Leiomioma

Salve,
ai primi del 2011, il ginecologo individua una neoformazione, ipotizza fibroma e consiglia RMN. L'RMN rileva una formazione di 10x3cm ed ipotizza piosalpinge sx. Il ginecologo sposa questa ipotesi e mi fa il nome di tre chirurghi ginecologi. Uno di questi propende per una sactosalpinge, in più individua una ciste all'ovaio (inesistente). Mi reco da un altro chirurgo, grande nome della ginecologia italiana, che sembra dubitare della diagnosi di salpingite, ma vede una formazione e mi prospetta una laparoscopia esplorativa. Io vorrei operarmi con una diagnosi più certa, ma spinta dalla mia famiglia, mi sottopongo ad intervento di laparoscopia esplorativa. Risultato: nulla a carico degli annessi e dell'utero. Un anno dopo viene di nuovo rilevata la solita massa all'utero. Altre ecografie transvaginali ed RMN presso altri centri: rilevano una formazione di circa 10x5cm che segue il decorso della salpinge sx e mi viene consigliata un'altra laparoscopia. Esasperata soprassiedo, fino a quando non mi dà fastidio decido solo di tenerla sotto controllo. Un anno dopo ad aprile del 2013, comincio a sentire dei fastidi e dopo un po' decido di farmi esaminare. L'ecografista rimane strabiliata, vede una grande neoformazione tra utero e vescica che le impedisce anche di vedere l'ovaio di sx e chiede cosa dice il mio ginecologo. Vado a visita di un ginecologo noto come bravo ecografista che rileva una formazione di ca. 10x8 tra utero, vescica e fossa pelvica, vede le foto dell'intervento che mostra un utero e annessi completamente liberi e suppone che potrebbe trattarsi di una formazione che abbia origine addirittura nel retro peritoneo. Mi indirizza da un chirurgo dell'addome, capace, dice, di risolvere problemi anche ginecologici. Mi sottopongono a nuova RMN che rileva una formazione molto ingrandita rispetto alla RMN dell'anno precedente. La formazione si appoggia sulla vescica, sposta verso l’alto l’ovaio sx e si appoggia al sigma, ipotizzano abbia origine o dal retro della tuba o dal peritoneo. Anche il ginecologo della struttura, sulla base delle foto dell’intervento, appoggia questa ipotesi. Mi consigliano l’intervento però in laparotomia. Rinvio, anche se mi avvertono che la lesione può crescere ancora e divenire inoperabile; oltretutto da benigna potrebbe degenerare. Le tensioni che sento al basso addome e la tensione psicologica a cui sono sottoposta mi spingono a cedere e mi sottopongo ad intervento, senza ricevere le dovute informazioni sui dettagli dell’intervento e sul post-operatorio. Le mie domande ricevono risposte rassicuranti. Dopo l'intervento m'informano che si trattava di formazione attaccata con un peduncolo sul davanti dell'utero. M'infurio, come è possibile che tanti ginecologi e RMN non abbiano dato una diagnosi esatta? Sarebbe bastato un taglio tipo cesareo e non addominale, è così? l'esame istologico indica lesione di 12x8 e leiomioma epitelioide con estese aree di degenerazione mixoide e microcisti. Poteva aspettare?
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Dr. Marcello Sergio Ginecologo 14.7k 309 119
il suo quesito implica valutazioni di tipo medico- legale nei confronti dei citati ginecologi che e' possibile fare solo prendendo visione di tutti i referti e cartelle cliniche, impossibile online
saluti

Dr. Marcello SERGIO
Specialista in Ginecologia ed Ostetricia
www.marcellosergio.it
"La ginecologia a portata di donna"

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dopo
Utente
Utente
Con un mioma peduncolato 10x3 o anche 10x5 cosa si consiglia in genere?
Leggo che si lascia stare fino a quando non dà fastidio.
Ad una mia amica che ha 2 fibromi di 5 cm, il ginecologo (tra l'altro il primo operatore ginecologo a cui mi sono rivolta) ha detto di soprassedere, con la menopausa non dovrebbero più dare problemi. Lo stesso sarebbe potuto essere con me?
Grazie
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Dr. Marcello Sergio Ginecologo 14.7k 309 119
con rammarico devo ribadire replica 1
saluti
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