Dolori addominali e sensazione di svenimento continuo

Salve,

premetto che sono in cura da un gastroenterologo da diversi anni (da quando avevo 10 anni e ora ne ho 26), ma cerco di essere il più sintetico possibile per ascoltare un parere diverso.


All'età di 10 anni in seguito a dolori alla schiena continui e alla continua perdita di peso mi sono recato da un gastroenterologo che tramite gastroscopia mi ha diagnosticato due ulcere lineari in regione sottocardiale in corrispondenza della piccola curva e lago di muco abbondante misto a bile.
Dopo anni di cura sono riuscito a risolvere la problematica ma continuando da quel momento a prendere peptazol 20 mg una volta al giorno e gaviscon.
Da 3 anni sono iniziati i problemi intestinali molto forti che mi hanno portato ad eseguire alcuni esami diagnostici dai quali è emersa solo "segni di coprostasi diffusa".
Nonostante alcune cure siamo dovuti ricorrere a una colon quale è emerso "malattia infiammatoria cronica intestinale di grado moderato senza segni di specificità e proctite, emorroidi di secondo grado".


ho iniziato una cura che dura ormai da 5 mesi con pentacol 3 volte al dì, debridat 2 volte al dì, Asacol supposte (fatto per 2 mesi) e movicol 1 bustina al giorno.
Inoltre da analisi sanguigne periodicamente mi si abbattono letteralmente i valori di acido folico, vitamina B12 e ferro, e di conseguenza sono costretto a prendere i relativi medicinali.


Nonostante questa cura (continuando sempre anche quella per lo stomaco) i dolori non cambiano, e si traducono in forti dolori al fianco sinistro, dolori al contatto in zona centrale dell'addome, continua sensazione di svenimento, la completa mancanza di forze anche al mattino e saltuariamente cardiopalmo.
Inoltre in 3 mesi ho perso 9 kg pur mangiando come sempre (escluse intolleranze al glutine e al lattosio).


Per concludere oggi ho eseguito una RX per verificare se la coprostasi fosse sparita e la diagnosi è " non apprezzabile gas libero in cavità peritoneale.
PRESENZA DI POCHI PICCOLI LIVELLI IDRO-AEREI INTESTINALI, senza distensione meteorica di anse.
Bolla gastrica in sede anatomica.
Inoltre sia nella vecchia RX che in questo odierna si nota sempre una macchia nero scuro all'altezza del fianco dx suppongo (c'è la lettera D vicino).


Vorrei sapere in primis cosa significa"PRESENZA DI POCHI PICCOLI LIVELLI IDRO-AEREI INTESTINALI"; inoltre vorrei chiedere se la cura che sto facendo secondo il vostro parere possa portarmi alla risoluzione della problematica ed infine vorrei sapere se i sintomi che ho sono riconducibili a queste problematiche o devo spostare l'attenzione su altro.


La mia preoccupazione nasce anche dal fatto che in famiglia ho avuto la morte di mio nonno per problemi intestinali e mia nonna alla quale hanno asportato parte dell'intestino per un tumore.


I sintomi sono comunque molto fastidiosi e rendono veramente la giornata un inferno.


Grazie per l'attenzione e grazie in anticipo per le risposte.
[#1]
Dr. Luano Fattorini Gastroenterologo, Medico di base, Chirurgo apparato digerente, Medico di medicina generale, Radiologo, Chirurgo generale 296 13 5
I pochi e piccoli livelli idro-aerei intestinali (frequenti) sono dovuti alla coprostasi.
Consiglio eseguire Breath test a lattosio, glucosio e lattulosio (dati i disturbi descritti e la prolungata assunzione di inibitori di pompa)
Inoltre sarebbe opportuno combattere il lago di bile nello stomaco ed il reflusso duodeno-gastrico (mai fatto ricerca Helicobacter pylori antigene ?).
Saluti.

dr. Luano Fattorini

[#2]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.4k 2.3k 74
Ha solo problemi di stipsi, mentre non è chiara la sua "malattia infiammatoria cronica intestinale" e la terapia che sta assumendo. In pratica non è possibile via web esprimere una parere senza leggere le carte e mettere una mano sull'addome.

Inoltre:

>>macchia nero scuro all'altezza del fianco dx suppongo (c'è la lettera D vicino). <<

Si tratta di aria intestinale (macchia nera) e la lettera D sta per
lato destro (c'è in tutte le radiografie)

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

[#3]
dopo
Utente
Utente
Grazie per le tempestive risposte.

Ho eseguito il breath test sul lattosio, ricerca di helicobacter pylori e celiachia tutte negative.

Glucosio e lattulosio mai eseguite.

Per il dr Fattorini: il prolungato uso di inibitori può creare problemi intestinali? Il lago di bile dovrebbe essere risolto in quanto in una gastroscopia eseguita 1 anno fa non veniva menzionata, è emerso solo una lieve incontinenza del cardias e reflusso gastroesofageo.

Per il dr Cosentino: la terapia non è chiara nel senso che la vede inadeguata??
[#4]
Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.4k 2.3k 74
Non comprendo cosa significhi il termine di ""malattia infiammatoria cronica intestinale"

Potrebbe riportare il risultato istologico ? Non vorrei che avesse preso inutilmente farmaci. Tutto qui.
[#5]
dopo
Utente
Utente
La dicitura è riportata sull'esame istologico.
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Dr. Luano Fattorini Gastroenterologo, Medico di base, Chirurgo apparato digerente, Medico di medicina generale, Radiologo, Chirurgo generale 296 13 5
L'uso prolungato di inibitori di pompa può favorire l'insorgere della SIBO , cioè di una patologia legata ad una sovraccrescita batterica nel piccolo intestino con conseguente malassorbimento di sostanze nutrienti e disturbi intestinali.
[#7]
dopo
Utente
Utente
Quindi sto deducendo che i miei problemi possono essere dovuti al trattamento che seguo per il mantenimento dello stomaco/reflusso. Devo sospendere il pepetazol.. E come faccio a ristabilire il regolare funzionamento intestinale e eliminare la SIBO?? Inoltre questo può essere collegato a questa "malattia infiammatoria cronica intestinale"?
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Dr. Luano Fattorini Gastroenterologo, Medico di base, Chirurgo apparato digerente, Medico di medicina generale, Radiologo, Chirurgo generale 296 13 5
Prima di parlare di cura o di modifiche della terapia in atto occorre approfondire la diagnosi, naturalmente sotto controllo medico e nel costante rapporto di fiducia col proprio medico curante.
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