rapporto con terapeuta

Buongiorno, sono una ragazza trentenne e dopo serie valutazioni, dall'inizio dell'anno mi sono rivolta a una sessuologa per sciogliere dei modi di cui vi ho parlato in un precedente consulto riguardanti un difficile rapporto con la mia omosessualita'. Una figura professionale conosciuta in anno fa x una collaborazione x una serata c/o un associazione di cui faccio parte. Non c'era nessun rapporto tra di noi,e vista la sua professionalita' mi sono affidata. Il percorso e' cominciato bene ma dopo 3 sedute ho chiesto la sospensione. Attacchi d'ansia precedevano o avvenivano nelle notti precedenti alle sedute, anche perché ho sviluppato una sorta di transfert verso di lei che non voglio assolutamente avere. Il mio pensiero e' spesso a lei, e sto soffocando un desiderio che considero sbagliato. La cosa che non aiuta e' che in questo ultimo periodo ci sono state di nuovo collaborazioni con l'associazione, senza che potessi saperlo, per cui esiste anche un rapporto esterno alla terapia. due sett fa,non sostenendo questa cosa, avevo deciso di chiudere il percorso (senza spiegarle il motivo), ma lei mi ha giustamente consigliato di prendere del tempo x lasciare decantare il tutto. La prox sett ho un altra seduta. Io voglio continuare il percorso, lei e' molto professionale, ma questa cosa mi tormenta e aumenta la mia insonnia. E' meglio chiudere il percorso o tentare di continuare? Xke io non me la sento di parlare di tutto ciò con lei,per un forte senso di vergogna. Vi ringrazio in anticipo
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
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