Disturbi intestinali cronici

Salve, scusate il disturbo, ho deciso di scrivere dopo 25 anni di problemi intestinali cronici che mi colpiscono 24/7 e vorrei gentilmente un aiuto sperando di essere chiaro nei "pochi" caratteri a disposizione,sperando sia la sezione giusta.
Il problema nasce dopo un'adolescenza con molti problemi personali estremamente stressanti (e perduranti tutt'ora), subito dopo un'appendicectomia a 17 anni, nel 1994.
fino a quel momento mi scaricavo una volta ogni 2-3 giorni, senza grossi problemi.
dopo l'operazione un'infermiera mi ha "convinto" che un intestino sano si svuota una volta al giorno, cosi a casa ho cominciato a contare quante volte mi scaricavo segnandole sul calendario.
2 settimane dopo l'operazione ho cominciato a sentire un dolore fisso appena sotto lo stomaco. il medico di base dopo una lastra ha trovato un accumulo rilevante di feci.
dopo un clisma di svuotamento ho continuato a sentire dolore fino a che non mi hanno fatto fare una lastra ad addome bianco, assumendo prima lassativi.
da quel momento esatto sono cominciati dolori e crampi nelle parti finali di colon ascendente e discendente (quindi a destra e a sinistra) che mi hanno reso la vita impossibile, tutti i giorni e tutto l'anno ho sempre questo problema che si attenua fino ad arrivare quasi a zero SE E SOLO SE riesco a scaricarmi "bene", altrimenti sono guai grossi.
"scaricarsi bene", fino al 1998, voleva dire andare in bagno 1 volta al giorno rigorosamente a un certo orario e in condizioni "favorevoli", ma dopo aver passato mesi a star male mi sono arreso ai lassativi (consigliato dal mio medico di base); all'inizio bene, dopo poco tempo scaricarsi di più ha significato abituare il cervello a pensare che la nuova soglia per non avere dolori fosse molto più alta..a quel punto per non avere problemi dovevo scaricarmi MOLTO più di prima.
ho usato per qualche tempo pursennid e per una dozzina d'anni consecutivi le tavolette sollievo,1 o 2 prima di andare a letto.
coi lassativi era più facile ma per stare bene dovevo andare in bagno 2-3 volte al giorno e in quantità..sono arrivato al punto di andare solo in dissenteria, felice di andarci perchè poi stavo molto meglio.
oggi,dopo una colonscopia (a parte un polipino non ha trovato nulla), sono un paio d'anni che prendo tutti i giorni 2 bustine di movicol e per stare bene devo andare in bagno 4 volte al giorno o più. non riesco più nemmeno ad andare al lavoro.
senza risposte precise dei gastroenterologi sono stato paziente del CPS per anni, hanno sempre sminuto la gravità della cosa parlando di disturbo ossessivo compulsivo e altro.
farmaci che ho provato: levopraid, lexil, antispasmina colica,ziprexa, largactil,triciclici, SSRI,haldol, xanax.
sottolineo che non ho mai visto l'effetto terapeutico degli psicofarmaci perchè ho sempre sospeso il trattamento dopo poco, causa distruzione delle capacità intestinali (nel caso degli SSRI,triciclici,ziprexa per esempio) e non ho la minima idea di come fare ad uscirne.
grazie dell'ascolto.
[#1]
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 29k 1.1k 12
Credo che debba rivolgersi ad un bravo psichiatra.
Un bravo psichiatra utilizza farmaci per poco tempo e punterà, nel suo caso, su una terapia comportamentale.
Cordialmente.

MARCO BACOSI MD PhD
Spec. in Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva
Dott. di Ricerca in Fisiopatologia Chirurgica e Gastroenterologia

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio intanto per la risposta.
ci avevo pensato anche io, nonostante non mi sia mai dato una risposta precisa su quanto il mio approccio debba essere solo psichico o anche centrato sull'intestino.
cosi "a occhio" e sentendo gli psichiatri che ho visto negli anni (anche se mancava il rapporto di fiducia) penso che tutto sommato il mio disturbo centri relativamente poco con una sindrome IBS, tanto che mi consigliarono, in ultimo, di provare gli SSRI..solo che gli SSRI bloccano il mio intestino nel giro di 24 ore mentre l'effetto terapeutico è percepibili solo dopo settimane.
secondo lei dovrei cercare su google uno psichiatra privato in zona? se si, dovrei cercarlo specializzato in qualcosa di specifico?
sono indeciso anche perchè continuando a vivere grosse tensioni nell'ambiente domestico ho paura che una eventuale terapia venga inficiata da una situazione personale che rema contro.
[#3]
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo 29k 1.1k 12
Approccio cognitivo-comportamentale.
[#4]
dopo
Utente
Utente
la ringrazio, ci proverò anche perchè è terribilmente difficile vivere cosi senza avere la comprensione altrui nel momento in cui le specifiche di questi miei problemi sembrano esulare da qualsiasi altro disturbo intestinale o psicofisico che possono avere altre persone.
sarà difficile intraprendere una terapia comportamentale ma se è l'unica via, dovrò farlo per forza...ho già il 46% di disabilità certificata per questi problemi ma attualmente mi sembra di stare al 100% in quanto a (in)capacità di vivere serenamente la vita di tutti i giorni, ho dolori in continuazione.
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