Neurocitoma

Salve, la mia compagna soffre di emicrania ed in seguito ad un consulto neurologico ha fatto una tac in cui si riscontra una massa in sede ventricolare di circa 2.3 cm di diametro,in pria ipotesi definita probabile ciste colloide,il neurologo le ha prescritto una visita neurochirurgica, alla quale è seguita altra tac il cui responso ha indentificato la massa,che non sembra aver avuto particolari mutazioni nell'arco di tre mesi, come neurocitoma,quindi di nuovo dal neurochirurgo che è del parere di operare e ci ha spiegato tutto riguardo l'intervento.

Quale è il comportamento di un neurocitoma?
Ha un ritmo di accrescimento prevedibile?
Ci sono esami specifici o biopsie poco invasive da poter praticare?
Quali problemi può dare la ciste colloide, che la rendano distinguibile dal neurocitoma?
Conosce centri altamente specializzati in Italia per questo tipo di patologia?

Ringrazio lo specialista che vorrà rispondere?
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

un tumore intraventricolare di oltre due cm in un paziente giovane costituisce una chiara indicazione chirurgica.
Credo che per avere un parere preciso la paziente sarà stata sottoposta ad una RM encefalo.
Sia il neurocitoma che la cisti colloide possono ostruire la circolazione liquorale e causare un idrocefalo acuto con serie complicanze neurologiche.
Riguardo al comportamento del tumore aspetterei ad avere l'esame istologico.
Cordiali saluti,
[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve e grazie per la sua attenzione,volevo dirle che usando la stessa parte itroduttiva avevo inviato due differenti richieste di consulto una per un'oncologo e l'altra per un neurochirurgo, la sua risposta segue le domande che avevo indirizzato ad un oncologo, avrei piacere se potesse visionare l'atra serie di domande dettate da delle curiosità strettamente legate al tipo di intervento. Comunque da quanto scrive sarebbe opportuno intervenire allo stesso modo anche nel caso si trattasse di ciste colloide.
Cercando di documentarmi il più possibile ho letto delle informazioni a proposito della neuroendoscopia stereotassica, potrebbe cortesemente spiegare ad un profano di cosa si tratta e se potrebbe avere una valenza d'impiego nel nostro caso?
Ancora nolte grazie e a presto.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Gentile Utente,

senza visionare l'esame non è possibile dare pareri precisi sul caso specifico.

In generale le cisti colloidi hanno un aspetto tipico alla TC ed RMN ed il loro trattamento è indicato in caso siano sintomatiche.

L'approccio endoscopico è sicuramente una opzione nel caso di cisti colloidi. In caso di altri tipi di tumore, come nel neurocitoma, l'approccio endoscopico è più complesso e probabilmente meno efficace degli approcci microchirugici standard.

Cordiali saluti,
[#4]
dopo
Utente
Utente
Salve e grazie ancora per la sua disponibilità, avremmo altr quesiti da porle:
-Il neurocitoma si raggiunge passando tra i due emisferi, ed attraversando il corpo calloso, come è possibile scostare i due emisferi? E' l'incisione del corpo calloso che determina possibile calo della memoria breve?
Il tutto viene fatto con l'ausilio di macchinari?
Le cavità ventricolari sono piene di liquido?
Immaginando di esser uno sportivo che si prepara per la gara della sua vita come si prepara al meglio fisicamente ( dieta e abitudini salutari) e psicologicamente un pazziente ad una prova simile?
A che distanza di tempo dall'intervento è consigliabile interrompere l'eventuale uso di cannabis?
Ci sono statistiche di riusita per interventi di questo genere?
La ringrazio ancora, a presto.
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Prof. Paolo Perrini Neurochirurgo 817 37
Per rispondere alle sue domande in modo esaustivo occorrerebbe scrivere un breve trattato di neurochirurgia e questo non è lo scopo di questo sito.

In generale il tipo di approccio ad un tumore cerebrale dipende dalla sede del tumore e non dalla sua istologia. Non avendo preso visione dell'esame RM non è possibile dirle quale tipo di approccio è più adatto al caso specifico.

L'intervento per un tumore intraventricolare è un intervento maggiore e quindi le varie complicanze possibili devono essere discusse prima della procedura con il chirurgo che ha preso in cura il paziente.


La cannabis non influisce sull'intervento, ma certamente non è consigliabile la sua assunzione come ogni altro tipo di sostanza di abuso nè prima nè dopo l'intervento.

Cordiali saluti,

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