Ernia D11-D12

Gentili dottori,
sono molto preoccupata per la mia situazione ed il mio futuro, pertanto sarei grata a chi potesse fornirmi qualche rassicurazione.
A seguito di un movimento improvviso di torsione-flessione del busto, inconsapevole delle possibili conseguenze, ho riportato una voluminosa ernia discale d11-d12. Non ho dolori particolarmente forti ma ho difficoltà a camminare anche in casa perché avverto una mancanza di ammortizzazione ed elasticità dei miei passi, oltre ad avvertire un senso di schiacciamento verso il basso della schiena (ho anche una protrusione D7-D8 e da tanti anni un'ernia asintomatica L5-S1).
Inoltre ho difficoltà a stare seduta perché ho come la sensazione che la schiena non abbia più forza e devo assumere una postura molto contratta per contrastare questo senso di debolezza. Una volta mi sono anche bloccata perché una gamba non mi reggeva più e dovevo trascinarla, ma il fenomeno è rientrato nel giro di poche ore. Il neurochirurgo mi ha prescritto PESS e PEM per fare una valutazione di rischi-benefici di un eventuale intervento prospettandomelo come rischioso. Rivedrò il neurochirurgo tra due mesi, quando avrò i risultati degli esami.
Nel frattempo, le mie domande sono le seguenti:
qual è il margine di rischio per l'intervento di ernia in D11-D12?
in tale sede è possibile una discectomia con applicazione di protesi che possa ridare sostegno alla colonna e risolvere anche il problemi di deambulazione e di debolezza della schiena. In alternativa, rinforzando i muscoli con ginnastica posturale potrò ritrovare una sensazione di normalità o devo rassegnarmi ad una vita in condizioni invalidanti?
Il mio lavoro mi richiede dinamicità, disponibilità a viaggiare e tante ore al computer o in piedi). Ho un bambino piccolo e amo viaggiare e sto vivendo giorni di angoscia per paura di dover rinunciare a tante cose della vita per un gesto superficiale.
Ringrazio anticipatamente chi vorrà rispondermi.
Cordiali saluti
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Gentile utente, a mio avviso la sintomatologia che lei ha descritto è piuttosto difficilmente correlabile al reperto di ernia D11-D12. Infatti, se così fosse dovrebbe essersi concretizzata una condizione di compressione midollare che si esprimerebbe con una ben più grave fenomenologia clinica. Ad ogni modo, trovo razionale e ben formulato il consiglio che del Collega Neurochirurgo di eseguire le indagini funzionali dei potenziali evocati, in attesa dei quali soprassieda a qualsiasi pratica di rieducazione posturale. Cordialità ed...ottimismo!

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la sua tempestiva risposta. Seguirò il suo consiglio di astenermi per ora da rieducazione posturale fino all'esito degli esami.

Le chiedo però se ritiene che con il tempo e le terapie adeguate potrò riacquistare l'agilità nel camminare perduta.
Dalla RMN si osserva una riduzione dello spazio D11-d12 e io nel camminare ho notevoli difficoltà, sono diventata lenta, mi sento molto "legata" e rigida, oltre ad avvertire mancanza di ammortizzazione dei miei passi. Inoltre stando seduta sento la schiena debole, come se non mi sostenesse adeguatamente.

Prima ero un'agile camminatrice e un'alacre lavoratrice.

Leggo ovunque che la maggior parte delle ernie tendono a risolversi spontaneamente ma sono passati sei mesi e ho avuto solo peggioramenti della mia agilità, pur senza avere dolori importanti.

E' possibile sperare in un miglioramento o devo rassegnarmi a questa condizione di semiinvalidità nella vita privata e lavorativa? E' possibile che una torsione-flessione momentanea del busto possa aver stritolato gravemente il disco provocando danni permanenti di tale entità o la situazione potrà rientrare con un adeguato lavoro muscolare a tempo debito?
Grazie per la sua disponibilità.
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Utente
Utente
Gentile Dottore,
la ringrazio per la sua tempestiva risposta. Seguirò il suo consiglio di astenermi per ora da rieducazione posturale fino all''esito degli esami.

Le chiedo però se ritiene che con il tempo e le terapie adeguate potrò riacquistare l''agilità nel camminare perduta.
Dalla RMN si osserva una riduzione dello spazio D11-d12 e io nel camminare ho notevoli difficoltà, sono diventata lenta, mi sento molto "legata" e rigida, oltre ad avvertire mancanza di ammortizzazione dei miei passi. Inoltre stando seduta sento la schiena debole, come se non mi sostenesse adeguatamente.

Prima ero un''agile camminatrice e un''alacre lavoratrice.

Leggo ovunque che la maggior parte delle ernie tendono a risolversi spontaneamente ma sono passati sei mesi e ho avuto solo peggioramenti della mia agilità, pur senza avere dolori importanti.

E'' possibile sperare in un miglioramento o devo rassegnarmi a questa condizione di semiinvalidità nella vita privata e lavorativa? E'' possibile che una torsione-flessione momentanea del busto possa aver stritolato gravemente il disco provocando danni permanenti di tale entità o la situazione potrà rientrare con un adeguato lavoro muscolare a tempo debito?
Grazie per la sua disponibilità.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Premesso che è fondamentale attendere il risultato dei test di studio dei potenziali evocati, comunque la invito a rasserenarsi sulla prognosi e dubito fortemente che la patogenesi dell'erniazione discale possa essere scaturita dalla modalità da lei indicata.
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Utente
Utente
In effetti la sintomatologia si è scatenata in quel momento Chissà, forse il movimento descritto ha peggiorato un'ernia preesistente, asintomatica fino a quel momento.

La ringrazio ancora e la saluto cordialmente
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Utente
Utente
gentile Dottore,
un'ultima domanda: nel frattempo può essermi utile cercare di camminare il più possibile o è meglio non sollecitare troppo la colonna vertebrale?

Ancora grazie infinite
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Utente
Utente
Gentile Dott. Colangelo,
mi scuso se approfitto ancora della sua disponibilità e della sua gentilezza. Vorrei chiederle cosa intendeva quando mi diceva di essere ottimista e di rasserenarmi sulla prognosi. Mi invitava ad essere generalmente ottimista come filosofia di vita o ritiene che concretamente la mia situazione possa risolversi positivamente? E' possibile che con le terapie adeguate la situazione possa rientrare, almeno come sintomatologia, e io possa riacquistare l'agilità perduta nel camminare? Purtroppo questa situazione sta distruggendo la mia vita lavorativa e privata. Fino a pochi mesi fa ero una persona attiva e dinamica e ora ho difficoltà a camminare anche in casa per la mancanza di ammortizzazione dei miei passi e per la sensazione di debolezza che avverto a livello dell'ernia, come se in quel punto la colonna vertebrale non mi sostenesse adeguatamente. Che possibilità ho di riprendere a condurre una vita normale?
Cordiali saluti