pluridiscopatia vertebrale - quale terapia

Buongiorno a tutti, mia zia ha 51 anni e lavora presso altre famiglie per le pulizie di casa. da qualche anno ha dolori molto forti alla schiena tali da non riuscire quasi a muoversi, stare seduta, coricata o in piedi. stanca di tale situazione si è rivolta all'ortopedico che gli ha prescritto alcuni esami che ha eseguito la scorsa settimana: RMN lombosacrale e RX colonna.
ecco i risultati:

RMN Lombosacrele
Tecnica:
Sono state utilizzate le tecniche dello SE e del TSE.
Sono state acquisite immagini T1 e T2pesate lungo i piani sagitale e assiale.
Risultato:
Sono riconoscibili segni di discoptia protrusiva a livello di tutte le unità somato-discali.
In corrispondenza di L1 – L2 si apprezza piccola ernia discale, postero-centrale.
In corrispondenza di L2 – L3 la protrusione discale prevale sul versante di sinistra.
A livello L3 – L4 è riconoscibile piccola ernia postero-centrale, determinante impronta sul sacco durale, con lieve prevalenza a sinistra.
Modeste impronte sul sacco durale sono rilevabili anche a livello L5 – S1.
Fenomeni degenerativi artrosici di modesta entità sono riconoscibili in corrispondenza di massicci articolari di L4 –L5 e L5 – S1 con prevalenza a destra.
Sono appuntiti gli spigoli somatici anteriori, talora con aspetto osteofitosico.
Le dimensioni del canale spinale sono nei limiti della normalità.
Il segmento di midollo esplorato appare normo-rappresentato e normo-intenso.

RX colonna sacrale
Rachide in asse.
Non scivolamenti vertebrali.
Piccoli osteofiti artrofici agli spigoli dei corpi.
Ridotti gli discali, sul versante posteriore, tra L4 – L5 ed L5 – S1.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
in attesa della visita dall'ortopedico mia zia si chiede, qual'è la cosa da farsi?
grazie e buon lavoro
[#1]
Dr. Francesco Zenga Neurochirurgo, Microchirurgo 188 7
Gentiel Utente,la cosa migliore è una visita specialista. Non mi pare ci sia nulla che debba far pensare ad un intervento quanto piuttosto ad una terapia conservativa - riabilitativa.
Cordaialità,

Dr. Francesco Zenga
Medico Chirurgo - Specialista in Neurochirurgia
Città della Salute e della Scienza di Torino, sedi Molinette e CTO