Le hanno diagnosticato una "verosimile carcinomatosi peritoneale

URGENTE !!!

Gentile dr. ,
sono della provincia di Ascoli Piceno e scrivo per avere un consulto riguardo alla situazione di mia madre.
Ha 77 anni e le hanno diagnosticato una "verosimile carcinomatosi peritoneale (esame citologico ascitico in corso) con lesione ovarica destra".

Ecco alcuni dati riportati sulla CARTELLA CLINICA:

ESAMI LABORATORISTICI ALTERATI: CA 15-3 65 U/ml , CA-125001 U/ml , ferritina 191 ng/ml , VES 49 mm/h. All'immunofissazione presenza di componente monoclonale di tipo IgM Kappa (IgM 728 mg/dl)

ESAMI STRUMENTALI: la RMN dell'addome ha mostrato un quadro di abbondante versamento asciitico nel contesto del quale in sede sub-diaframmatica si apprezza ispessimento micro-nodulare della volta diaframmatica (gettoni peritoneali?); in scavo pelvico si apprezza aumento dimensionale dell'annesso destro con diametro di cm 4 a margini mal definiti. Negativa la coloscopia. alla gastroscopia riscontro di piccola ernia hiatale.

Al momento mia madre è stata dimessa in attesa di avere un quadro clinico più completo (esame citologico del liquido ascitico in corso o altri esami da fare in caso di esito incerto) ; inoltre non è stata effettuata ancora alcuna terapia.
Quale può essere l'approccio terapeutico da intraprendere, visto che da qualche settimana la situazione è in stallo e ho la sensazione che stiamo perdendo tempo prezioso ?
Può consigliarmi un centro oncologico specializzato per questo tipo di tumore ?

Molte grazie fin da ora per la Sua disponibilità.

Saluti

Maurizio

NB: Può contattarmi anche via e-mail:
mauriziocapretti@virgilio.it oppure
angela.cap@libero.it (mia sorella)
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Ginecologo attivo dal 2008 al 2010
Ginecologo
Buongiorno,
il quadro che lei descrive (anche se forse non ha riportato correttamente il dosaggio del Ca125) sembra farci pensare ad un carcinoma ovarico. Nel caso la diagnosi sia davveo questa (l'esame citologico sul liquido ascitivo i darà la conferma) l'approccio terpeutico può essere duplice: la chirurgia di prima istanza a scopo citoriduttivo (asportare completamente tutta la massa tumorale visibile macroscopicamente all'apertura dell'addome) ed un successivo approccio chemioterapico per 6-8 cicli. Una seconda ipotesi è l'esecuzione di una chemioterapia detta neoadiuvante con lo scopo di ridurre la massa tumorale e successivamente l'intervento chirurgico per asportare il tumore residuo.
La scelta tra i due tipi di approccio alla malattia saranno decisi dal Ginecologo oncologo che dovrà operare la Signora, in base alla TAC ed alla possibilità o meno di essere subito molto radicali con la chirurgia.
L'attesa di qualche giorno nell'inizio della terapia non cambia la prognosi, state tranquilli. La cosa più importante è avere la diagnosi certa e poi trattare la malattia nel modo migliore possibile affidandosi a persone esperte nel campo.
Se desiderate ulteriori informazioni riguardo i Centri contatatemi sull'e-mail: simona.mazzola@unito.it

Cordiali saluti