Il medico mi parla

Buongiorno,
sono un ragazzo di 28 anni in salute, non fumatore (da più di 2 anni) e con una forma fisica sana.

Da diversi anni ho iniziato a soffrire di dolori allo stomaco, appena sotto lo sterno, per alcuni giorni, con cadenza regolare ogni 3/4 mesi.

Lo scorso settembre ho deciso di approfondire con ecografia e gastroscopia ed è emerso quanto segue:
-elicobacter
-ernia iatale
-alcuni fanghi a livello di cistifellea che potrebbero provocare due piccoli calcoli

In seguito a questa diagnosi ho curato l'elicobacter con l'antibiotico ed ho iniziato a curare maggiormente eliminando i cibi troppo grassi o dannosi. Tuttavia non ho rinunciato a mangiare un hamburger una volta al mese o un bicchiere di vino alla settimana.

Credevo di stare meglio, purtroppo da alcuni giorni mi sono accorto che il dolore torna e non migliora assolutamente utilizzando farmaci quali Riopan o Gaviscon.
L'unica cura che funziona è l'assunzione di una pastiglia di Lucen prima di colazione ed una prima di cena.
Mi è capitato di trascorrere nottate in cui mi svegliavo per un dolore e poi, dopo un paio di giorni, tornare a stare benissimo per altri due mesi.

Ciò che vorrei capire, in una situazione come la mia, è come cercare di prevenire l'insorgere di questi sintomi. Ad oggi vivo curando un po' la dieta e "sperando" che non arrivino. Ma ogni 2 o 3 mesi di punto in bianco, devo stare a letto un paio di giorni per riprendermi.

Per sintesi e comodità riporto i sintomi precisi:
- dolore di intensità crescente, da bassa a media, che può durare interi pomeriggi e serata
- quasi sempre in seguito ai pasti
- sensazione che tutto il cibo si stia bloccando all'altezza dello stomaco, liquidi compresi (solo dopo mangiato)
- la conseguenza è che nel tempo questa massa diventa acida e fa male (solo dopo mangiato)
- dolore improvviso in seguito a coricamento (anche se ho già mangiato, ad esempio, molte ore prima)
- successiva disidratazione
- successiva stitichezza e urine scure (colore dell'ambra scura)
- NON ho mai l'impressione che il cibo ritorni "su". Questo è un grosso dubbio per me, perché ogni volta che il medico mi parla di reflusso ho dei dubbi nel dargli un riscontro.

Alla luce di questo, Vi chiedo, secondo voi è possibile attribuire tutto ciò all'ernia iatale?
Non esiste altra cura che il Lucen in seguito agli attacchi?

Grazie mille per la vostra attenzione,
i miei più cordiali saluti

Andrea
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
E' importante attenersi alle norme dietetiche e procedere con la terapia con esomeprazolo. Bisognerebbe rivedere la dose e la terapia con il gastroenterologo in quanto oltre al reflusso ci sono disturbi di rallentato svuotamento gastrico. Sarebbero, quindi, da aggiungere dei procinetici.

Al link troverà un articolo sulle norme alimentari:

https://www.medicitalia.it/minforma/scienza-dell-alimentazione/787-il-reflusso-gastro-esofageo-a-tavola.html

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille dottore,
effettivamente il medico di famiglia mi ha prescritto anche del Peridon da prendere prima dei pasti quando sento la digestione faticosa, anche se no ho una dose prestabilita. Mentre per quanto riguarda l'esomeprazolo mi è stato consigliato 2 pastiglie al giorno per una settimana e una pastiglia al giorno per quella successiva.

Ho letto e conservato il suo articolo riguardante la dieta, a cui presterò sicuramente più attenzione.

Il dubbio più grande che mi rimane: è perché i dolori compaiono in questo modo così aleatorio ?

Spesso ho mangiato salumi, bevuto liquori assimilabili a superalcolici, ma non ho avuto problemi. Mentre quando il mio stomaco è in debole come in questi giorni, anche due uova rotte con il pane ed una mela mi danno dolori.

Posso escludere i "fanghi" dalle cause?

Grazie

[#3]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Sicuramente i "fanghi" non hanno influenza, mentre la malattia può avere tale andamento

Saluti
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