Granulomi epatici

Salve Gent.li Dott.,
scrivo per mio zio che è stato operato circa un mese e mezzo fa per sostituzione di valvola aortica. In seguito all'intervento, dopo qualche giorno, ha riportato versamenti sierosi/ematici in sede pericardica ed è stato riaperto. Diversi giorni dopo scoprono che si è verificata un'altra complicazione (coaguli pericardici) e l'hanno riportato in sala per aspirarlo (2 volte nello stesso giorno per un secondo versamento). In totale è stato portato in sala 4 volte ed è stato trasfuso con diverse sacche di sangue. Ha cominciato da subito ad essere itterico, con valori di bilirubina costantemente elevati. Dopo svariate motivazioni, l'ultima delle quali a sostegno del fatto che il problema al fegato fosse dovuto ad un acinetobacter nell'intestino; poi risolto con terapia antibiotica, hanno recentemente eseguito biopsia epatica e rilevato granulomi. Ci è stato detto che questi sono stati causati dalle stasi sul fegato dei versamenti post operatori. Ma allora mi chiedo il perchè della terapia antibiotica che sta eseguendo. La faranno per i granulomi? Vorrei solo capirne di più. Hanno anche parlato di un probabile problema di vascolarizzazione, e ci hanno detto che il trapianto nel suo caso non è pensabile, e che potrebbe anche rimettersi ma bisogna solo aspettare. Secondo voi ci sono basse probabilità di ripresa?Cosa possiamo fare?Potrebbe spiegarmi con più precisione cosa sta succedendo, se vi è possibile farlo?Vi ringrazio tanto,
Saluti
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Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo 28.8k 519 41
Gentile signorina,
per quanto riguarda la formazione dei granulomi epatici, i meccanismi etiopatogenetici non sono ad oggi completamente chiari.
Si tratterebbe di una risposta di difesa del fegato ad agenti irritanti (batteri, farmaci, etc.).

Il suo racconto, ovviamente ed inevitabilmente, appare lacunoso nella ricostruzione clinica di un caso che appare avere una evoluzione clinica complessa, con prevedibili eventi indesiderati, spesso indipendenti dalla volontà dei medici.

E' pertanto impossibile esprimere ragionevoli valutazioni prognostiche e procedurali.

Il consiglio è di raccogliere la documentazione clinica e farla studiare dettagliatamente e meticolosamente, sul piano squisitamente gastroenterologico, da un professionista di acclarata competenza.

Responsabile U.O. di Endoscopia Digestiva Osp. MIULLI
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