Intolleranze, colon irritabile o somatizzazioni?

Buongiorno, vi scrivo perchè vorrei capire se il mio è un problema psicologico oppure organico dato che queste informazioni non le ho ottenute tra tutte le visite mediche che ho fatto.

Sono una ragazza di 23 anni e dal 2012 ho iniziato a soffrire di questi sintomi: borborigmi (rumori di pancia), dopo circa 1-2 ore aver mangiato avverto questi brontolii come se non mangiassi da una vita, una sorta di fame nervosa, spesso avverto meteorismo e flatulenza, questi due si manifestano di più quando sono insieme a qualcuno e soprattutto se c'è silenzio ma anche quando sto in casa, con la differenza che quando sono a casa mia mi lascio andare cosa che invece non posso fare in situazioni sociali, vado in bagno regolare tutte le mattine, le feci (scusate i termini poco eleganti) si presentano spesso mollicce ma intatte, raramente mi capita di andare due volte lo stesso giorno e con feci a crema.

Tutta questa situazione ha influenzato negativamente la mia vita, il mio umore e soprattutto tutte le situazioni sociali, vivo con la costante paura che questi sintomi si presentino quando sto vicino a qualcuno, che sia un parente o un semplice conoscente, e di conseguenza tutto ciò mi porta a vivere un continuo disagio fisico e mentale.

Anni fa feci un esame del sangue per le intolleranze alimentari, risultai intollerante a uova, pepe nero, latte e formaggi, dopo aver eliminato per tre mesi questi ingredienti e reintrodotti successivamente, la situazione non era cambiata di molto, ovvero questi sintomi li avvertivo ma molto meno.

Ero andata da un gastroenterologo che mi visitò per sentire i borborigmi che avvertivo ma in quel momento non ne avevo stranamente, mi prescrisse allora delle capsule di non so cosa, scusate ma non mi ricordo... da prendere la mattina, ovviamente tutto fu inutile, lui pensava che il tutto era attribuibile ad un disturbo d'ansia, stessa cosa il mio medico di base.
Sto seguendo da ormai tre anni una psicoterapia oltre per i sintomi anche per l'ansia e altre mie paure.

Ho notato da sola che mangiando determinati alimenti questi sintomi si accentuano molto di più, ad esempio il latte e i suoi derivati, le patate, i legumi, i carciofi, i broccoli e il cavolfiore.

Adesso non so se sia tutta una cosa mentale o 50 e 50 cioè sia psicologica che organica, so solo che questa situazione non la tollero più.

Ho avuto sollievo solo con una terapia farmacologica prescrittami da uno psichiatra.

Ah mi sono dimenticata di dire che ho fatto gli esami per la celiachia all'età di 9-10 anni e risultò tutto nella norma.


Data la mia gran confusione e ignoranza in queste cose vorrei porvi una serie di domande piuttosto che rischiare disinformarmi da sola in giro per internet.


Perchè vengono le intolleranze?


Durano tutta la vita?


I test per le intolleranze alimentari sono attendibili?


Come si diagnostica un colon irritabile?


Sindrome dell'intestino irritabile e colon irritabile sono la stessa cosa?


I test per le intolleranze ogni quanto vanno ripetuti?
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Dr. Luano Fattorini Gastroenterologo, Medico di base, Chirurgo apparato digerente, Medico di medicina generale, Radiologo, Chirurgo generale 296 13 5
Le consiglio di sottoporsi a Breath test a lattosio, glucosio e lattulosio, esami attendibili, per ricercare intolleranza al lattosio , e la SIBO, sovraccrescita batterica del tenue).
Ripeterei gli esami per la celiachia ( o l'esame genetico).
Le intolleranze durano tutta la vita, ma si presentano in maniera diversa da soggetto a soggetto e a seconda del regime dietetico.
La diagnosi di colon o intestino irritabile (che è la stessa cosa) si fa più propriamente "per esclusione", avendo cioè prima correttamente escluso tutte le altre varie altre cause e/o possibilità.
Cari saluti.

dr. Luano Fattorini

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio infinitamente dottor Fattorini, le auguro una buona serata.
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Dr. Luano Fattorini Gastroenterologo, Medico di base, Chirurgo apparato digerente, Medico di medicina generale, Radiologo, Chirurgo generale 296 13 5
Prego, buona giornata.

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