Distrazione al gemello mediale del polpaccio


Cari amici di Medicitalia, chiedo cortesemente un parere in merito ai tempi di recupero dell'infortunio occorsomi circa 40 giorni orsono.
A seguito di una contrattura, dopo una settimana di riposo, ho ripreso a correre in non perfette condizioni. Tant'è che dopo il terzo allenamento consecutivo, a freddo e mentre percorrevo a piedi una strada in salita ho avvertito un colpo improvviso al polpaccio sx: sembrava che mi avessero sparato.
Il polpaccio si è immediatamente gonfiato e dal quel momento non sono più riuscito a camminare normalmente (zoppicavo vistosamente). Dopo due giorni mi sono recato al pronto soccorso del più grande ospedale di Perugia, trovando nel reparto di traumatologia una sorta di apprendista stregone. Senza alcun esame strumentale il medico che mi ha visitato (per fare una banale ecografia occorrono pochi secondi) ha escluso al "tatto" che vi potesse essere una lacerazione completa dei tessuti. Nel referto lo stesso ha parlato di parziale distrazione che nel giro di due settimane mi avrebbe consentito di tornare a camminare regolarmente e in un mese di riprendere gli allenamenti.
Ora, visto che dopo 37 giorni ancora zoppicavo e che -in tema di sanità pubblica- avrei potuto eseguire una ecografia di controllo presso struttura pubblica solo dopo quasi 4 mesi dalla richiesta, mi richiesto privatamente detto esame. L'esito è stato catastrofico. Tra l'altro, si legge nel referto:..si apprezzano soluzioni di continuo dei fasci terziari. L'immagine
depone per una lesione distrattiva di III grado del gemello mediale sx di non recente insorgenza (processi riparativi in atto).
Oltre a ciò, il medico interpellato, mi ha consigliato di portare dei rialzi in gel tra scarpa e tallone, sottoponendomi aventualmente a terapia tecar per accelerare il decorso. A suo parere, essendo un tipico infortunio che capita ai calciatori, spesso per una completa guarigione occorrono circa tre mesi.
La domanda che mi permetto di porre agli amici di medicitalia è la seguente: premesso che allo stato attuale -sono passati 40 giorni dalla lacerazione- riesco a salire e scendere gradini anche elevati con apparente facilità, mentre in piano ed in salità ancora zoppico un po', aspettando senza interventi fisioterapici vari, quando posso ragionevolmente provare a riprendere gradualmente la corsa di fondo, senza rischiare sgradevoli danni collaterali?
Ringraziando in anticipo, invio cordiali saluti

Claudio da Perugia
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Dr. Pasquale Bergamo Medico legale, Medico fisiatra, Medico dello sport 341 11 2
Se ancora zoppica nel deambulare in salita deve ancora attendere un pò di tempo prima di riprendere la corsa.
La terapia prescritta dal collega mi sembra la più opportuna. L'aiuterebbe a ridurre l'edema e l'ipertono consentendo una completa cicatrizzazione. Le consiglio anch'io di eseguirla e poi, dopo un successivo controllo ecografico e clinico, deve praticare un periodo di rieducazione e di ritonificazione dei suddetti muscoli prima rimettersi a correre. Comunque si faccia seguire da un medico sportivo
Saluti

dr Pasquale Bergamo

[#2]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio il Dr. Bergamo per la cortese risposta.
Comunque, essendo passati alcuni giorni dall'invio del mio quesito, attualmente ho ripreso quasi del tutto una corretta deambulazione. Noto ancora una leggerissima incertezza quando debbo percorrere tratti in pendenza, oltre a sentire una precisa tensione muscolare nel punto in cui ho avvertito la lacerazione se cammino portando dei pesi (ad esempio, le buste della spesa). Ciò mi dice che probabilmente dovrò attendere almeno due settimane prima di riprendere, molto gradualmente, a correre.
In merito alla corsa, forse sto dicendo una eresia, ma mi è venuto in mente di riprendere cominciando con pochi minuti, percorrendo un tratto rettilineo in leggerissima discesa, onde caricare il meno possibile il muscolo interessato.
Grazie ancora.