Reflusso che non passa

Salve. Vi proverò a descrivere brevemente la mia situazione
Sono un ragazzo di 27 anni.Da ormai cinque lunghi anni soffro di reflusso. Principalmente mi provoca sintomi atipici (faringite cronica, laringite e naso chiuso). Sono stato in visita da diversi otorini e gastroenterologi che si sono limitati a darmi la terapia con gli inibitori di pompa che su di me non hanno funzionato. Ho fatto anche numerosi esami diagnostici. Prima una gastroscopia nel 2015 che ha evidenziato solo una lieve gastropatia antrale. Poi ho eseguito nell'estate del 2016 una  phmetria delle 24h che ha evidenziato: "presenza di numerosi reflussi gastroesofagei leggermente acidi (302) soprattutto di tipo liquido. I reflusssi sono rilevabili nella maggior parte in posizione ortostatica. Tempo di esposizione del bolo 1.9% SI e SAP negativi. Infine ho eseguito anche una manometria sempre nello stesso periodo che recita: "le deglutizioni umide presentano normale peristalsi. Fallite le due deglutizioni per i solidi. IRP e DL nella norma. L'ultimo dottore che mi ha visitato è stata una gastroenterologa amica di famiglia che mi ha seguito in tutto il mio iter e mi ha detto che tutti i miei problemi sono dovuti all'ansia e che terminati i miei studi tutto passerà (studio medicina quindi sono un po' stressato). Io so bene di essere un soggetto ansioso. Ma mi risulta difficile pensare che tutto ciò sia dovuto alla mia ansia anche perchè in questi anni non sono stato davvero bene nemmeno per un giorno. La mia domanda è: è possibile che questo mio quadro clinico sia riconducibile ad una sindrome ansiosa? Se si dovrei andare da uno psichiatra? Ho anche chiesto a questa mia amica gastroenterologa se fosse possibile prendere in considerazione l'idea dell'intervento chirurgico e lei me l'ha vivamente sconsigliato. Dovrei seguire il suo consiglio? Grazie per la disponibilità
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Ha eseguito la titolazione della gastrinemia (semplice prelievo di sangue con terapia in corso) per valutare l'efficacia degli IPP ?

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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dopo
Utente
Utente
Salve dottore. Non ho effettuato mai la titolazione della gastrinemia perchè non mi è stato mai consigliato. Inoltre non prendo più IPP da anni perchè non mi hanno giovato minimamente (ho eseguito due "cicli"di terapia da 8 settimane a distanza di tempo l'uno dall'altro) e non sarei disposto a riprenderli perchè vorrei cercare di risolvere il problema alla base.
Se inoltre dovessi riprenderli mi troverei in difficoltà perchè, non essendo ancora indipendente economicamente, i miei non me lo permetterebbero perchè pensano che io non accetti il fatto che il mio reflusso sia dovuto solo ed esclusivamente da questa mia ansia incontrollabile (che c'è per carità ma non penso sia la causa principale di questi miei disturbi).
Lei pensa quindi che il tutto sia dovuto ad ipergastrinemia? Dovrei effettuare questa titolazione necessariamente mentre sono in terapia con gli IPP?

Mi sono inoltre dimenticato di dirle che l'anno scorso mi sono dovuto sottoporre ad un intervento di colecistectomia perchè avevo dei calcoli dovuti a bile troppo densa (condizione ereditata dalla famiglia di mio padre) che mi avevano provocato qualche colica negli anni passati. Non so se questa informazione le può essere utile per inquadrare meglio il tutto

So che un consulto online è difficile da dare ma spero vivamente che lei possa illuminarmi perchè questo problema mi sta rovinando la vita. La ringrazio
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
La titolazione della gastrinemia è indispensabile per capire se lei è insensibile agli IPP. Se fosse così resterebbe solo la chirurgia a poter controllare il reflusso.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore. Ma anche se non fossi insensibile non vorrei prendere ancora farmaci sinceramente. Quindi ne deduco che l'unico trattamento sarebbe la chirurgia. Per quanto riguarda l'ansia? Non pensa proprio che possa essere la causa dei miei disturbi come tutti mi hanno detto finora?(l'amica di famiglia gastroenterologa sosteneva che siccome i reflussi in posizione supina mentre dormivo erano praticamente nulli tutti i miei disturbi erano da ricondurre alla condizione ansiosa) Sarebbe superfluo provare con una blanda terapia farmacologica psichiatrica secondo lei?
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Ovviamente proverei prima con la psichiatria

Il reflusso gastroesofageo è la risalita di materiale acido dallo stomaco all'esofago: sintomi, cause, terapie, complicanze e quando bisogna operare.

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