Fascite plantare e presunta sindrome algoneurodistrofica

Gentili Dottori,
Vi scrivo perché non so più cosa fare .
Il mio problema é iniziato circa cinque mesi fa quando mi é stata diagnosticata una fascite plantare . Il processo infiammatorio si é innescato molto probabilmente a causa del prolungato uso di scarpe con poco tacco ( mocassini morbidi estivi ) .
Ebbi questo problema già due anni e mezzo fa ma in quella circostanza risolsi il problema in tre settimane con riposo e antinfiammatori .
Questa volta il problema non é mai scomparso .
Ho fatto svariate sedute di Ultrasouni in immersione, di laser e tecar terapia ( quest'ultima si e' dimostrata la piu' valida per ridurre infiammazione e dolore ma non risolutiva ) .
Non ho spina calcaneare , le radiografie danno esito negativo .
Ho il piede leggermente cavo , l'esame baro podometrico indica un maggior carico sui talloni e sul piede sinistro .
Gli esami del sangue non indicano nessun problema reumatico e i valori sono tutti nella norma .
La risonanza magnetica non rileva nessuna alterazione del segnale a carico delle strutture scheletriche, ne' alterazioni morfologiche e di segnale delle componenti tendinee e legamentose . Non ci sono raccolte fluide in sede endoarticolare .
Ho usato le stampelle per lungo tempo e ho camminato poche volte autonomamente perché ogni volta che caricavo il peso anche per un solo giorno tornavo al punto di partenza fino ad infiammarmi e a non poter camminare in nessun modo . Quando l'infiammazione e' acuta perdo la sensibilita' al primo e secondo dito del piede sinistro .
Sento spesso i piedi molto freddi al tatto e ho sudorazione .
L'ultimo fisiatra ha ipotizzato una sindrome algoneurodistrofica ?
Se si in che modo si cura ? C'e' rimedio ?
Vi ringrazio in largo anticipo per il Vostro interessamento .

Cordiali Saluti .
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Dr. Michele Moretti Medico fisiatra 133 3 1
La fascite plantare può essere trattata con buoni risultati con onde d'urto anche in assenza di spina calcaneare.
Inoltre date le evidenze di asimmetria del carico alla baropodometria sarebbe utile, qualora non l'abbia ancora fatto, provvedere a dei plantari di scarico.
L'eventuale quadro algodistrofico può essere subentrato al problema preesistente, per questo problema sono proponibili diversi approcci terapeutici per lo più su base farmacologica, sarebbe opportuno che chi ha posto il sospetto diagnostico si esprima sulla terapia del caso.
Cordiali saluti.

Dr. Michele Moretti
Specialista in Medicina Fisica e Riabilitazione

[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dott. Moretti la ringrazio per il Suo prezioso intervento .
Il mio terapista ha, come Lei, prospettato la cura con onde d'urto e ha sostenuto che tale sindrome algoneurodistrofica sia subentrata sucessivamente a causa del lungo periodo di malattia e del persistere del processo infiammatorio .
Ho gia' usato plantari su calco di gesso ma non ho avuto risultati degni di nota . Il nuovo terapista ha infatti prospettato un tipo di plantare di scarico diverso .
La ringrazio per il momento .

Cordiali saluti