Pralisi cerebrale infantile

L'area di Medicina non Convenzionale è riservata ai soli perfezionati in tali discipline, quindi non sarà possibile ricevere risposte da altri specialisti. Teoria e pratica delle discipline di Medicina non Convenzionale ad oggi non sono ancora sostenute da sufficiente sperimentazione scientifica e sono disciplinate dal codice di deontologia medica (art. 15)

Mia figlia ha circa 3 anni ed è nata alla 28esima settimana con parto spontaneo. L'unico problema che ha è una diplegia con equinismo che la porta attualmente a non essere completamente autonoma nel cammino.

Sono circa 2 anni che è sottoposta ad un protocollo terapico di fisiokinesiterapia (secondo la scuola del prof. Adriano Ferrari) che abitualmente espletiamo presso la nostro ASL 1 ora al giorno per 3 giorni a settimana.

Ad ottobre le abbiamo anche somministrato il botulino (nello specifico BOTOX) nei muscoli gastrocnemio mediale e laterale sia sinistro che destro abbinando un ciclo intenso di fisiokinesiterapia.

Ad oggi mia figlia ha ridotto l'equinismo, continua ad indossare dei tutori gamba-piede e riece a camminare appoggiandosi ai mobili, sedie e qualsiasi cosa che incontra nel suo cammino, nel vuoto riesce a camminare con passi molto piccoli e lenti coprendo una distanza massima di circa 5 metri. Riesce anche a camminare sia lateralmente che all'indietro.

Con questo post voglio rivolgere la mia domanda ad un medico Osteopata per chiedere se può essere utile nel caso specifico descritto affiancare dei trattamenti di osteopatia a quello che già facciamo come terapia innanzi descritta? Se si, fino a che punto l'osteopatia può risolvere il problema di mia figlia? Ci sono casi simili che sono stati trattati con l'osteopatia? con che risultati? In caso di risposte positive sareste così gentili da fornirmi indirizzi di specialisti in osteopatia pediatrica?

Vi ringrazio anticipatamente per la Vs. cortese risposta.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
può dirci se è stata fatta una diagnosi della <diplegia> che sarebbe più appropiato definire paraparesi, poichè riguarda gli arti inferiori?
Grazie
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dopo
Utente
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Gent.mo dott. Migliaccio,

grazie per l'interessamento. Venendo al merito della sua domanda le preciso che a noi è sempre stato detto che diplegia e paraparesi erano sinonimi. Le prime diagnosi parlavano di paraparesi, mentre successivamente si è passati al termine diplegia. Ad ogni buon conto, io le ho inviato una e-mail presso il suo indirizzo di posta elettronica con tutti i dettagli della storia clinica di mia figlia rinvenienti dalla documentazione clinica in mio possesso.

In attesa di una sua risposta in merito, la ringrazio e la saluto cordialmente.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Non ho ancora guardato la posta. Nel frattempo chiarisco la definizione di diplegia e paraparesi.
Il termine diplegia indica la paralisi bilaterale di una parte del corpo (per. es. paralisi bilaterale del n. faciale= diplegia facciale) o di due arti superiori o inferiori.
Per gli arti inferiori si usa il termine paraplegia e paraparesi o diplegia crurale, per gli arti superiori la definizione esatta è diplegia brachiale.

Nell'uso comune si riserva il termine di diplegia e di diparesi per gli arti superiori e quello di paraparesi e di paraplegia per gli arti inferiori.

I termini non sono sinonimi, in quanto la diplegia e la paraplegia indicano una paralisi completa ossia non c'è alcun movimento muscolare possibile, mentre nella diparesi e nella paraparesi l'attività muscolare, pur presente, è notevolmente ridotta con diversi gradi di gravità.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gent.mo Dottor Giovanni Migliaccio,

la ringrazio veramente di cuore per questa sua risposta molto precisa, le posso dire che lei è stato l'unico specialista che ad oggi abbia finalmente dato risposta chiara a questo nostro interrogativo.

La ringrazio anche per la risposta che mi ha inviato privatamente la quale ci incoraggia ulteriormente a proseguire sulla lunga strada che ci vede impegnati nel trattamento fisioterapico di nostra figlia.

Le confermo inoltre che mia figlia non ha alcun problema per quanto riguarda lo sviluppo psichico. Tale diagnosi, oltre che evidenziata dal comportamento, associazioni di idee, linguaggio e sensorialità in generale di mia figlia, è anche supportata da alcuni mirati controlli specialistici che abbiamo effettuato da quando è nata ad oggi, in tempi diversi, presso strutture pubbliche diverse oltre che da amici specialisti (fra i vari test, ad esempio, c'è stato all'eta di circa 2 anni quello psicologico di Brunet-Lézine che ha evidenziato un corretto allineamento fra le sue capacità in rapporto alla sua età).

Le confermo inoltre che mia figlia non è stata sino ad ora mai sottoposta all'esame di risonanza magnetica dell'encefalo; esame per il quale nessun specialista durante tutte le visite di controllo ci aveva mai segnalato o prescritto (forse non utile prima dei 3 anni!?). L'unico centro a consigliarci la risonanza magnetica encefalica è stato quello di Reggio Emilia come vi specificavo nella mail privata. In merito, a breve dovremo eseguire l'ultimo controllo di follow-up presso l'Ospedale in cui è nata e, grazie al suo consiglio, sarà per me l'occasione per segnalare ai dottori che ormai la seguono dalla nascita l'opportunità di sottoporre mia figlia all'esame di risonanza magnetica encefalica visto il lieve incremento di volume dei ventricoli segnalati all'esame ecografico da loro stesso evidenziato in precedenza.

A tal proposito, se per lei va bene, non appena eseguo la risonanza ed ottengo i risultati, la vorrei ricontattare privatamente ed aggiornarla, al fine di poter conoscere un suo parere ed ottenere chiarimenti alla luce dei risultati che tale risonanza ci fornirà.

In merito ai trattamenti osteopatici, preciso che mi sono stati consigliati durante una visita di controllo da parte di una dott.sa specializzata in neuropsichiatria infantile, in merito ho proposto l'eventuale utilità di sedute osteopatiche alla terapista che ormai da circa due anni tratta la mia bimba, la quale mi ha detto che per le paralisi cerebrali, l'osteopatia non serve a nulla. Personalmente ho fatto anche delle ricerche su vari siti internet ed al seguente indirizzo:
http://www.osteopata.it/consultazione.asp?Id=23&canale=2

come potrà lei stesso constatare c'è un elenco dei problemi pediatrici comuni che l'osteopatia tratterebbe per risolverli, ebbene come noterà in fondo all'elenco è citata anche la “Paralisi cerebrale” e prima ancora il “Tono muscolare anormale”. Queste citazioni mi hanno indotto ad aprire il presente post nell'area Medicina non convenzionale.

Nel ringraziarla ancora una volta, veramente di cuore, delle bellissime risposte che ci ha fornito sia su medicitalia.it che privatamente, la saluto cordialmente.

Grazie da
L.