Da quel momento in poi ho iniziato ad avere a volte degli attacchi di panico che poi si sono

Salve sono una ragazza di 19 anni. Premetto che sono una persona piuttosto ansiosa volevo chiedere un vostro parere. Inizio con il dire che 2 anni fa ho subito un forte lutto a causa di un infarto che colpì mia zia di 42 anni. Da quel momento in poi ho iniziato ad avere a volte degli attacchi di panico che poi si sono risolti in modo spontaneo dopo all'incirca sei mesi. In questo lasso di tempo per stare tranquilla effettuai una risonanza magnetica poiché avevo spesso forti mal di testa e numerosi accertamenti per quanto riguarda il cuore (a causa della familiarità infatti anche mio nonno è soggetto ad infarti). Gli esami (ecocuore, elettrocardiogramma, prova sforzo) risultarono tutti negativi a eccezione del fatto che a seguito di alcuni esami del sangue specifici risultai positiva al gene dell'antitrombina. Tuttavia mi dissero che non era nulla di preoccupante data la mia età e che dovevo solo limitare l'assunzione di determinati farmaci.
Successivamente nonostante alcuni mal di testa che si risolvevano nel giro di alcuni minuti sono stata bene.
Ora però comincio ad avere nuovamente sintomi simili a quando avevo gli attacchi di panico ma anche alcuni totalmente differenti e cercando i sintomi via internet mi sono spaventata davvero molto. Molto spesso ho mal di testa come li avevo due anni fa solo che ora ad esempio si è aggiunto il fatto che mi sento la mano sinistra informicolata e anche la mascella e in aggiunta a volte delle fitte intercostali. Quindi a questo punto vi chiedo:
È possibile che possa avere un infarto o un ictus? Perché di ciò sono molto spaventata
Dovrei tornare a effettuare nuovamente tutte le visite che ho fatto un tempo per sicurezza o posso attribuire il tutto a uno stato ansioso cercando ora di non sottovalutare la situazione e recarmi da uno psicologo?
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signorina,
faccia un pannello completo genetico per la trombolfilia. Se lo ha già fatto e ne abbia voglia lo può postare.
Ciò al fine di stratificare il suo reale rischio trombotico.
Per quanto attiene ai sintomi che riferisce, è evidente che le fitte intercostali NON sono mai dolori di origine cardiaca.
Per quanto riguarda i formicolii alla mano e alla mascella è sempre bene che la valuti realmente e non virtualmente un Neurologo che potrà escludere patologie organiche e prescriverle la terapia per gli attacchi di panico che mi pare siano riemersi in tutta la loro preponderanza.
Cari saluti,
Dott. Caldarola.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la sua risposta. Siccome non me ne intendo molto le indico i valori richiesti dal mio medico curante, mi dica lei se le possono servire .
FATTORE II ANALISI MUTAZIONE DNA CON PCR - sangue VIRUS EPSTEIN BARR [EBV] ANTICORPI IgG - sangue VIRUS EPSTEIN BARR [EBV] ANTICORPI IgM - sangue FATTORE COAG.VIII -sangue ANTICORPI ANTI CARDIOLIPINA (IGG) - sangue ANTICORPI ANTI CARDIOLIPINA (IGM) - sangue ANTICORPI ANTI BETA 2 - GLICOPROTEINA I (IGG) - sangue SCREENING PER FAMILIARITA' POSITIVACREATININA - sangue
GAMMA GLUTAMIL TRANSPEPTIDASI (GAMMA GT) - sangue FOSFATASI ALCALINA - sangue COLESTEROLO TOTALE -
sangue COLESTEROLO HDL - sangue TRIGLICERIDI - sangue COLESTEROLO LDL - sangue D-DIMERO -

Per quanto riguarda la visita dal neurologo ne ho effettuata due anni fa circa prima della risonanza ed è risultato tutto nella norma a eccezione di arti inferiori vivaci. Proprio per escludere ogni patologia mi fece effettuare il neurologo la risonanza risultata negativa sia senza liquido di contrasto che con liquido. Sarebbe il caso di farne un'altra di visita?
Grazie in anticipo
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Medico Chirurgo attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Gentile Signora,
le consiglio il test genetico multiplo, che riguarda la ricerca di mutazioni dei geni del Fattore V, AGT, Fattore II e MTHFR, ACE, Fattore XIII, APO E, PAI-1, HPA, HFE, Beta Fibrinogeno.
Ne parli con il suo medico e veda che cosa dice.
Francamente non vedo correlazione tra il Virus di Epstein Barr e la trombofilia.
Inoltre è sempre meglio ricercare le alterazioni genetiche che quelle fenotipiche, che possono sviare la diagnosi.
Se il neurologo ha escluso patologie è bene che si rivolga allora ad uno psichiatra prima che gli attacchi di panico non la facciano più vivere.
Saluti cari,
Dott. Caldarola.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio moltissimo sia per il suo consiglio e sicuramente ne parlerò con il mio medico curante sia per avermi tolto un grande peso riguardo all'infarto e all'ictus.
Provvederò a rivolgermi a uno specialista poiché ho capito che sebbene siano sporadici non devo sottovalutare gli attacchi di panico.
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