I benefici dell'ozonoterapia

Gentili medici,
mia mamma che a giorni compie 71 anni da diversi mesi è affetta da dolore localizzato alla gamba sinistra a partire dall'anca e via via a scendere con intensificarsi soprattutto a sera associandosi a formicolio. Dalla risonanza è emerso il seguente verdetto "RISONANZA MAGNETICA DEL RACHIDE LOMBARE
esame eseguito mediante sequenze TSE T1 e T2-dipendenti, orientate sui piani sagittali. sui piani trasversali sono state effettuate sequenze SET1-dipendenti. si allega cd...con i reperti più significativi.
regolare l’allineamento dei metameri vertebrali che presentano diffuse alterazioni degenerative spondilosiche. a livello L3-L4 si apprezza la presenza di un’ernia discale intraforaminale sn. altra ernia discale postero-laterale sn, a decorso ascendente, si rileva a livello L4-L5 e L5-S1. cisti radicolari di Tarlov nel canale sacrale. normale per morfologia e segnale il cono midollare."
Abbiamo consultato un ortopedico che le ha sottoscritto una terapia a base di acido lipoico e cortisone ma senza grandi effetti, mentre un neurochirurgo le ha prescritto un ciclo di 6 iniezioni di toradol e solvasem con targin 1 compressa a sera e suggerito l'ozonoterapia. Cosa ne pensate? Quali sono i rischi e i benefici dell'ozonoterapia? Nel caso in questione è opportuno seguire questa via escludendo quella chirurgica?
Attendo fiduciosa un vostro cenno.
Buon lavoro
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Gentile signora,

la RM, stando alla trascrizione del referto, evidenzierebbe un quadro di spondilo-disco-artrosi a più livelli, con verosimile presenza di conflitto disco-radicolare,ovvero il disco protruso irrita o comprime una radice nervosa.

Per poter formulare la diagnosi precisa e quindi la conseguente terapia, è indispensabile una accurata visita medica,poichè solo da essa si può capire se è necessario intervenire chirurgicamente, a quale livello e con quale tecnica o, di contro, impostare una terapia conservativo-fisiokinesica.

La scelta terapeutica dipende inoltre anche dal tipo di dolore, la sua eventuale distribuzione, dal tempo di esordio o di riacutizzazione, dalla presenza o meno di iniziali segni di alterazioni muscolari e motori agli arti inferiori.
L'uso prolungato di farmaci, soprattutto cortisonici, seppur può dare regressione del dolore, espone a effetti collaterali il cui rischio di complicanze può anche risultare più elevato del rischio chirurgico statisticamente, al giorno d'oggi e in mani esperte, del tutto irrisorio.

A riguardo l'ozonoterapia, per quanto evidenziato alla RM, non è per nulla indicata.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti e auguri di buon compleanno alla mamma.
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Attivo dal 2012 al 2013
Neurochirurgo
Gent.le Sig.ra io purtroppo non mi trovo ....una volta tanto in sintonia con l'esimio Collega e sarò piu preciso....l'ozono terapia non aveva alcuna possibilita di risoluzione della sintomatologia anche se fosse stata fatta intradiscale....visto che il disco era fuoriuscito. Al contrario la sede dell'ernie sicuramente oltre al dolore avrebbe dovuto dare una sindrome deficitaria della gamaba sinistra.......quindi la chirurgia mi sembra che fosse l'unica possibilita...pane al pane
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Esimio Collega,
mi sembra invece che sei, una volta tanto, in sintonia con me!
Forse è un "refuso" la frase <io purtroppo non mi trovo ....una volta tanto in sintonia> come anche < la chirurgia mi sembra che fosse l'unica possibilita..>, in quanto la signora non è stata operata.

Quindi siamo d'accordo che, nel caso di cui sopra, la chirurgia, una volta ovviamente posta l'indicazione attraverso una accurata visita medica, è l'unica terapia possibile.
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dopo
Utente
Utente
Gentili medici,
innanzittutto grazie dell'attenzione riservata al caso di mia mamma. Mi è chiaro il vostro dissenso comune alla ozonoterapia, mi piacerebbe però capire se, secondo Voi, la chirurgia è davvero la sola strada percorribile: la visita è stata compiuta in maniera accurata e il medico ha rilevato disturbo ma non menomazione, ora il punto è che il dolore non regredisce anche dopo la terapia di 6 giorni con toradol e soldesam in fiale intramuscolo. Si tratta di un dolore che si irradia dall'altezza dell'anca fino al ginocchio della gambra sinistra e al quale si associa un forte formicolio in serata, possibile che non via sia una terapia per acquietare l'infiammazione e consentire a mente lucida di valutare il da farsi? Lo stesso medico, come l'ortopedico, amico di famiglia, suggeriscono di proseguire ancora per 4-5 giorni con toradol in compresse, 1 3 volte al dì o al più 2 insieme per 2 volte al dì: è plausibile? Dal canto suo, mia mamma non è propensa all'intervento data la sua età, benchè sia molto dinamica, e la vita piuttosto casalinga, insomma è la classica pensionata dedita esclusivamente alle figlie (essendo vedova da molti anni) che non ha ambizioni particolari se non quelle di poter essere loro d'aiuto nel crescere i nipoti e deliziarli con manicaretti e piatti vari.
Ancora buon lavoro!
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Attivo dal 2012 al 2013
Neurochirurgo
Gent.le Sig.ra teoricamente è possibile protrarre l'attuale terapia farmacologica, ma anche questa strada non è scevra da rischi in quanto i farmaci attualmente somministarti, cortisone e toradol sono piuttosto impegnativi a livello organico. E' anche teoricamente possibile che l'ernia discale in quanto tale con il tempo tenda a disidratarsi e quindi a comprimere meno la radice; tuttavia alla domanda ....come togliere ora il dolore c'è solo il trattamento chirurgico. La paziente ha un'età tale che non controindica l'ato chirurgico, non risponde alla terapia farmacologica pesante che sta facendo e quindi non vedo altre terapia praticabili. Tutto quanto sopra è chiaro che deve essere convalidato da una visita specialistica perchè attualmente io mi baso solo su quanto riferito e non oggettivamente riscontrato. cordilamente
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dopo
Utente
Utente
Gentili medici,
a distanza di 2 mesi la situazione di mia mamma è rimasta pressocchè inalterata, nel senso che il dolore non scema e oltre a vagare dalla zona lombare alla gamba sinistra con associato formicolio notturno, ultimamente determina anche la perdita di sensibilità di parte del piede sinistro (dalle dita al petto) L'ultima terapia seguita e ancora in corso è costituita esclusivamente da 1 compressa di Lyrica da 150 mg a sera e l'ennesimo neurochorurgo consultato ha prospettato l'intervento chirurgico come sola alternativa. Il dubbio di mia mamma rimane sull'ozoterapia, tentarla o meno prima dell'ultima spiaggia e mi chiedo e Vi chiedo come mai 2 specialisti hanno avuto questo differente metro di valutazione di froente alla stessa RNM e alla stessa paziente? Inoltre, prendendo in considerazione l'intervento chirurgico, quali sono i tempi di ripresa e si encessita di riabilitazione in fase successiva?
Grazie ancora per il supporto!
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Credo che l'intervento sia ormai improcrastinabile.
L'ozonoterapia non servirebbe a nulla.
L'intervento, in linea di massima, non necessita di alcuna riabilitazione, a meno che non ci siano già dei deficit prima.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gentili medici,
mia mamma non riesce a convincersi, e noi con lei, che non ci sia una via conservativa per attenuare la sua sofferenza. Al momento sta effettuando delle sedute di TECARterapia (elettrostimolazioni atte a aumentare il moto degli elettroliti interni al nostro organismo così dà incrementare flusso sanguigno e nutrimento al nervo, mi sembra di aver capito!) e benchè sia solo alla terza di 10, ancora non ha raccolta particolari benefici. Nel frattempo assume una compressa di Liryca 150 a sera come prescritto dall'ultimo neurochirurgo consultato. Vi chiedo se potete illuminarmi sulla entità dell'intervento e le sue modalità, ossia verrebbero rimosse le ernie e effettuata una sorta di fresatura sui dischi danneggiati giusto? Cosa significa questo in termini di rischi, in una scala da 1 a 10? Nel tempo la situazione può ripresentarsi e quindi la via chirurgica potrebbe essere una soluzione momentanea o è definitiva?
Grazie come sempre
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Penso che di risposte qui ne ha avute.
La decisione terapeutica però non possiamo prenderla noi.
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dopo
Utente
Utente
gentili medici,
la situazione di mia mamma è in standby, nel senso che manca la decisione ultima per l'intervento e nel frattempo la si tiene sotto controllo con la seguente terapia:
Soldesam fiale da 4 mg a cicli di 5 gg con 2 fiale dal 1 al 3 giorno e 1 gli ultimi 2
Lyrica cpr da 150 mg 1 a sera
Lyrica cpr da 75 mg 1 al mattino
Mi preme, come sempre, conoscere la Vostra opinione e soprattutto, se possibile, vorrei sapere se Il Soldesam esiste anche in compresse e se si quale il dosaggio equivalente al succitato in fiale?
E' possibile che 2 cicli di cortisone non siano stati sufficienti (giacchè il dolore riprende anche se in forma minore pochi giorni dopo la fine dello stesso ciclo) e occorra insistere ulteriormente?
Grazie della disponibilità di sempre
Buon lavoro
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Non si possono prescrivere farmaci a distanza, soprattutto se appaiono inutili.
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Attivo dal 2012 al 2013
Neurochirurgo
Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.cordialmente