Dolore addominale in seguito a infezione batteria e cura antibiotica

Gentili medici,

Vi scrivo per avere delucidazioni in merito ad un dolore addominale di cui soffro da circa 4 giorni.

Circa 3 settimane fa ho avuto una febbre che è arrivata anche a una temperatura di 40, la febbre ci ha messo circa una settimana a sparire.
Ma alla scomparsa della febbre si è presentata un'infiammazione delle tonsille con rossore e puntini bianchi.
Al che il medico di base mi ha prescritto 5 giorni di antibiotico: amoxicillina e acido clavulanico.
Al termine del ciclo le tonsille erano peggiorate e si presentavano ricoperte da una patina bianca.
Il medico l'ha identificata come tonsillite pseudomembranosa e mi ha prescritto una puntura di rocefin al giorno per sei giorni.
Verso la fine della cura le tonsille stavano migliorando moltissimo, ma negli ultimi due giorni è partito uno sfogo dalla faccia che col tempo è sceso fino ai piedi.
Presentava l'aspetto dello sfogo da scarlattina ma senza desquamazione ed era talvolta pruriginoso.
Si pensava fosse inizialmente una reazione al rocefin e il medico mi ha consigliato di prendere bentelan.
Il giorno dopo mi ha visitata e ha detto che non si trattava di una reazione all'antibiotico ma sempre del batterio, mi ha quindi prescritto un altro ciclo di amoxicillina.
Gli ultimi due giorni di questo ciclo ho iniziato ad avvertire dolore addominale, soprattutto dopo i pasti.
Parte della bocca dello stomaco e col tempo si sposta all'intestino.
È una sensazione di eccesso di aria, che mi porta a sentire un frequente bisogno di eruttare, ma anche una sensazione di "blocco" all'intestino.
Il digiuno aiuta a far passare il dolore ma quando ovviamente devo mangiare il dolore torna.
Poiché ho notato stitichezza cerco di mangiare prugne secche per aiutarmi ad evacuare ma con poco effetto.
Il dolore all'intestino è più alla parte alta e mentre l'eruttazione è eccessiva, e talvolta c'è anche reflusso, c'è quasi assenza di flutulenza anche se nelle poche occasioni è liberatoria.
Il medico mi ha consigliato di prendere peridon e gaviscon che sembrano aiutare anche se i risultati sono molto lievi.


Mi chiedo: tutti questi sintomi sono una conseguenza della pesante cura antibiotica o del batterio?
Non posso fare analisi e non so più cosa inventarmi per stare meglio.
È una situazione debilitante visto che mi impedisce di studiare o aiutare in casa quando la situazione è già critica in periodi normali.


Attendo un vostro consiglio e vi ringrazio.
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile ragazza,
in effetti la cura antibiotica e' stata piuttosto prolungata.
Qui non posso entrare nelle valutazioni diagnostiche e nelle scelte terapeutiche del suo curante che ha potuto constatare la situazione clinica di persona.
Non e' inverosimile pensare che il prolungato uso dei farmaci possa aver alterato la flora batterica del tratto digerente.
La sua scelta di aiutare l'intestino con l'assunzione di fibre tramite la dieta e' codivisibile.
Tenga conto che assieme alle fibre e' necessaria l' introduzione di liquidi abbondanti.
Potrebbe anche essere utile la supplementazione con prebiotici e probiotici dopo aver eventualmente effettuato una approfondita pulizia intestinale.
Puo' parlarne con il suo medico di fiducia che sicuramente sapra' consigliarle I prodotti piu' idonei per lei.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentilissimo la ringrazio per la sua risposta. I dolori addominali sono scomparsi dopo alcuni giorni di cura con l'omeprazolo e attenzione ai cibi che mangiavo.
Si è ripresentata la febbre ed è stato quindi necessario fare un prelievo, da cui sono risultati S-EVB VCA IgM e IgG e EBNA-1 (IgG), molto alti rispetto ai valori di riferimento secondo cui quindi il test risulterebbe positivo.
Mi chiedo se considerati i sintomi precedenti e considerata la febbre e l'estrema spossatezza e mal di testa anche in assenza di febbre questo possa indicare un'infezione da Epstein-Barr o una mononucleosi?
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Dr. Piergiorgio Biondani Psichiatra, Medico di base, Perfezionato in medicine non convenzionali, Psicoterapeuta 1.7k 52
Gentile ragazza,
mononucleosi è il nome comunemente usato per indicare un'infezione da Epstein Barr virus.
In considerazione dei sintomi e degli esiti degli esami la sua, con tutti i limiti di un consulto a distanza, potrebbe essere un'ipotesi ragionevole.
Cordiali saluti
Piergiorgio Biondani.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. Ho mandato le analisi al mio medico e sto aspettando risposta da lui ma volevo comunque una seconda opinione.
Grazie ancora e buona giornata.