Ernia discale e sciatalgia invalidante

Gentili Dottori
Da circa un anno soffro di una ridotta motilitá alla gamba destra,nello specifico la gamba non si stende totalmente,non permettendomi di eseguire un passo completo e provocandomi un'andatura zoppicante.il disturbo era inizialmente privo di dolore,tranne nel caso cercassi di stendere completamente la la gamba o di sollevarla.Dopo troppa attesa e molte insistenze mi reco ad effettuare una risonanza magnetica,che riscontra quanto segue:
Protusione discale,a sede mediana e perimediana destra,agli spazi L3 L4 e L4 L5, che comprime lievemente il sacco durale e le rispettive tasche radicolari omolateralmente.ernia discale estrusiva,a sede mediana e laterale destra,allo spazio L5 S1,che comprime il sacco durale e la tasca radicolare omolaterale.
Non sapendo a chi rivolgermi,mi reco da un ortopedico,che mi dirotta da un fisiatra nella speranza di evitare l'intervento praticando ozonoterapia.Il fisiatra ritiene di non poter praticare l'ozono in quanto io soffro di epilessia (nonostante stabilizzata con terapia e senza crisi da più di 5 anni), decide di provare a sbloccare la gamba con terapie da lui effettuate e mi prescrive un'elettromiografia.dopo la prima seduta comincio a vedere qualche piccolissimo cambiamento,ma dopo qualche giorno di stratching effettuato a casa,comincio ad avvertire un dolore che fino a quel momento non avevo avuto e che da quel momento non mi abbandonerà più,con altalenante intensitá.intanto faccio la elettromiografia,che riscontra quanto segue:
Tibiale anteriore destro:assenza di attività patologica a riposo,reclutamento delle unitá motorie ridotto con PUM di ampiezza e durata aumentata.
Gastrocemio destro mediale:assenza di attivitá patologica a riposo,reclutamento delle attivitá motorie lievemente ridotto con PUM di ampiezza e durata nei limiti della norma.
Dopo la quarta seduta,il fisiatra ritiene sia inutile proseguire e decide di passare alle infiltrazioni di cortisone.ne pratico 4, e sotto sua prescrizione effettuo 10 sedute di tens+rieducazione,alle quali il fisioterapista ne aggiunge altre 12 di tecar+rieducazione non riscontrando risultati soddisfacenti.ho recuperato la flessione del piede verso l'alto e un po di elasticità alla schiena,se provo ad alzare la gamba verso l'alto stando supina riesco a raggiungere un angolo di circa 45° contro i 15° di prima delle terapie, ma il dolore non mi ha mai abbandonato.dopo due settimane dalla fine delle fisioterapie è altalenante come intensità ma fisso in alcuni punti precisi di coscia e polpaccio,peggiora se cammino o passo troppo tempo in piedi portandomi anche intorpidimento e bruciore,nei giorni di mal tempo diventa insopportabile.vorrei evitare l'intervento e sapere se secondo voi nella mia condizione è praticabile l'ozonoterapia e se ci sono possibilitá di risoluzione con questo metodo.grazie anticipatamente
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Dr. Alessandro Rinaldi Neurochirurgo, Neurologo 379 20 6
Gentile signora,
leggendo le sue caratteristiche, suggerirei come primo passo una cura del corretto peso/forma, ove non vi siano ostacoli medici. Leggo che la fisioterapia, anche se parzialmente, ha già dato risultati con un recupero della potenza motoria e una maggiore flessibilità del rachide. Direi che resta una buona strada da percorrere.
Per quanto riguarda l'ozonoterapia, mi vede molto scettico se si parla di infiltrazioni di ozono nella muscolatura paravertebrale, come spesso viene praticata. A Roma vi è però un centro ospedaliero dove un radiologo esperto, sotto controllo radiologico, pratica le infiltrazioni del gas ozono direttamente nello spazio discale, con risultati più attendibili.
Per quanto mi riguarda, la migliore alternativa ad un intervento neurochirurgico, resta la fisiokinesiterapia in centro di provata esperienza e una buona cura dell'igiene fisica, intendendo con questo una dieta corretta ed una adeguata attività fisica.
Cordiali saluti

Dr. Alessandro  Rinaldi

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dopo
Attivo dal 2014 al 2024
Ex utente
Egregio Dott.Rinaldi
La ringrazio per la celerità nella risposta.Le terapie di ozono che mi erano state indicate sono proprio quelle di cui Lei parla,infusioni intradiscali sotto controllo radiologico,stessa modalitá con cui sono state eseguite le infiltrazioni cortisoniche.Queste ultime sono state un ripiego pensato quando il medico che doveva eseguirmele ha ritenuto non fosse opportuno praticare l'ozonoterapia in un soggetto epilettico,temendo che la terapia stessa potesse essere motivo scatenante per una crisi da assenza.Si è quindi proceduto con il cortisone,lasciando l'ozono come ultima possibilità qualora non vi fossero risultati apprezzabili,valutando la probabilità di eseguire la procedura in modalità ecoguidata anziché radioguidata,col solo scopo di tenermi su un lettino più basso dove sarebbe stato più facile gestire una possibile crisi.Come neurochirurgo, lei ritiene plausibile che l'ozono possa causare una crisi da assenza in una persona affetta da epilessia temporale sinistra terapizzata e stabilizzata con assenza totale di disturbi da più di 5 anni?Pensa,come alcuni mi hanno detto,che il dolore alla gamba sia dovuto all'infiammazione dello sciatico o,come mi hanno detto altri, alla.compressione praticata dall'ernia sulla.radice dello stesso (cosa che spiegherebbe, secondo chi dice questo,l'avvertire dolore immediato alla gamba.anzichè alla.schiena in caso di sforzo fisico,specialmente l'alzare pesi)?