Patologie neuromuscolari

Gentili sig. Medici,
sono una donna di 42 anni affetta da una patologia neuromuscolare che da oltre 2 anni, senza trauma evidente, soffre di dolori nella regione glutea dx. il
dolore si manifesta dopo qualche minuto in posizione seduta, ha le carattersitche inizialmente come di un passaggio di lievi scariche elettriche tra tuberosità
ischiatica dx e trocantere dx, poi il fastidio diventa un dolore, dapprima lieve, nel giro di pochi minuti si intensifica fino a diventtare un dolore grave,
bruciante, che si propaga coinvolgendo i muscoli glutei e la parte postero-superiore della coscia, che comniciano a irrigidirsi . E' monolaterale. Anche la
posizione eretta, specie da ferma, anche se ritardata rispetto alla posizione seduta, è causa di dolore, che insorge secondo le stesse caratteristiche della
seduta.
Gli esami strumentali e clinici hanno escluso patologie della colonna e/o a carico dell'articolazione coxofemorale, o a carico dell'apparato ginecologico.
Gli unici dati rilevati strumentalmente (ecografia muscolo scheletrica eseguita con sonda appropriata in una struttura romana) : esiti di lesioni pregresse ai
muscoli piriforme, gluteo, otturatore esterno; fibrosità e sogni di sofferenza dello sciatico.
Le terapie farmacologiche (Lyrica, fans, corticosteroidi, miorilassanti) non hanno sortito alcun effetto. Unica terapia parziale e momentanea per il sollievo
per qualche ora al dolore è il movimento . La terapia che seguo è infatti ginnastica posturale, o il nuoto , acquagym, e successivo e stretching degli
ischiocrurali e degli intra ed extrarotatori della gambe (effettuo ogni giorno 2 sedute, mattina e pomeriggio, unica strategia di sopravvivenza). Mi sono anche state effettuate 2 infiltrazioni della tossina botulinica (effettuate in Francia da uno specialista delle patologie pelviche); queste hanno portato un miglioramento della sintomatologia dolorosa in posizione eretta, ma nessun miglioramneto nella posizione seduta (ovvio dire: siedo solo su cuscini molto spessi e morbidi). Dopo due anni di terapie conservative che hanno migliorato la situazione globale, ma non hanno mai modificato il punto da cui parte il dolore che a detta degli ortopedici è in corrispondeza del passaggio dello sciatico a monte della tuberosita ischiatica (stesso punto nel quale la ECO evidenzia la sofferenza dello sciatico, sono convinta che il problema sia la fibrosità in quel punto.
I miei quesiti:
1) valenza degli esami EMG: come vanno fatti
2) esami specifici che possono evidenziare la gravità delle lesioni/aderenze che dello sciatico.
3) mi hanno parlato di neurolisi: in che consiste: chi la effettua? quali sono i rischi?
Centri in Italia Europa nel mondo specializzati ?

Ringrazio in anticipo gli specialisti che potranno rispondermi
Lella 69
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Dr. Vincenzo Amato Neurochirurgo 16 1
Gent.ma Sig.ra

probabilmente il Suo problema deriva da una compressione del nervo sciatico nel punto in cui questo passa tra tra il muscolo priforme e il muscolo otturatorio, al di sotto del gluteo. Può trattarsi di un ispessimento patologico muscolo-tendineo che restringe il passaggio del nervo, oppure di una sofferenza del nervo stesso con aderenze cicatriziali ai tessuti circostanti.
Comunque necessario l'esame EMG dell'arto inferiore per stabilire se la sofferenza è radicolare o tronculare
ed un esame Ecografico ben approfondito, effettuato da specialisti nel settore dei nervi.
Se, come di Lei, è stata esclusa una patologica vertebrale e dello scavo pelvico, e il nervo appare effettivamente ingrossato o sofferente, potrebbe essere indicato un trattamento chirurgico.
E' giusto che Lei sappia che in questi casi il trattamento chirurgico non vuol dire necessariamente risoluzione del problema. A differenza di altre branche chirurgiche, nella chirurgia del sistema nervoso periferico, solo per comprendere il problema, è necessaria l'apertura ed esplorazione visiva e tattile del nervo nel tratto interessato. Se si rileva una qualche patologia, si cerca di risolverla, ma se i reperti sono normali l'intervento si rivela inutile.

Cordiali saluti

Dr. Vincenzo Amato
Specialista in Neurochirurgia
Casa di Cura IGEA- Milano