Dolori viscerali generalizzati e fiato corto

Egregi dottori,
scrivo perché da parecchi anni, ho vari problemi che pian piano sembra degenerino sempre di più. Tutto è iniziato insieme ai sintomi causati dal mio P.F.O. (ho iniziato ad avvertirli all'età di 11 anni -oggi ne ho quasi 25- e fino a qualche mese fa, i medici non riuscivano a capire la causa, imputando tali sintomi ad una semplice ansia, finché non ho deciso di indagare per i "fatti miei" facendo esami alla "rinfusa"). In concomitanza ai vari sintomi come l'intorpidimento di alcune parti del corpo e TIA con parestesie all'emilato sx del viso, ho da sempre avvertito un senso di mancanza di fiato. Oggi questo respiro corto, per me è diventato cronico, ed ultimamente inizia ad essere veramente fastidioso. Parlandone con il cardiologo, mi ha detto semplicemente che questo disturbo, non è assolutamente legato al mio PFO (non trattato, poiché ho temuto l'intervento). Il problema è che soprattutto dall'anno scorso, avverto un dolore sordo all'interno dell'addome superiore (sx) e quando cerco di respirare, sembra che il contenuto dei tessuti/organi interni (perdonate la terminologia), vogliano espandersi più della struttura ossea che li circonda. Inoltre, come dicevo, avverto spesso dei dolori viscerali "sordi", poiché non sono eccessivamente dolenti come un vero e proprio dolore chiaro e localizzato.Sembrano quasi dei piccoli aghi. Alla comparsa di tale dolore, mi accorgo anche che involontariamente stringo le dita del piede e della mano sx, avverto un senso di tremore (quasi come quando si hanno cali di zuccheri), ed infine ho un grosso aumento di saliva in bocca (allo stesso modo di quando si è affamati e si ha la c.d. acquolina in bocca). Aggiungo inoltre che dormo spesso sul fianco sinistro, e che adesso, quando mi metto in quella posizione, il dolore aumenta. (Ho fatto eseguito lo scorso anno una colonscopia risultata nel complesso negativa). Cosa pensate possa fare per questi disturbi? Giuro di aver parlato con parecchi medici, ma molti dei quali, non danno peso a ciò che descrivo, allo stesso modo in cui non lo davano ai disturbi da me accusati prima di scoprire il PFO, al punto tale che ormai ho rinunciato anche a contattare il mio medico di base per qualsiasi problema, (sempre troppo frettolosi e con poca attenzione verso noi pazienti). Mi scuso ancora per la troppa confusione nell'elencarvi i miei sintomi. In attesa di una vostra risposta, colgo l'occasione per porgervi i miei più cordiali saluti.
A.
[#1]
Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signorina,
lei ha un PFO che ha già dato ampiamente segni di sè: mi pare che se lei non voglia incorrere in problemi assai più gravi ed irreversibili debba valutare con un esperto cardiologo interventista la chiusura con l'apposito device mentre nel frattempo debba valutare, con il suo curante almeno una terapia antiaggregante.
Il sintomo respiratorio che descrive, il non poter riempire i polmoni se non dopo tre o quattro tentativi, è un classico sintomo ansioso molto frequente che potrebbe essere accentuato da una sindrome della flessura splenica, dove raccogliendosi aria la distensione del colon le da quel dolore che lei descrive come degli spilli e nel frattempo le procura una modesta riduzione della escursione diaframmatica.
Non ho capito peraltro la frase
"Ho fatto eseguito lo scorso anno una colonscopia risultata nel complesso negativa".
Inoltre il sintomo "acquolina in bocca" o scialorrea meriterebbe anche una valutazione gastroscopica perchè se lei soffrisse di reflusso gastro esofageo, questo potrebbe spiegare molte cose.
Io la inviterei a consultare un ottimo internista, preparato, motivato ed esperto e soprattutto che non abbia prevenzioni verso la sua situazione clinica.
Questo è quanto posso dirle con il limite del consulto telematico e senza visitarla.
Valuti bene signorina cara di chiudere quel PFO: per ora le ha dato un TIA ed è stata fortunata.....
Cari saluti.
Dott. Caldarola.

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