La fibrosi muscolare formatasi dopo uno strappo può rompersi? quali sono le conseguenze?

Salve ho 20 anni e circa 4 mesi fa ho avuto una lesione al retto femorale di 12 cm, fino a gennaio non ho fatto terapie e niente, ho fatto un altra ecografia e ho visto che la lesione era 5, 6 cm.
Dopo di ciò ho iniziato la tecarterapia facendo 14 sedute, all’ecografia di controllo la ferita si era completamente cicatrizzata ed era rimasto un po’ di edema.
Dopo una settimana dall’ecografia ho fatto una partita a calcio a 7 senza neanche sforzarmi troppo, il primo tiro sento di nuovo dolore e mi sono dovuto fermare.
Ora la fibrosi che si era fermata può darsi si sia aperta?
Se si quali sono le conseguenze?
Devo cominciare la terapia di nuovo o aspetto che mi passi il dolore per poi cominciare la riabilitazione, grazie anticipate.
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Dr. Gianpaolo Sardo Medico dello sport 246 16 1
Gentile utente, il trauma muscolare (uno strappo) che ha subito a carico del retto femorale, se mi posso permettere un giudizio, è stato gestito male. Il trattamento con la tecarterapia (in modalità capacitiva immagino e spero) ha dato i suoi frutti cicatrizzando la lesione che è residuata, ovviamente, in una cicatrice fibrosa. Ma qui viene l'inghippo; avrebbero dovuto dirle (il fisioterapista, lo specialista che lo ha seguito) che la cicatrice, di fatto, è inestensibile e quindi a risentirne è il tessuto adiacente alla zona fibrosa. Giocando dopo appena una settimana ha ricreato una lesione nel tessuto immediatamente adiacente alla vecchia cicatrice e quindi.... si riparte da zero.
tratti la nuova lesione; tecarterapia, ultrasuoni, elettroterapia vanno bene. Finito il trattamento deve trovare un terapista che sappia usare il fibrolisore per il trattamento della cicatrice. Si potrebbe fare anche con le onde d'urto ma bisogna stabilire al meglio la profondità per valutare l'uso delle onde radiali (che può usare anche un fisioterapista) oppure focali (di esclusiva pertineza medica). Contemporaneamente le consiglio un ritorno graduale alla attività cominciado con un blando lavoro di riscaldamento muscolare seguito da un fase di stretching.
Auguri.

Dr. Gianpaolo Sardo
specialista in Medicina dello Sport - Catania
www.studiomedicostaff.it