Dubbi su test virus hiv

Vorrei raccontarvi la mia storia, circa 1 anno fa ho avuto un rapporto protetto (ho usato un preservativo, e a quanto mi ricordo non si è rotto) con una ragazza che mi aveva confessato di aver contratto alcune malattie sessuali.

Conosco la ragazza da molti anni, e dopo che lei ha fatto tutti i tipi di test (hiv compreso, negativo), abbiamo avuto questo rapporto.

Da febbraio 2019 non ho più avuto rapporti (ultimo quello descritto sopra) ma quest’estate mi sono sbucate come delle verruche sul pube.

Ho aspettato qualche mesetto per vedere se fossero passate da sole e a Gennaio 2020 ho preso appuntamento per farmi visitare, risultato: molluschi sessualmente trasmissibili rimossi sul posto.

Il dottore per sicurezza mi ha segnato le analisi del sangue per rilevare sifilide, epatite e hiv.

Nel periodo tra la diagnosi di molluschi e i test ho avuto in’influenza, febbre per 4-5 giorni e tosse e raffreddore per 1 settimana e mezzo, curata con un antibiotico e cortisone da assumere tramite areosol.

Faccio i test il 5 Febbraio e ieri vado a ritirare i risultati, sifilide ed epatite negativi, mentre il test di screening HIV Ag/Ab (chemiluminescenza) risulta essere positivo, lo stesso giorno hanno anche effettuato il test di conferma con metodo RIBA e/o ricerca HIV-RNA.

Il secondo test IMMUNOBLOT, metodica HIV1/HIV2 Geenius ha dato esito negativo, in particolare: gp gp36, gp140, gp160, gp41 assenti, p31, p24 assenti.

Mi ha voluto vedere lo specialista dicendomi che per lui il test di riferimento è il secondo, e che solo per scrupolo mi vorrebbe far fare un secondo test tra 6 settimane.

Ora considerando come vi ho detto che l’ultimo rapporto è stato quasi un anno fa e comunque protetto, posso stare tranquillo?
Sono comunque in ansia e passerò 6 brutte settimane.

Grazie sin da subito per la vostra disponibilità.
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Dr. Andrea Schimmenti Infettivologo 11
Buongiorno, il primo test che viene eseguito è di screening ed in quanto tale deve risultare molto sensibile. Pur essendo rari sono possibili i risultati falsi positivi, come il suo.
Il test di conferma è quello a cui ci si affida per la diagnosi (non alla sierologia che è il primo test che ha eseguito). Se le bande, come ha scritto, eseguite al test di conferma (Western blot) risultano negative il virus non può essere presente e quindi lei non ha alcuna infezione da HIV. Inoltre ha scritto che l'ultimo rapporto è stato a febbraio 2019.
Tra 6 settimane ripetendo il test HIV questo potrebbe essere sempre positivo e risultarlo ogni volta che lei lo farà ma se sarà negativo il test di conferma, che come le dicevo utilizza una metodica Western blot, lei può stare tranquillo che l'infezione da HIV non è stata contratta.
Quindi stia assolutamente tranquillo in queste 6 settimane se non ha e non ha avuto altri rapporti.
Saluti.

Dottor Andrea Schimmenti
Specialista in Malattie Infettive

Dr. Andrea Schimmenti
Specialista in Malattie Infettive e Tropicali

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