Eruttazione continua, nodo in gola, sensazione di soffocamento da sdraiati, reflusso.

Buonasera,
da 5 anni soffro di reflusso gastroesofageo, nell'ordine di 6-8 episodi all'anno, che ho sempre curato con Petptazol 40 mg e Gadral, riuscendo così a far sparire il fastidio in breve tempo, 7- 10 giorni al massimo.
Due anni fa avevo fatto una visita gastroenterologica per una esacerbazione dei sintomi connessi alla sindrome del colon irritabile di cui soffro sin da giovanissima, che mi avevano portato ad accusare un forte dolore che si presentava improvvisamente, specie la sera, a letto, immediatamente sopra l'ombellico accompagnato a meteorismo, flatulenza e continuo stimolo a defecare e che ho curato con una prolungata assunzione di duspatal, ottenendo una riduzione dei dolori, ma contuìnuando a soffrire di flatulenza. In quell'occasione parlai al mio gastroenterologo anche dei problemi episodici di reflusso gastroesofageo e il medico confermò l'esattezza della terapia, da assumere solo al bisogno.
Tuttavia mentre in passato sintomatologia è stata sempre connessa a dolore sternala, amaro in bocca, raramente rigurgito, e sensazione di corpo estraneo in gola, all'altezza della fossetta del giugolo, a partire da settembre gli episodi si sono intensificati, sono già al terzo episodio, e la sintomatologia si è modificata.
Adesso il fastidio principale è un'eruttazione continua, che parte dal mattino, appena sveglia, si affievolisce, senza mai del tutto scomparire, dopo colazione e dopo pranzo e si intensifica la sera, dopo cena. Si tratta di un ritmo esasperante; mentre scrivo, ad esempio, ho ruttato 12 volte in 10 minuti. A ciò si aggiunge una preoccupante sensazione di restringimento alla laringe, un nodo in gola che non si allenta e la sera, quando mi sdraio a letto, sento di soffocare, perché in posizione supina l'eruttazione mi si blocca in gola e mi sembra di non riuscire più a respirare. Allora devo mettere 2 cuscini sotto la testa e stare in una posizione che mi consenta di eruttare sino a quando non vengo finalmente vinta dal sonno.
L'ultimo episodio, ancora in corso, è iniziato 7 giorni fa e sembra non accennare a diminuire.
Oggi ho sentito il mio gastroenterologo, il quale mi ha suggerito di prendere una compressa di Valpinax 15 minuti prima di cena, oltre ai farmaci che già assumo. Mi ha anche detto che non ritiene strettamente necessario fare immediatamente una gastroscopia.
Voi cosa mi suggerite?
Va bene la terapia Peptazol-Gadral-Valpinax?
La sintomatologia è certamente riconducibile al reflusso gastroesofageo o potrebbe indurre a pensare a patologie diverese?
E' o no il caso di sottopormi ad una gastroscopia?
Vi ringrazio per l'aiuto che vorrete darmi.
[#1]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Ha ragione il suo gastroenterologo e la terapia è condivisibile. La gastroscopia non è utile e di base ci può essere un forte stato ansiogeno.


Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Cosentino, la ringrazio per la sua risposta.
Stasera ho cominciato l'assunzione di Valpinax.
Spero che questo mi possa aiutare a giungere finalmente ad una soluzione del mio disturbo.
Riguardo alla gastroscopia devo dirle sinceramente che non capisco come possa essere ritenuta inutile per una persona con la mia storia clinica. Da quel che so, chi ha sofferto per lungo tempo di reflusso gastroesofageo, può ammalarsi di esofagite e sviluppare l'esofago di Barrett . Inoltre la malattia da reflusso gastroesofageo potrebbe essere dovuta a helicobacter pylori o ad una diminuzione del tono del cardias.
Per valutare il danno subìto dalla mucosa esofagea ed accertare la presenza dell'helicobacter pylori è fondamentale sottoporsi ad una gastroscopia, è corretto?
Mi perdoni se insisto, ma l'idea di dover trascorrere il resto della mia vita con il timore che l'alimentazione o l'ansia mi possano creare disturbi così limitativi ed esasperanti, mi deprime alquanto. Se ci fosse un modo per accedere ad una cura definitiva del problema, vorrei saperlo in tempo, prima che sia troppo tardi per correre ai ripari.
Lei cosa ne pensa?

[#3]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Come il suo gastroenterologo sostengo che al momento la gastroscopia non è di utilità, mentre utile procedure con la terapia che condivido.

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

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