Diarrea, sapore metallico, calo ponderale

Buongiorno mi chiamo Marco 32 anni e soffro di alcuni disturbi che finora non mi hanno preoccupato ma che ora mi spaventano. A gennaio pesavo 84 kg, colesterolo a 261, mi sono messo a dieta (mangiando poco e spesso, 5 volte al giorno) e facendo attività fisica. La dieta sembra andare bene e ho perso ben 14 kg (oggi peso 70kg). Il fatto è che temo che la perdita di peso sia troppo eccessiva rispetto al regime dietetico seguito, in particolare sto avendo da 5/6 settimane sintomi strani come feci acquose e maleodoranti ma di colore normale(1 volta al giorno) e anche sapore metallico in bocca. All'inizio ho associato il tutto al diverso regime alimentare adottato (meno carboidrati in totali in particolare abbondanti la mattina, molta frutta e verdure che prima non mangiavo e carne/pesce con pane di segale a pranzo e a cena) ma le feci con quelle caratteristiche e il sapore metallico (tipo sangue/carne) in bocca mi fanno preoccupare. Aggiungo che la sett scorsa ho fatto analisi sangue e urine e tutti i parametri sono nella norma, persino il colesterolo è sceso a 187. Devo preoccuparmi per le feci acquose, sapore metallico e calo ponderale fin troppo efficace o è solo una questione che il mio intestino deve adattarsi? aggiungo che mio fratello ha 3 anticorpi su 4 (perdonate le eventuali eresie) della celiachia ma io non ho mai avuto problemi di malassorbimento. 6 anni ho fatto una colonscopia per coliche addominali in cui tutto è risultato a posto (il medico mi disse anche per la celiachia i villi erano a posto) e una gastroscopia che ha evidenziato hp eradicato con antibiotici. ah dimenticavo...per un periodo ho assunto integratore di omega 3 e ginseng per lo stress (lavoro e storia di fidanzamento finita dopo 14 anni) che adesso non assumo più.
Alla luce di quanto sopra, tenuto conto dei sintomi e degli esami, nonché della variazione introdotta nella dieta, devo preoccuparmi e consultare uno specialista? nel frattempo proverò ad assumere fermenti lattici.
Ringraziando per il tempo che mi dedicherete e auspicando un riscontro, vi saluto cordialmente. Marco
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Dr. Raffaele Pempinello Gastroenterologo, Infettivologo 35 1
spesso la celiachia si associa ad anemia ed aumento del valore delle transaminasi, considerata la familiarità è utile provare dieta senza glutine.
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