Consiglio.

alve, scrivo qui perchè non so più cosa fare.
Tre mesi fa sono andata dal mio medico per delle fitte al torace. Sono stata trattata come una persona ansiosa e la mia dottoressa mi ha fatto fare degli esami tutti negativi, liquidando il tutto come dolori intercostali. Il cuore è a posto: ho fatto elettrocardiogramma e eco-cardiogramma. Esami del sangue qualche valore lievemente alterato ma tutto nella norma.
Il mio problema è che sono in preda al dolore, è simile ad un crampo, una specie di colica, solo che invece di stare in basso sta in alto. Come se si accavallassero dei nervi mi è difficile spiegare.
E se non ce l'ho li il dolore, ho dei dolori molto forti alle gambe o al collo: come dei punteruoli.
Il dolore non dura molto, minuti.
Ho voluto assecondare l'idea che io fossi ansiosa ma davvero l'unica cosa che mi mette ansia è piegarmi per strada o mentre nuoto o cammino per via di queste fitte.
Il mio migliore amico ha avuto la mononucleosi, può in qualche modo centrare?
Il cardiologo mi disse che si poteva trattare di reflusso ma appunto non ho potuto più parlare con la mia dottoressa.
Cosa posso fare?
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Dr.ssa Maria Morena Morelli Chirurgo generale 719 12
Gentile Utente,
in un'altra Sua richiesta di consulto aveva 'analizzato' i Suoi disturbi (“...da che ho memoria ho sempre sofferto di attacchi di panico, dolori puntori in molte parti del corpo dal mal di testa ai dolori intercostali, piuttosto che di tachicardia o inappetenza. Il modulo è sempre lo stesso: passo circa sei/sette mesi all'anno tranquilla: mangio, bevo, esco, lavoro tantissimo, viaggio....insomma la vita di una persona della mia età che ha la fortuna di essere in buona salute. Poi comincio lentamente prima ad avere sintomi di ansia, poi di stanchezza, comincio a spaventarmi , a concentrarmi sul corpo in maniera ossessiva...poi il dolore si colloca da qualche parte e resta fisso per circa 3/4 mesi: l'estate scorsa alla testa ora all'altezza dello sterno..”) e le erano stati dati dei consigli in merito
https://www.medicitalia.it/consulti/psichiatria/72533-quando-smettere-di-fare-esami-sul-corpo-e-curare-l-anima.html
Come del resto, ha fatto il collega gastroenterologo (“..L'ernia iatale può dare così fastidio ?..”)
https://www.medicitalia.it/consulti/gastroenterologia-e-endoscopia-digestiva/73334-l-ernia-iatale-puo-dare-cosi-fastidio.html
Ritengo debba avere più fiducia del Suo medico di base, che, del resto, non ha mai tralasciato alcuna ipotesi e le ha prescritto più volte esami specialistici (risultati sempre negatici).
Pertanto ripeto quanto già scrittole in precedenza dal Dott. Scuotto: “In considerazione sia della situazione attuale che da quanto da lei esposto nelle consulenze precedenti è più probabile che l'approccio terapeutico efficace sia di tipo psichiatrico”.

Dott.ssa M.M.Morelli