salmone in padella, acquistati "al banco". poco tempo dopo l assunzione di tale alimento ho contratto gonfiore e forti dolori alla parte medio-alta sinistra dell addome che persistono ancora oggi oltre che a evacuazioni di feci con pezzi biancastri sopra (forse qualcosa di mal digerito). Quello che vorrei sapere è quale comportamento devo assumere? potrebbe essere un problema di parassiti del pesce (esempio asinakis) o è improbabile tale ipotesi? se esistesse questa possibilita' come dovrei procedere?
Ringrazio anticipatamente chiunque voglia rispondermi
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Gentile utente,
cosa significa "al banco": ingestione di pesce crudo?

Primario di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva - Ospedale "Mater Dei" - Bari
www.enterologia.it
www.transnasale.it

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Utente
Utente
Gentile dr.
per "al banco" intendo pesce non confezionato (ho sottolineato questo in quanto non so se questo comporta la "non congelatura" di tale prodotto). Il salmone è stato cotto qui in casa in padella, anche se non molto bene credo. Persistono come detto ancora oggi gonfiore e dolore sulla parte medio-alta sinistra dell' addome.
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Molto bene.
La cottura esclude il problema Anisakis.
Credo quindi che debba assumere un'alimentazione leggera per qualche giorno oltre a sintomatici per il gonfiore come il Simeticone.
Utile anche una visita del suo curante per valutare il suo addome.

Saluti
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Utente
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Gentile dr.
La ringrazio per la tempestivita' della risposta, un ultima precisazione: il problema anisakis è escluso anche se la cottura come detto è stato approssimativa(in padella)?
Seguira' certamente appena possibile visita dal medico curante.

Ringrazio anticipatamente
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Cerco di essere completo a beneficio dei lettori e di darle i giusti spunti di riflessione.

L'Anisakis simplex è un nematode normalmente presente come parassita intestinale in numerosi mammiferi marini (delfini, foche, etc.) ed ospite intermedio, nel suo stadio larvale, di molti pesci tra cui tonno, salmone, sardina, acciuga, merluzzo, nasello e sgombro.

L’ Anisakis, infatti, resiste bene a molti acidi come quelli contenuti nel limone, nell’aceto e nello stesso stomaco umano, ma resiste anche alla cottura inferiore ai 60°C ed al congelamento quando la temperatura non scende sotto i -20°C per almeno 24 ore.

Pertanto l'anisakis e le sue larve muoiono se sottoposti a 60 gradi di temperatura, oppure dopo 96 ore a -15° C, 60 ore a -20° C, 12 ore a –30° C, 9 ore a -40° C.

Cordialmente
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Utente
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Gentile Dr.
La ringrazio nuovamente per la completezza e precisione della risposta.
Avevo gia letto di questi dati (piu o meno) e i miei dubbi sul problema erano venuti in quanto non sono a conoscenza della temperatura che raggiunge il (in questo caso) salmone in una cottura se vogliamo "approssimativa" in padella, considerando l altezza discreta del trancio.
So che non è il suo campo ma se riuscisse a darmi un indicazione sulle temperature circa che vengono raggiunte da tale cottura le sarei molto grato. Se non è nelle sue possibilita' la ringrazio molto comunque per la tempestivita' e completezza delle risposte da lei date.

Cordiali saluti
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Ci mancherebbe.

Saluti