Aderenze dopo raschiamento

Buongiorno gentili dottori, vi scrivo per sottoporvi un consiglio e sarei molto grata se vorrete togliermi questo dubbio. Lo scorso dicembre a causa del citomegalovirus ho subito mio malgrado un'interruzione di gravidanza alla nona settimana tramite isterosuzione, ma dopo una ventina di giorni ho dovuto subire un altro raschiamento per materiale vascolarizzato rimasto in utero. Ho vissuto momenti di grande tristezza e preoccupazione, anche per il timore che tutto ciò potesse compromettere una gravidanza futura, dal momento che vorrei riprovarci il prima possibile. Una settimana dopo il secondo raschiamento ho fatto una visita ginecologica di controllo, e dall'ecografia interna pareva andasse tutto bene. Infatti in questi due mesi ho avuto i primi due cicli post aborto regolari, ogni 28 giorni (mentre di solito li ho sempre avuti ogni 45-50), e questo mi ha molto tranquillizzata. Però, a causa dello stress degli ultimi mesi, sto diventando forse un po' ipocondriaca ed è sorto il timore che i due interventi ravvicinati abbiano creato delle aderenze che potrebbero causare infertilità o aborti precoci. Mi consigliate di riprovare già adesso a cercare una gravidanza o di sottopormi prima ad un'isteroscopia per controllare la situazione? Non vorrei sottopormi a una visita di questo genere se non necessario (soprattutto per motivi psicologici), ma non vorrei neanche tralasciare un esame che potrebbe essere importante... Vi ringrazio davvero tanto
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Cara signora,

se ha avuto dei cicli perfettamente regolari, ha fatto il controllo ginecologico e l'ecografia che non hanno evidenziato problemi, direi che può stare tranquilla.

In genere il sospetto della formazione di aderenze o sinechie intrauterine post raschiamento, si realizza qualora il ciclo mestruale non compare o è particolarmente scarso.

Ha comunicato questi suoi dubbi anche al suo ginecologo?

Dott.ssa Vincenza De Falco, Ginecologa, Roma
www.menopausaserena.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la celerità della risposta. Dunque, l'ecografia fatta a distanza di una settimana dall'intervento non ha rilevato problemi, anche se la visita colposcopica ha rilevato un'infezione (da Gardnerella) che ho curato con antibiotici. Per il resto i due cicli sono stati appunto regolari anche se non abbondantissimi, ma del resto non ho mai avuto cicli particolarmente abbondanti (forse anche per una carenza cronica di ferro: spesso devo assumere Ferrograd). Parlo di due giorni di flusso costante e un terzo giorno di spotting: possono essere considerate scarse?. Mi sono rivolta anche a voi appunto perchè la mia ginecologa ha subito proposto di sottopormi a isteroscopia (senza chiedere informazioni sulla quantità del flusso), ma sebbene questa Dottoressa mi ispiri fiducia vedo in lei spesso una strategia molto "interventistica", non so come spiegarmi! E' per questo che non vorrei sottopormi ad un intervento superfluo, perchè è comunque sempre un intervento che forza, per la terza volta in pochi mesi, il collo dell'utero, quindi non vorrei fare più danni che altro! Ancora mille grazie
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Consideri che si parla di ciclo scarso rispetto al solito.

Il mio consiglio comunque è di chiedere alla sua ginecologa i motivi che la spingono a consigliarle di fare un'isteroscopia, che saranno sicuramente giustificati, visto che la conosce, l'ha visitata ed è al corrente della sua storia clinica.

L'isteroscopia comunque non determina traumatismi del collo dell'utero che potrebbero pregiudicare una gravidanza.

Chieda chiarimenti quindi, per capire perchè nel suo caso è necessaria, e vedrà che serviranno anche a farla stare più tranquilla.

Un cordiale saluto
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Utente
La ringrazio nuovamente, farò così. Ora sono più tranquilla anche perchè temevo fosse un intervento più invasivo... Tanti saluti
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa, mi faccio nuovamente sentire perchè ho chiesto alla mia ginecologa le motivazioni per cui ha proposto un'isteroscopia: ha risposto che, di prassi, due interventi ravvicinati (isterosuzione + raschiamento) possono abbastanza frequentemente provocare delle aderenze. Quindi le sue motivazioni non risiedono nella mia peculiare storia clinica, bensì in generale crede che ogni donna che si sottopone ad un raschiamento, prima di cercare una nuova gravidanza, dovrebbe per sicurezza fare un'isteroscopia diagnostica. D'altro canto mio padre, che è medico, crede che una giovane donna (ho 26 anni) che non ha sintomi nel post intervento ma anzi ha cicli regolari dovrebbe stare tranquilla... Per questo mi rivolgo ancora a lei, tutte queste informazioni discordanti mi confondono! La ringrazio se vorrà darmi anche il suo parere, vista l'esperienza che sicuramente avrà accumulato con la sua professione.
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Gentile signora,

da questa sede on line, non conoscendola, non avendo avuto la possibilità di visitarla, non essendo a conoscenza della sua esatta storia clinica, non posso, e non sarebbe nemmeno deontologicamente corretto, formulare un giudizio in relazione alla problematica specifica che ha richiesto, posso solo fornirle informazioni di carattere generico sull’indicazione all’esecuzione di un eventuale isteroscopia in caso di sospetta sindrome di Ascherman (sinechie o aderenze intrauterine post interventi revisione cavità uterine).

La comparsa di amenorrea (assenza di mestruazioni), di ipomenorrea (mestruazioni scarse rispetto al solito), di dismenorrea (dolori mestruali) che si realizzano dopo aver effettuato interventi come raschiamento uterino, isterosuzione, ecc. determinanti un traumatismo dell’interno della cavità uterina, sta ad indicare la possibile avvenuta formazione di aderenze o sinechie a livello della cervice o della cavità uterina.

In questi casi l’effettuazione di un’isteroscopia consente di evidenziare in fase precoce l’eventuale presenza delle sinechie e la loro lisi isteroscopica.
Non ci sono unanimi consensi nell’esecuzione dell’isteroscopia come profilassi delle sinechie dopo interventi di chirurgia a rischio di formazione di sinechie.

Un cordiale saluto
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Utente
Buongiorno Dottoressa, le scrivo in ritardo di una settimana (ero fuori città) per domandarle un'ulteriore delucidazione: il messaggio che mi ha scritto è chiarissimo e la ringrazio per questo, mi chiedevo solo, a questo punto, se l'eventuale presenza di aderenze possa solo pregiudicare un impianto (per essere brevi: non si riesce a rimanere incinta!) oppure determinare anche veri e propri aborti. La risposta è a mio avviso determinante per prendere una decisione in un senso o nell'altro: infatti se fosse solo un problema di concepimento dopo pochi mesi, non rimanendo incinta, me ne accorgerei, ma se si rischiasse anche l'aborto magari dopo varie settimane di gravidanza ovviamente non me la sentirei di rischiare e procederei subito ad un'isteroscopia!
Un cordiale saluto e una scusa per tutte queste domande, dovute a mille mie paure ed insicurezze
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Gentile signora,

la sindrome di Asherman, qualora fosse presente, può determinare, sia infertilità, cioè difficoltà a concepire, sia un aumento del rischio di aborti.

Un cordiale saluto.
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno Dottoressa, la disturbo ancora a distanza di qualche settimana per sottoporle un mio dubbio. L'ecografia post aborto mi è stata fatta dopo una settimana dal (secondo) raschiamento, ed è risultata nella norma. Però oggi parlando con una persona questa mi ha detto che fare un'ecografia a distanza di così pochi giorni dall'intervento non era indicativo, e avrei dovuto ripeterla a distanza di un mese... è vero? La mia ginecologa non me l'aveva detto, e anch'io pensavo che se l'utero risultava già pulito e regolare non avrei dovuto più ripetere i controlli... avrei dovuto invece farla questa seconda ecografia? nel caso prenderei subito un altro appuntamento, anche se ormai sono passati vari mesi... La ringrazio nuovamente tanto
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Dr.ssa Vincenza De Falco Ginecologo 2.5k 68 141
Sarebbe opportuno ripeterla.

Un cordiale saluto.

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Utente
Utente
Buongiorno gentile Dottoressa, le scrivo in seguito alla ripetizione dell'ecografia transvaginale come da lei consigliato. L'ecografia è stata fatta il giorno dopo l'ovulazione, infatti si è visto distintamente il corpo luteo. La ginecologa mi ha detto che le ovaie e l'endometrio sono regolari, ma mi sono stupita dello spessore dell'endometrio, che mi pare troppo sottile per la fase periovulatoria: prima del raschiamento in questa fase avevo l'endometrio di 11 mm, adesso solo di 7. La mia ginecologa lo considera ancora normale, ma rispetto a prima è molto più sottile... So che il raschiamento può creare dei problemi nello spessore dell'endometrio, ma è' possibile che, nonostante siano passati già 4 mesi, serva altro tempo ancora affinchè l'endometrio si ricostituisca completamente? e, un'ultima ipotesi: è possibile che la mia anemia ostacoli la completa riformazione dell'endometrio o non c'entra niente?? ancora mille grazie
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dopo
Utente
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Buongiorno gentile Dottoressa, le scrivo in seguito alla ripetizione dell'ecografia transvaginale come da lei consigliato. L'ecografia è stata fatta il giorno dopo l'ovulazione, infatti si è visto distintamente il corpo luteo. La ginecologa mi ha detto che le ovaie e l'endometrio sono regolari, ma mi sono stupita dello spessore dell'endometrio, che mi pare troppo sottile per la fase periovulatoria: prima del raschiamento in questa fase avevo l'endometrio di 11 mm, adesso solo di 7. La mia ginecologa lo considera ancora normale, ma rispetto a prima è molto più sottile... So che il raschiamento può creare dei problemi nello spessore dell'endometrio, ma è' possibile che, nonostante siano passati già 4 mesi, serva altro tempo ancora affinchè l'endometrio si ricostituisca completamente? e, un'ultima ipotesi: è possibile che la mia anemia ostacoli la completa riformazione dell'endometrio o non c'entra niente?? ancora mille grazie

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