Coliche epatiche

Gentili Dottori,
Vi prego di darmi (se possibile) una pronta risposta perché sono molto preoccupata.
Mio nonno (83) anni manifesta una febbre alta (38.6 – 39) da una settimana (da lunedì scorso). Inizialmente sembrava avesse un’ influenza stagionale. I sintomi erano: dolore generalizzato e intenso all’addome, vomito, febbre, enorme affaticamento). Il medico di famiglia ci ha consigliato di curarlo con antibiotico (augmentin) e tachipirina per abbassare la febbre (ne sta prendendo due o tre compresse al giorno).
Dopo qualche giorno ha iniziato ad avvertire in maniera più distinta un dolore localizzato sotto le costole a destra.

Dato che in passato ha avuto tre episodi di accumulo di bile (fango biliare), è possibile che si tratti nuovamente di questo? Perché se si palpa in corrispondenza del fegato sente dolore. E’ sufficiente come indizio?

In questo caso, l’antibiotico che sta prendendo peggiora la situazione? Perché dopo che lo prende la febbre si alza; e comunque non ha avuto (in 5 gg da quando ha iniziato la cura) nessun miglioramento. Continua ad avere febbre alta, nausea e bocca amara.

Potrebbero essere utili Deursil e Spasmex ? (con cui ha curato in precedenza le coliche epatiche).

Sono molto preoccupata perché il medico di famiglia stenta a venirlo a visitare a casa (mio nonno è invalido e non può spostarsi). E portarlo in ospedale sarebbe una mezza tragedia perché le corsie del pronto soccorso sono strapiene di pazienti in attesa e dovrebbe aspettare due-tre giorni su una barella, e non sarebbe in grado si sostenere una situazione simile… E’ molto, molto debole. Già aveva carenza di ferro (perché non mangia carne). Nell’ultima settimana sta mangiando pochissimo e cibi poco sostanziosi (brodini e frutta cotta) ed è molto debilitato.
Cosa posso fare?
Vi ringrazio in anticipo.
Cordiali Saluti.
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Dr. Serafino Pietro Marcolongo Dietologo, Medico estetico 8.6k 129 47
Gent. utente,

l'ipotesi che possa trattarsi di una colica biliare è molto probabile...ma potrebbe trattarsi anche di altro.

Purtroppo, in questi casi è assolutamente necessaria una valutazione diretta del paziente per poter porre una diagnosi certa e procedere con la giusta terapia.

Informi urgentemente il Curante di Suo nonno, che non rifiuterà senz'altro di visitarlo.


Se vuole, ci aggiorni pure.

Cordiali saluti.

Dott. Serafino Pietro Marcolongo
Dietologia - Medicina Estetica

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