Interruzione rocefin

Buonasera,
Sono disperata spero che qualche specialista possa rispondermi.

Per una sospetta infezione pelvica (sulla base della mia storia clinica) ho iniziato le punture di rocefin da 1 g.
intramuscolare.

Dopo la terza iniezione ho cominciato ad avvertire gola stretta, senso di nodo, tensione.

In 118 mi hanno detto che in via precauzionale era meglio sospenderlo e così l'infermiera che me le faceva non si è presa la responsabilità di proseguire con queste iniezioni.
Lo specialista che me lo ha prescritto mi ha confermato non essere una reazione allergica dicendomi che potevo quindi proseguire, ma ormai non avevo più l'infermiera disponibile.

Questo sintomo nel corso dei giorni successivi è peggiorato (tutt'ora ce l'ho) e si è esteso un senso di pressione anche al petto.

Ho assunto anche dell'antistaminico (zirtec) ma comunque la situazione di questo sintomo pare andare e venire e non migliorare.

Sono preoccupata non solo per il sintomo, ma per il fatto che ero già a metà terapia e sono stata obbligata a sospenderlo.

Un allergologo dell'ospedale mi ha detto che posso riprendere la terapia in un altro momento, senza problemi, ma io ora sono spaventata sia dal sintomo sia dal fatto che non ho concluso queste iniezioni.

Vi prego, qualcuno mi risponda.
Come posso agire al meglio?

Ringrazio anticipatamente.
[#1]
Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.6k 51
Gentile ragazza,
capisco che lei si trovi ora in una situazione di grave difficoltà emotiva non avendo concluso una terapia che era ritenuta necessaria, e avendo comunque timore di riprenderla.
Non so quali accertamenti siano stati effettuati per studiare l'infezione pelvica cui fa cenno ( tamponi o altro...) , su quali basi sia stato scelto l'antibiotico in questione e se lei soffra di altre patologie.
Pertanto a distanza è impossibile darle una indicazione specifica o avanzare ipotesi circa il fenomeno che le è accaduto dopo la terza iniezione.
Penso sia opportuno valutare con il suo medico di fiducia la possibilità di un nuovo ciclo di terapia con un diverso tipo di antibiotico, se possibile.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani

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