Ernia del disco l5 s1 con fenomeni degenerativi

buonasera dottore, volevo esporvi il mio caso, ho 48 anni in ottimo stato di salute generale tranne un ernia discale l5 s1 con la quale convivo da circa 15 anni, prima si faceva sentire in rare forme acute intervallate da lunghi periodi nei quali non avvertivo alcun disturbo, ultimamente le scosse a livello del disco sono più frequenti e sopratutto da circa 4 mesi avverto le gambe sempre stanche con formicolio a entrambi gli arti e a volte calore sotto i piedi, alla schiena non ho dolore tranne a volte delle piccole scosse della durata di pochi secondi a livello del disco in oggetto ormai diciamo con frequenza settimanale, quando la sera avverto formicolio più accentuato prendo 10 gocce di valium, la mattina a letto non ho disturbi ma appena in piedi inizia di nuovo il calvario.
ho effettuato una risonanza magnetica con il seguente esito:
RISONANZA MAGNETICA COLONNA LOMBO SACRALE
esame eseguito da D11 al sacro per mezzo di sequenze FSE T2 e T1-dipendenti acquisite su piani sagittali e sequenze FSE T2-dipendenti acquisite su piani trasversali.
A livello L5 S1 disco malacia con associata ernia discale mediana sotto-legamentosa che occupa interamente il recesso epidurale.Concomitano fenomeni degenerativi a carico delle limitanti somatiche caratterizzati da sostituzione adiposa ( degenerazione di Modic tipo II ).
Nella norma il calibro del canale vertebrale.
Non sono evidenti alterazioni morfologiche o di segnale a carico del cono midollare,del filum terminale e delle radici della cauda equina.
Giorni fà sono stato visitato da un professore ortopedico specializzato in chirurgia vertebrale in un noto ospedale romano che aveva precedentemente operato un mio collega di lavoro di ernia L5 S1 che addirittura non camminava quasi più e che ora a distanza di un anno sta benissimo tanto che ha ripreso a correre e di tanto in tanto anche a giocare a calcio, sta benissimo. Il professore mi ha detto che purtroppo il mio è un caso diverso, togliendo l'ernia non risolverei nulla in quanto c'è una degenerazione discale e che quindi avrebbe dovuto effettuare una accurata pulizia del disco e inserire una gabbietta di titanio fissata con viti per effettuare se ho ben capito una fusione discale.
Ora sono molto preoccupato e sono indeciso se effettuare o meno un intervento del genere, tranne i sintomi descritti in precedenza riesco ancora a condurre una vita lavorativa e sociale abbastanza normale, ma comunque le assicuro che alzarsi al mattino e sentire le gambe stanche come se avessi fatto una maratona e stressante.
Lei cosa mi consiglia il tipo di intervento che mi è stato prospettato è il più indicato?
Ho alternative? posso ancora aspettare?
Eventualmente come viene effettuato questo tipo di intervento? in quanto tempo sarebbe possibile tornare al lavoro e ad una vita normale?
Mi scuso per il numero enorme di domande, ma sinceramente non so cosa fare e L'idea di avere delle viti nella colonna mi spaventa.
In attesa di un vostro consiglio, vi porgo distinti saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
alle Sue domande non è possibile rispondere a distanza, poichè una diagnosi e la conseguente indicazione terapeutica scaturiscono dalla storia del paziente, dall'esame clinico e dagli esami strumentali eseguiti o da eseguire.
Non Le so dire pertanto, solo sulla base del Suo raccconto, se è indicato e sufficiente eseguire l'intervento limitato alla discectomia o anche procedere alla artrodesi.
Tali scelte si possono fare dopo aver inquadrato la storia del paziente in un quadro complessivo clinico-diagnostico.

Nel caso, le viti non creano alcun disturbo né alcun problema, fatta eccezione per alcune precauzioni generiche comportamentali, ma che non interferiscono solitamente nelle attività quotidiane.
Un tale intervento può essere fatto per via percutanea, cioè senza "aprire" chirurgicamente la sede di intervento, praticando solo un paio di piccole incisioni (1 cm.),

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti