Deontologia professionale

Gentilissimi Dottori,
quello che Vi chiedo è un consulto un pò particolare, giusto per capire fino a che punto la mia ginecologa abbia avuto un atteggiamento corretto nell'approcciarsi alla mia situazione. Riassumo brevemente:

-In data 30 marzo 2008 mi reco dalla ginecologa per una semplice visita
di controllo e fare l'iter di analisi dopo i primi 3 mesi di assunzione della pillola. Faccio analisi del sangue, pap test e tampone vaginale.
Nota qualcosa e mi prenota una colposcopia.
-L'1 aprile effettuo la colposcopia che rileva "hpv clinica" e "sospetta condilomatosi mista"
-Il 9 aprile arriva l'esito del tampone che rileva "candida albicans" e "escherichia coli" entrambe trattate
-In data 24 aprile il mio fidanzato, che aveva deciso di fare comunque gli esami per l'HPV, ne conosce l'esito positivo. Ne parlo con la mia ginecologa chiedendole se sia il caso che anche io effettui l'hpv-test, ma lei insiste nell'attendere l'esito del pap-test ed effettuare il prima possibile la DTC
-Il 14 maggio mi sottopongo a DTC sia per delle piccole lesioni interne che per condilomatosi esterna e, pochi minuti prima dell'intervento, la mia ginecologa mi da l'esito del pap-test (fatto un mese e mezzo prima!): "negativo per cellule maligne" e "notevole flora bacillare".
Nella stessa data il mio fidanzato, seguito da un altro medico, effettua la tipizzazione dell'hpv.

Arrivo così all'epilogo della mia storia. Oggi abbiamo avuto l'esito della tipizzazione dell'HPV del mio fidanzato che, ahimè, è il ceppo 16, alto rischio. Come d'accordo lo comunico alla mia ginecologa che, come caduta dalle nuvole, mi dice: "Bhè, forse è il caso che faccia anche tu l'HPV-test". Credo possiate immaginare il mio scoramento.
Premetto la mia totale ignoranza in ambito medico e deontologico ma anche una spiccata curiosità personale per sete di conoscenza senza alcuna arroganza. Ora Vi chiedo, alla luce dei fatti, non sarebbe stato più giusto farmi effettuare prima l'HPV-test con eventuale biopsia e non la DTC inutile per effettuare analisi citologiche? E' lecito che il dubbio mi sorga visto che la DTC l'ho effettuata in una clinica privata presso cui lavora la mia ginecologa (pagandola tra l'altro fior di quattrini)? E poi, a questo punto, quale sarebbe l'iter da seguire nel trattamento della malattia?
Vi ringrazio infinitamente e mi scuso se sono stata prolissa.

Cordiali saluti.

[#1]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
L'HPV-Test Lei può ancora effettuarlo (e lo dovrebbe) all'interno del canale cervicale.
La terapia fisica di rimozione delle lesioni lei l'ha già effettuata. Se l'HPV-TEST evidenzia presenza del materiale nuclare del virus all'interno del canale cervicale (area non normalmente esplorata in corso di Colposcopia), dovrebbe eseguire una cervicoscopia ed, in caso di positività della presenza delle lesioni, una conizzazione diagnostico-terapeutica.
Eventuali residui della malattia a livello vaginale/vulvare possono essere evidenziati a distanza (durante il necessario follow up cui si sottoporrà) sia tramite Colposcopia sia tramite nuova ricerca del materale nucleare virale su prelievi mirati.
Utile, in ogni caso, è l'applicazione di una crema specifica (ibiquimod) a livello preventivo sulla cute vulvare a giorni alterni per almeno 1 mese, ovviamente su parere del Curante.

Prof.Dr.Ivanoe Santoro
Spec.Ostetrico/Ginecologo
già Direttore f.f. UO OST/GIN Ospedale di Solofra(AV) Prof. Anatomia Umana Univ. Napoli

[#2]
dopo
Attivo dal 2008 al 2013
Ex utente
Dott. Santoro,
La ringrazio per la risposta e mi scuso se il mio consulto risulta un pò controverso ma assicuro che ero molto preoccupata e nervosa quando l'ho scritto. Se ho ben capito, la situazione per effettuare le analisi citologiche si è complicata un pò... ma si possono comunque effettuare.
Continuano però a permanere dei dubbi. Posso fare l'HPV-Test anche subito? Resto con la mia ginecologa o la cambio?
Grazie infinitamente,

cordiali saluti.
[#3]
Dr. Ivanoe Santoro Ginecologo, Senologo 8.5k 282 6
Ribadisco:
a) esegua il test per l'HPV nel canale cervicale
b) esegua i controlli periodici che Le sono di certo stati prescritti per l'evoluzione del trattamento eseguito ad altri livelli
c) esegua un trattamento preventivo su parere del Curante con Ibiquimod sulla cute vulvare per almeno 30 giorni, 3 volte/settimana.

Altro, ovviamente, non posso consigliarLe.
Cordialmente.
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