Problemi alla colonna vert. e desiderio di maternità

Gent. medici,
mi rivolgo nuovamente agli esperti di "medicitalia" per sottoporre loro un problema di salute che trascino da anni e non riesco a risolvere.
Nel luglio 2000 in seguito a forti dolori che dalla schiena si irradiavano lungo la gamba sin., impedendomi di stare seduta e di camminare in modo normale, mi è stata diagnosticata ernia in sede L5 S1 ed è stato effettuato il necessario inervento chirurgico.
In seguito ho ripreso a poter svolgere le normali funzioni, seppur accusando ancora dolore in sede lombare (che mi sembrava normale conseguenza di un inervento durato 3 ore). Questo fino all'anno 2004 quando in seguito ad una breve corsa ho ricominciato ad accusare dolori lungo la gamba sinistra simili a quelli che avevano preceduto l'intervento.
Il referto della R.M. eseguita il Genn. '04 recita:
"Mediante sequenze d'acquisizione spin-echo, fast spin-echo e gradient echo sono state ottenute immagini sui pisni sagittale ed assiale per studio del rachide lombo sacrale e del rachide dorsale inferiore fino a D9.
Il midollo dorsale inferiore indagato è normale per morfologia e caratteristiche di segnale il cono midollare è normoconformato e termina all'altezza di L1.
Ad L2 - L3 bulging discale.
Ad L3 - L4 protrusione discale ad ampio raggio che impronta la parete corrispondente del sacco durale.
Ad L4 - L5 protrusione discale ad ampio raggio parzialmente estesa nel versante prossimale dei corrispettivi canali di coniugazione con lieve maggior evidenza a sx. che maschera il tessuto adiposo predurale ed improna la parete corrispondente del sacco durale; il relativo disco intersomatico appare modestamente degenerato.
Ad L5 - S1 sono presenti gli esiti di pregresso intervento chirurgico caratterizzati da laminectomia parziale a sx. cui corrisponde nei tessuti molli paraspinali dello stesso lato la presenza di materiale di tipo cicatriziale che determina modesto ampliamento ed attrazione del sacco durale verso la breccia operatoria; tale tessuto si insinua negli spazi latero durali dello stesso lato giungendo in contiguità della relativa struttura radicolare che appare attratta posteriormente e la cui guaina appare di dimensioni ampliate rispetto alla controlaterale.
Allo stesso livello concomita una protrusione discale ad ampio raggio con lieve maggior focalità paramediana e lievemente laterale sx che impronta la parete corrispondente del sacco durale il relativo discvo intersomatico appare degenerato e ridotto di spessore e fenomeni degenerativi sono peraltro apprezzabili in corrispondenza delle limitanti somatiche affacciate che appaiono lievemente irregolari."
Nel febbr. '04 l'elettromiografia dà le seg. conclusioni: "danno neurogeno cronico, lieve, senza segni di denervazione in atto, nel gastrocnemio sin".
Il medico di famiglia mi ha fatto iniziare una terapia di Neurontin (mg.300 tre volte al dì) con la quale sono riuscita a coprire il dolore. Intanto ho consultato vari neurochirurghi che hanno prospettato tutti un intervento di stabilizzazione della colonna qualcuno anche su più livelli. Non ho mai voluto intraprendere questa strada un po' per l'enorme paura che mi fa un altro inervento e dai dubbi che anche il medico di famiglia mi ha esternato sulla possibilità che anch'esso non risolva del tutto i miei problemi. Allora ho intrapreso diversi tentativi di terapie. Visite fisiatriche, terapie del dolore con infiltrazioni locali di cortisone, nuoto, laserterapia, tens, ultrasuoni; sono riuscita a ridurre il neurontin di solito limitandolo alla dose serale ma come cerco di ridurre ulteriormente il dolore diventa più acuto.
Nel 2005 ho tentato anche l'approccio posturologico e in seguito alla valuazione di un posturologo mi sono affrettata a seguirne i consigli acquistando solette proprioricettive, bite, occhiali rasterbrille. Dopo un paio di mesi di questo trattamento ho iniziato a sentire un aumento del dolore sia lungo la gamba sx che quella dx., il che mi ha costretto ad aumentare il neurontin e mi ha spinto ad abbandonare questa strada.
Ultimamente questo problema è diventato più assillante perchè io ho 41 e dopo varie traversie sentimentali e lavorative avrei voluto finalmente farmi una famiglia, mentre con queste terapie la gravidanza è vietata.....
A tutto cio si aggiungono altri problemi di salute un seno pieno di fibroadenomi da controllare periodicamente ( già 2 interventi), e, da quest'anno l'esofagite da reflusso che mi costringe ad assumere altri farmaci e grazie alla quale ho scoperto, controllando il cuore di avere un "prolasso di entrambi i lembi mitralici". La possibilità di avere figli sembra sempre più lontana.
Tuttavia non mi sono ancora arresa ho insistito con la piscina e ho rifatto un controllo.
Rx. bacino 11/ '06:" Non si apprezzano alterazioni della struttura ossea, minima sclerosi sub-condrale dei tetti acetabolari su base inizialmente artrosica. Regolari interlinee articolari coxo-femorali e le sincodrosi sacro-iliache."
R.M.N. rachide lombosacrale 12/'06: "In tecnica spin eco sono state acquisite sezioni sagittali T1 e T2 dipendenti, integrate da sezioni assiali T1 ponderate acquisite sui tre spazi intersomatici distali utilizzando bobina dedicata.
Si apprezza un allineamento regolare dei corpi vertebrali, dimostrati da T12 al sacro, privi di lesioni focali, interessati da manifestazioni spondilosiche diffuse più accentuate al passaggio lombosacrale.
Concomitano alterazioni degenerative di entità crescente in senso craniocaudale ai tre dischi lombari distali, il V nettamente ridotto in altezza.
Un minimo bulging circonferenziale dell'anulus è rilevabile in L3-L4.
Un analogo reperto, lievemente più accentuato, in L4-L5.
In L5-S1 si apprezzano gli esiti di un pregresso intervento di parziale emilaminectomia e flavectomia sin. con evidenza di una componente tissutale abnorme, di del tutto presumibile natura fibro-cicatriziale sostituente il tessuto adiposo peridurale nel lato sin. ed inglobante parzialmente la radice S1 di questo lato sulla quale sono ipotizzabili fenomeni aderenziali.
Per il resto il canale rachideo è normale per morfologia e dimensioni.
Non si apprezzano masse intradurali.
Il cono midollare, circondato da spazi subaracnoidei regolari, si localizza a livello T12-L1.
Le sezioni assiali acquisite ai livelli ricordati documentano ireperti descritti confermando la normale morfologia del canale rachideo e le sue regolari dimensioni."
Attualmente sto tentando la chinesiterapia, e mi mantengo con dolori sopportabili con 300mg. di neurontin la sera.
Esiste qualche soluzione a questo pasticcio? E' possibile sperare in una gravidanza?
Qualsiasi consiglio è benvenuto; scusandomi per la lungaggine ringrazio sentitamente.
[#1]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
L'approccio posturale non Le ha dato le attese soddisfazioni, ma credo che la strada sia giusta. Intanto esiste uno strumento che si chiama pedana baropodometrica. Si prescrive una suoletta e si controlla su pedana. Si confeziona un bite e si controlla su pedana. Stessa cosa per gli occhiali. A Lei è stato fatto?
Dr. Daniele Tonlorenzi Prof A.C. "Fisologia e patologia del movimento e della postura" Università di Pisa
dtonlorenzi@mcarrara.com

PS quei dolori che Lei definisce "anteriori del collo" sono mica associati a difficoltà alla deglutizione?

https://www.medicitalia.it/dtonlorenzi/#info

[#2]
dopo
Utente
Utente
Questa pedana non è stata usata le solette le ho acquistate per posta e il bite mi è stato fatto in uno studio dentistico segnalatomi dal posturologo a cui mi sono rivolta, le preciso che ho abbandonao questo approccio perché ha peggiorato i dolori provocandoli ha entrambe le gambe cosa che prima non era mai successa. Per i dolori di cui mi ha chiesto non sono associati a difficoltà di deglutizione.
La ringrazio della sua risposta la terrò presente. Della chiropratica che sto provando che ne pensa? Grazie mille. Saluti.
[#3]
Dr. Christian Soda Neurochirurgo 52 2
Che tipo di Fisioterapie ha fatto ?
Le consiglio di prosegiure con FKT tipo Mckenzie e con il nuoto:
Deve cercare di rinforzare la muscolatura paravertebrale; i risultati verranno da se

[#4]
Dr. Daniele Tonlorenzi Gnatologo, Dentista 4.2k 73 73
Concordo con il collega sull'importanza della fisiokinesiterapia. Acquistare i plantari per corrispondenza è come fare una dentiera senza prendere l'impronta. Prima di fare il bite si registra la nuova posizione di contatto dentale con un materiale rigido. Appunto perché rigido è possibile sapere PRIMA (in 5 minuti) quale sarà l'esito del nuovo bite. Se la terapia è corretta sparirà il dolore (pochi minuti) e su pedana si vedrà un miglioramento dell'appoggio podalico. Avere fatto fare insieme plantari e bite mi fa quasi venire il sospetto sulla diagnosi. E' infatti consigliabile individuare il sistema sensorio-motorio che ha dato origine alla patologia indirizzare verso lo specialista adeguato (dentista, tecnico ortopedico su indicazione del fisiatra, ortottista od optometrista) e rivalutare il quadro a distanza. Prima di fare una terapia è possibile prevedere secondo le modifiche che si hanno su pedana sapere come funzionerà bite, plantare, occhiali. La postura è un'altra cosa.
Saluti
Daniele Tonlorenzi tel 058553075
[#5]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio sentitamente per i nuovi consigli, di cui cercerò di fare tesoro. Cordiali saluti
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