Tentato suicidio con metformina, lorazepam, felison e insulina

Buongiorno,
mio padre (60 anni), Venerdì ha tentato di suicidarsi con felison, lorazepam, metformina e insulina.
Le scatole di pastiglie sono state trovate vuote. Erano 60, 20 e 30 più 3 siringhe di insulina.
Lui è diabetico e depresso da 8 anni, "seguito" da una psicologa non è mai migliorato.
La psicologa, tra l'altro, per fargli un favore gli regala le scatole di felison o lorazepam, con scritto "confezione ospedaliera", io ho già fatto presente di NON dargliele, ma lei non mi è stata a sentire.
Un mese fa, mio padre ha giurato che si sarebbe suicidato, così io spaventata ho chiesto alla psicologa di ricoverarlo, ma lei non lo ha fatto.
Quindi volevo chiedere se questa persona può essere denunciata e a chi mi devo rivolgere.
Per quanto riguarda mio padre:
Non è stata fatta lavanda gastrica perchè ha vomitato tutto subito, non ha più mangiato e dopo due giorni di osservazione, ristabilitasi anche la glicemia, lo hanno spostato in psichiatria.
Dopo poco ci hanno chiamato dicendo che era in blocco renale e lo mandavano in nefrologia.
Probabilmente dicono che la dose così elevata di metformina ha danneggiato i reni soprattutto uno.
Ora sta facendo la dialisi.
Volevo chiedere:
Questo problema potrebbe risolversi?
Che altri danni può aver fatto questa dose massiccia di farmaci?
Lui ad oggi ha nausea e diarrea, gli fanno il Plasil.
Ed è pure disidratato.
Cosa pensate? Suggerimenti....qualsiasi cosa!

Ps: aveva già tentato di suicidarsi 6 anni fa e l'anno scorso ci siamo arrivati vicino ed è stato ricoverato. Nonostante le mie richieste disperate alla psichiatra del reparto dove chiedevo per favore di tenerlo, lo hanno dimesso dopo 2 giorni. APPENA varcata la soglia mio padre ha detto "Tanto mi ammazzo"
Sta facendo fare una vita infernale a tutti, possibile che non ci sia un rimedio?

GRAZIE A TUTTI
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Qualche chiarimento: la diagnosi di depressione è stata fatta ufficialmente da qualcuno ? La psicologa è un medico o no ?
Inoltre: se depressione è, dov'è la terapia antidepressiva ? felison e lorazepam certamente non lo sono, sono ansiolitici o induttori del sonno, e comunque nella somministrazione continuata non sono più "niente", visto che inducono assuefazione. Inoltre, si tratta di farmaci che in generale si tende a ridurre dopo un ciclo di breve durata, perché appunto inducono assuefazione ma anche perché possono indurre (magari non tutti) fenomeni di abuso. Dipende molto anche dalla diagnosi di fondo.

Se aveva tentato già 6 anni fa, è stata all'epoca fatta una diagnosi e iniziata una terapia farmacologica o di altro tipo ? Di solito dopo un evento del genere una diagnosi e una terapia si definiscono.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
Grazie per la risposta!
La diagnosi di depressione è stata fatta dalla psicologa che lo segue.
Sei anni fa quando ha tentato di suicidarsi per la prima volta è stato ricoverato al San Martino di Genova, in psichiatria e quando è stato dimesso gli è stata consigliata una psicologa di un istituto si igiene mentale vicino a casa nostra.
La stessa psicologa che lo segue da sei anni, la stessa che gli da le pastiglie che non potrebbe dargli, in "omaggio", la stessa che quando io l'ho avvisata della situazione grave un mese fa, chiedendole di ricoverarlo, non lo ha fatto, anche se lei era d'accordo con me.
Per questo dico che non lo segue come si deve!
Inoltre la terapia che segue mio padre è sempre fatta dalla psicologa, che se non sbaglio non potrebbe prescrivere medicinali.
Comunque, il foglio non l'ho qui con me, posso soltanto dirle per certo che: il Lorazepam lo prende da sei anni senza nessuna interruzione, il Felison da 2 anni sicuramente, poi prende il Norvasc, Torvasc, Nipin 30, Metformina, Cymbalta, Lamictal, Lansoprazolo, Lantus ( che non so se lo prendeva ancora), Sertralina, Seroquel, Eutorix, Cardioaspirina, Zoloft, Diamicron, Actos (non lo prende più)....mi sembra basta... le dosi non gliele so dire perchè il foglio lo hanno voluto in ospedale.
Comunque tutte le volte che va da questa psicologa (una volta al mese circa), lei gli cambia molto spesso le dosi...
Ovviamente ci sono anche le medicine per la tiroide e la glicemia.
Comunque anche prendendo il Lamictal come esempio, leggendo il foglietto illustrativo, ho letto che è anche un antiepilettico e induce pensieri di suicidio...
Secondo me questa è una terapia proprio sbagliata!
La sua depressione gli è stata diagnosticata sei anni fa ed è dipesa maggiormente dalla brutta situazione economica. Tra l'altro peggiorata dall'abuso di gioco ai Gratta e Vinci, che è stato fatto presente alla psicologa, ma non ha mai dato peso a ciò.
[#3]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Se la psicologa non è medico, non può prescrivere medicinali, anche perché non li conosce, non li ha studiati nella sua formazione, non ne conosce l'impiego se non per sentito dire o per una pratica a cui non è autorizzata e che compie senza basi di conoscenza farmacologica.
Ma se parla di psicoterapeuti, può essere un medico. O magari è una psichiatra, avrete una carta intestata con una qualifica, se uno è medico non scrive "psicologo", se uno è psicologo non ricetta farmaci.

Lamictal e cymbalta sono farmaci specifici, per un disturbo bipolare però, a prevalente componente depressiva. Non una depressione quindi, almeno parrebbe dalla terapia, e anche dal problema gioco d'azzardo associato.

Resta il fatto che gli ansiolitici in mantenimento, salvo eccezioni, non hanno un senso terapeutico e alcuni si prestano all'abuso, però qui la persona ha preso un po' tutti i farmaci che aveva nel tentativo di suicidarsi.

Il primo elemento da accertare è quindi sulla qualifica professionale della psicologa/psichiatra. Il resto sembra rientrare in un caso di suicidio di un paziente che è a rischio di suicidio. Ovviamente si può discutere in generale su come è stata gestita la terapia, ma ciò non eliminerebbe il rischio di suicidio comunque.
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