Rx colonna dorsale e lombo-sacrale

Buongiorno Egregi Dottori.
Vi scrivo in merito ad un problema di cui sta soffrendo mia moglie dopo una caduta avvenuta il 5 gennaio u.s..
Da una prima diagnosi del pronto soccorso a cui ci siamo rivolti dopo due giorni (7 gennaio u.s.) è stata discontrato un riacutizzarsi di una frattura somatica D12-L3 (frattura in realtà avvenuta circa 10 anni fa), e consigliato riposo a letto per circa 10gg.
Ieri (25.01.2011) ha effettuato una nuova radiografia di cui vi riporto il referto:
"Ipercifosi dorsale e scoliosi dorso-lombare. Spondiloartroisi con osteofitosi somato-marginale, di cui alcune a ponte a livello dorsale, e sclerosi di alcune limitanti somatiche. Ridotti gli spazi intersonmatici dorsali, L2-L3, L4-L5 ed L5-S1. Deformazione a cuneo, con riduzione in altezza (valori superiore a4mm) del muro anteriore rispetto al muro posteriore, di L3 (H.P.=28mm - H.A.=13mm; già segnalata in precedenti esami), D12 (H.P.=25mm - H.A.=18mm) e D8 (H.P.=25mm - H.A.=20mm). Riduzione del tono calcico diffusa. Si consiglia la valutazione della densiotometria ossea".
Considerando che ad oggi (26 gennaio) se sta in piedi continua ad avere dolore soprattutto sul fianco destro, volevo chiedervi un parere sull'attuale situazione e avere un consiglio sul tipo di esami/accertamenti che potrebbe fare. Per completezza di informazioni, mia moglie ha 65 anni e tempo fa gli è stata diagnosticata un inizio di osteoporosi
Grazie e complimenti per il vostro prezioso lavoro.
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Dr. Fabio Intelligente Anestesista, Algologo 27
Gentile utente,
non potendo avanzare ipotesi diagnostiche a "distanza", se i colleghi che hanno preso in cura sua moglie ritengono plausibile che la causa del dolore derivi da un ulteriore cedimento vertebrale, potrebbe essere utile eseguire una Rm del tratto interessato con valtazione delle immagini in STIR (è una tecnica di valutazione della Risonanza magnetica indicata nei cedimenti vertebrali) per avere maggiori informazioni ed valutare eventuali opzioni terapeutiche. Sicuramente sarebbe utile approfondire il grado di osteoporosi e l'eventuale inidcazione alla terapia.
Il miglior consiglio rimane sempre quello di affidarsi ad un medico di cui ha fiducia e che, mediante un'accurata visita e presa visine delle immagini, possa guidarla in modo oculato sugli eventuali passi diagnostici e terapeutici da eseguire.
Cordiali saluti.

Dr. Fabio Intelligente MD, FIPP
Specialista in Anestesia, Rianimazione e Terapia del Dolore

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