Asma causata da reflusso

Buongiorno,
a settembre 2017 ho iniziato ad accusare una forte sensazione di chiusura alla gola con sintomatologia simile ad asma (da giovane sono stato in cura per questa problematica), ma non a deglutire e senza bruciore di stomaco, acidità o dolori.

Questo sintomo si è protratto per diversi mesi con un'intensità elevata, periodo in cui ho effettuato diverse visite ed esami tra cui visite pneumologiche, otorinolaringoiatriche, rx torace e analisi del sangue con rast inalanti, da cui non è emersa nessuna anomalia.

Con il passare dei mesi i sintomi si sono attenuati, ma ricompaiono spesso successivamente ai pasti, in particolar modo se ho mangiato piccante, se ho bevuto caffè o alcolici e nei momenti di forte stress.

Ho seguito, su indicazione del medico, una cura di 40 giorni (aumentati poi a 60) con lansoprazolo (20mg) prima e con pantoprazolo (20 mg e 40 mg) poi, senza ottenere benefici; successivamente ho utilizzato Marial stick e Gaviscon Avance, ottenendo dei discreti benefici, ma senza la completa scomparsa del disturbo.

Attualmente i sintomi sono molto ridotti rispetto al 2017 e comprendono spesso tosse grassa con raschio, a seguito del quale i sintomi migliorano temporaneamente, mentre, in caso di assunzione di caffè, si manifesta un marcata difficoltà respiratoria, come se non fosse possibile completare il respiro o aprire completamente i polmoni, similmente all’asma che provavo anni fa, e respiro sibilante.

Vorrei chiedere quale può essere la causa di tale disturbo, quali esami sarebbe opportuno fare e quale terapia farmacologica potrebbe essere più utile per tale sintomatologia; inoltre vi chiedo se è possibile portare questi sintomi ad esaurimento, in modo da poter riprendere l’attività sportiva che ho dovuto interrompere per la difficoltà respiratoria

Grazie mille e buona giornata,
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Per escludere un reflusso, che ritengo improbabile, dovrebbe effettuare una ph-impedenzometria esofagea.
Potrebbe comunque trattarsi di una somatizzazione d'ansia

Cordialmente

Dr Felice Cosentino Gastroenterologo Endoscopista - Milano (Clinica la Madonnina), Monza (Wellness Clinic Zucchi)- Reggio C (Villa Sant'Anna)

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dopo
Utente
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Buongiorno dottore,
la ringrazio per la risposta.
Era stata presa in considerazione anche questa strada, che era stata gestita tramite l'utilizzo di prodotti a base di erbe con azione calmante; i risultati probabilmente hanno aiutato nella riduzione dei sintomi dal 2017 ad oggi, senza eliminarli completamente.
Nel caso si trattasse di somatizzazione d'ansia, ritiene sia utile il trattamento con ansiolitici?

La ringrazio e la saluto cordialmente,
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Dr. Felice Cosentino Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Chirurgo generale, Colonproctologo 71.3k 2.3k 74
Certamente, ansiolitici
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dopo
Utente
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La ringrazio per la gentilezza e le auguro una buona giornata
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