Gastralgia persistente

Gentile dottore,
da poco più di un mese soffro di quella che è stata definita "gastralgia". Dolore localizzato sotto le prime costole sinistre, o più che dolore sensazione di rigidità, come se una mano stringesse "da dentro". Ne ho già sofferto ma di solito se ne andava da sé in un giorno o due. In passato invece ho sofferto di reflusso gastroesofageo con dolori anche forti simil-cardiaci, sempre curato efficacemente con inibitori di pompa (Pantorc). Il dolore questa volta si è accompagnato, dopo un paio di giorni, con forti gorgoglii e acidità, sempre a livello di stomaco e non di esofago. Il medico mi ha dato una cura con Pantorc40. Dopo le prime due pastiglie stavo meglio, ma essendo il fine settimana ho comprato in farmacia il pantoprazolo equivalente, e subito mi ha fatto poco effetto, con giorni buoni e giorni pessimi. Risentito il medico, mi consigliava di tornare al farmaco di marca, appena l'ho ricominciato sono stata quasi subito bene, tutto passato, persino il ricordo. Dopo una settimana che stavo bene e avevo ricominciato a mangiare (senza smettere il Pantorc, ma avevo già pianificato di ridurre al 20mg), sono andata a nuotare per mezz'ora a ritmo basso, e appena uscita di vasca il dolore è tornato. Ho continuato il pantorc ma non sembra fare più effetto, negli ultimi dieci giorni sono stata bene solo due, negli altri ho sempre questa sensazione di rigidità dello stomaco e adesso è subentrata una fatica a mangiare porzioni normali, non con vera e propria nausea ma quasi, anche se in molte parti della giornata ho fame anche molta. Però anche in passato è stato così con l'inibitore, come effetto collaterale. L'ultima delle 2 gastroscopie eseguite durante la mia vita, nel 2009, diagnosticava solo la piccola ernia da scivolamento con discreto reflusso in esofago, ma per il resto sempre negativa, idem il breath test. Ora il problema è che il medico mi ha confermato lo stesso Pantorc 40 per un altro mese, ma non sembra fare più nessun effetto. Mi chiedo però se il fatto che per quasi dieci giorni sia stata bene mi possa almeno tranquillizzare su patologie serie. Devo precisare che il dolore è sorto in un periodo di discreto stress e che passa completamente durante la notte e col riposo, anche se l'ansia galoppante (un mio amico è morto poco fa di tumore al pancreas) spesso mi turba il sonno. E' possibile che cambiare molecola di inibitore mi aiuti? Grazie
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
I sintomi che descrive sembrano quelli di una forma infiammatoria benigna gastrica e possibile reflusso esofageo. Il dosaggio farmacologico in questa fase acuta potrebbe essere insufficiente e pertanto necessitare di un adeguamento posologico. Pertanto deve consultare il curante. Attenzione alla dieta e abolizione del fumo se presente!

Dr. Roberto Rossi

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dopo
Utente
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Caro Dottore,
dopo la sua risposta ho effettuato esami del sangue e, per caso, quel giorno non ho preso il pantoprazolo. Dopo poche ore ho cominciato subito a stare meglio e per tre giorni sono stata benissimo, avevo dimenticato persino di avere lo stomaco. Poi, forse per un bicchiere di vino, è tornata la combinazione di bruciore-senso di rigidità-lieve e rara nausea senza mai vomito, con sensazione di gorgoglio forte e acidità durante la notte. Non ho comunque ricominciato a prendere il pantoprazolo perché sto comunque meglio di prima. Ma oggi ho ritirato gli esami del sangue che evidenziano, purtroppo, una lieve recidiva di ipertiroidismo con azzeramento del TSH (curai quattro anni fa il morbo di basedow e mi avevano avvertito che poteva tornare, anche se non ho alcun sintomo, forse l'ho preso in tempo). Siccome in passato avevo una pluralità di sintomi poi passati con la cura dell'ipertiroidismo, le chiedo se secondo lei questa persistente iperacidità può essere una conseguenza dell'ipertiroidismo. Affronterò certamente tutti i controlli ma sapendo che può derivare tutto da quella malattia sarei almeno più tranquilla. Ho letto poi che esiste una gastrite autoimmune e vorrei sapere quali sintomi darebbe e quali esami devo effettuare per escluderla.
Grazie
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Dr. Roberto Rossi Gastroenterologo, Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo d'urgenza 7.6k 207 8
La gastrite autoimmune è caratterizzata dai sintomi di una gastrite infiammatoria . Si associa a patologie autoimmuni tra cui le tiroiditi. Dovrà consultare l'endocrinologo per valutare la opportunità di approfondimenti e ricerche anticorpali.
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