Singhiozzo persistente - non ce la faccio più

Buongiorno, ho 63 anni, sono affetto da cardiopatia ischemica, insulinoresistenza, glaucoma cronico e sono stato operato due mesi fa di cistectomia radicale con ureterocutaneostomia bilaterale.

Assumo ad oggi la seguente terapia:

Pantorc 40
Congescor 2,5
Enapren 20
Seleparina 4000 (tra poco ricomincerò ad assumere DuoPlavin)
Norvasc 5

L'ultima gastroscopia l'ho effettuata nel 2013 che riportava ernia natale con reflusso gastroesofageo.

Dopo l'operazione ho iniziato a soffrire di un singhiozzo persistente che insorge dopo i pasti e perdura per ore intere e si risolve solo quando vomito (mi induco il vomito per farmelo passare).

Questa condizione sta rallentando molto la ripresa delle mie condizioni fisiche ottimali, mi sta distruggendo dal punto di vista psicologico e sta invalidando anche la assunzione della terapia cardiologica.

Ad oggi la mia terapia contro il singhiozzo consiste in:

- Motilium 10 (1/2 ora prima di colazione, pranzo, cena)
- Plasil fiale (1/2 prima di pranzo e cena)
- Debridat fiale (dopo cena)

La situazione sembrava essersi normalizzata circa 10 giorni fa, dopodiché sono ricominciati i singhiozzi persistenti.

Dopo l'operazione ho avuto una sorta di subocclusione con probabile laparocele e distensione di anse intestinali, ma la cosa non è stata approfondita chirurgicamente, per cui mi era stato consigliato di indossare una panciera.

Inoltre non vado di corpo correttamente, evacuo feci di piccole dimensioni.

La qualità della mia vita sta peggiorando.

Non so più che fare e a chi rivolgermi.

Vorrei avere un vostro parere.

Grazie e Buona Pasqua
[#1]
dopo
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
nel singhiozzo persistente possono essere impiegati molti farmaci diversi poiché non vi è una terapia farmacologica univoca; la procedura più consueta è quella di utilizzare medicinali differenti all'insorgenza di nuovi attacchi di singhiozzo su base empirica da parte del medico che la segue personalmente.
Un sollievo temporaneo può essere apportato dall'aumento della concentrazione di anidride carbonica nel sangue attraverso la respirazione per breve tempo in un sacchetto di carta.
Cordiali saluti.

Alessandro Scuotto, MD, PhD.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la celere e chiara risposta, Dott. Scuotto.
Qualche settimana fa il mio curante mi ha consigliato di assumere Elgasin, ma leggendo il foglietto illustrativo su internet non pare che sia un farmaco indicato per il singhiozzo, quindi non vorrei assumere un nuovo farmaco senza ottenere alcun beneficio, spendendo anzi soldi in modo inutile.

Cosa ne pensa?

Grazie
[#3]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
purtroppo - come le scrivevo prima - non troverà per molti farmaci l'indicazione specifica per il singhiozzo, ma i tentativi terapeutici puntano ad aver ragione del sintomo sulla base dei possibili fattori scatenanti; il farmaco da lei citato è attivo sulla ritenzione di aria che può appunto rientrare tra i fattori scatenanti o favorenti la sintomatologia.
Purtroppo l'efficacia può essere presunta, ma non stabilita con certezza a priori: soltanto l'impiego del farmaco può far comprendere se sarà di beneficio.
Cordiali saluti.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie mille, Dott. Scuotto.

Purtroppo il singhiozzo si è aggravato malgrado la terapia con Motilium, Plasil e Debridat. Tra l'altro oggi ho anche rimesso.

La situazione sta diventando ingestibile. Mi consiglia un accesso in pronto soccorso?

Grazie
[#5]
Dr. Alessandro Scuotto Gastroenterologo, Perfezionato in medicine non convenzionali, Dietologo 6.7k 204 65
Gentile signore,
se la situazione attuale non è sostenibile, è preferibile rivolgersi in ambiente ospedaliero (anche attraverso il PS) per tentare un approccio terapeutico controllato.
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