Carenza vitamina b12 da IPP, gastrite cronica, esofagite da reflusso

Gentili dottori,

cerco di riassumervi schematicamente la mia storia.


- Dieci anni fa, prima gastroscopia: parziale incontinenza del cardias e una lieve esofagite da reflusso.
Terapia con lansoprazolo 15mg per due mesi.


- Poco dopo la sospensione, ritorno dei sintomi ancora più accentuati.
Ripristino terapia con lansoprazolo 15mg.


- Assumo il farmaco continuativamente per otto anni.


- 2018, seconda gastroscopia: gastrite cronica, esofagite da reflusso.
Breath test Helicobacter negativo.
Terapia con pantoprazolo 20mg.


- Novembre 2019: carenza di vitamina b12 e folati causata dal pantoprazolo.
Parestesie diffuse.
Mi sospendono la terapia e mi prescrivono integratori.


- Due settimane fa: frequenti risvegli notturni, sensazione di acido in bocca, dolore retrosternale e mal di gola.
Su ordine del gastroenterologo torno a prendere pantoprazolo 20mg e la situazione si normalizza.


Vorrei chiedervi: sono "condannato" a prendere il Pantorc a vita?
Quanto tempo prima che la vitamina B12 cali di nuovo pesantemente?
Ho letto che la continua assunzione di inibitori di pompa protonica può aumentare il rischio di cancro allo stomaco e morte improvvisa, è vero?


Spero possiate darmi qualche consiglio perché mi sento perso... Grazie mille.
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Prof. Alberto Tittobello Gastroenterologo 6.2k 259
Una possibile carenza di vitamina B12 dopo una lunghissima terapia con IPP, era stata segnalata molto tempo fa su una rivista americana. Poi non se ne è più parlato. Ma le altre ipotesi che lei cita sono fantasie. D ' altra parte , per evitare la carenza vitaminica, è sufficiente una iniezione al mese.

Prof. alberto tittobello

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