Fame d'aria e dolori al petto

Ho 40 anni, sovrappeso, non ho mai avuto particolari problemi di salute, tranne una tiroidite di Hashimoto, per la quale assumo 50mg di Eutirox per cinque giorni a settimana e 75mg per gli altri due.

Circa un paio di anni fa cominciai ad avvertire la necessità di fare dei respiri profondi, senza però riuscire a "soddisfare" questa necessità.
Questo accadeva, e tuttora accade, specialmente nelle ore serali e, meno raramente, di mattina presto.
Qualche settimana dopo, non avvertii un tuffo al cuore particolarmente forte.
Fino a quel momento, ne avvertivo qualcuno di tanto in tanto, ma nessuno mi aveva mai provocato quella sensazione.

Mi recai dal mmg, il quale mi suggerì un holter cardiaco di 24 ore, dal quale non emerse nulla se non "un singolo battito extrasistolico sopraventricolare" e "un singolo battito extrasistolico ventricolare in fusione".
Mi feci comunque visitare dal cardiologo il quale riscontrò ipertensione arteriosa (150/95) ma escluse collegamenti coi sintomi da me manifestati.
Tuttavia, mi consigliò un ecodoppler, che risultò nella norma.
Il cardiologo, dunque, mi prescrisse plaunac 10 mg (poi passati a 20 mg) per la pressione e mi consigliò mezz'ora al giorno di attività fisica, che, da allora, cerco di eseguire regolarmente, come camminata veloce o cyclette.

Il bisogno insoddisfatto di respirare profondamente, tuttavia, non diminuiva ed anzi ad esso si accompagnò, sempre prevalentemente nelle ore serali, un dolore che mi "abbracciava" tutto il torace e si irradiava fino ai denti, insorgendo piano e poi sparendo e ricomparendo sempre più forte per poi, piano piano, farsi più flebile e infine andar via; spesso avvertivo come una specie di "ostruzione" all'altezza della scapola sinistra.
Tutto ciò accadeva per una o due ore ad intervalli di uno o due giorni.

Alla visita di controllo ne parlai col cardiologo, che mi prescrisse un test da sforzo, sospettando un'angina; ma anche il test da sforzo non evidenziò nulla.

A questo punto, il medico di mg mi accennò alla possibilità che potesse trattarsi di un problema di natura ansiosa, ma francamente credo di escluderlo, sia perché caratterialmente non sono affatto una persona ansiosa, sia perché in questo momento godo di una situazione personale molto tranquilla, sia dal punto di vista lavorativo che affettivo (di certo in passato ho vissuto momenti ben peggiori).

Infine, il mmg mi prescrisse una rx torace, anch'essa con esito negativo, a parte un'"ombra cardiaca con minima salienza ventricolare sinistra"; sicché il dottore si è arreso e mi ha suggerito di "convivere" col fastidio.

In effetti durante quest'estate il fenomeno sembrava affievolito e il dolore toracico era scomparso.

Tuttavia da qualche settimana il fastidio si sta facendo di nuovo forte e stanno ricomparendo anche i dolori al torace.
Col saturimetro, durante queste "crisi", ho sempre valori intorno al 98-99.

Insomma, prima di arrendermi, vorrei sapere se davvero non c'è nulla che possa spiegare quello che sto avvertendo.
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Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.7k 114
Leggendo attentamente quanto da lei riferito nel post mi sembra di poter affermare che siano state escluse tutte le diverse possibili cause organiche all’origine della sintomatologia esposta. Sarebbe perciò opportuno intraprendere un percorso con uno specialista in medicina interna esperto in patologie di origine funzionale per cercare di inquadrare opportunamente il problema, impostare una idonea terapia e cercare di risolvere l’annoso problema. Cordiali saluti.

Mauro Granata
https://www.idoctors.it/medico/16613/0

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie della risposta: consulterò senz'altro uno specialista. Per intanto, posso sapere cosa s'intende per "patologie di origine funzionale"?
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Dr. Mauro Granata Reumatologo, Medico internista, Geriatra 2.7k 114
Con questo termine si identificano malattie che comportano una alterazione della funzionalità di un organo senza un apparente motivo anatomico. Cordialità.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie.
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L'ipertensione è lo stato costante di pressione arteriosa superiore ai valori normali, che riduce l'aspettativa di vita e aumenta il rischio di altre patologie.

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