Recidiva ernia al disco l4l5sx

Gentili Signori, ho subito la prima operazione di ernia al disco l4 l5 il 20 di aprile del ca. Dopo 15 giorni circa, mi sn tornati gli stessi dolori che mi avevano portato in sala operatoria. Sono stato nuovamente ricoverato e dopo 10gg di terapia del dolore con varie infiltrazioni alla schiena, giungo alla seconda operazione di recidiva (stesso punto precedente) il 17 di Giugno. I successivi tre mesi sono stati fantastici, mi sentivo nuovamente bene, ho svolto esercizi in acqua per tutto il periodo, camminate con acqua al petto, nuoto, riposo. Da oltre un mese però i dolori sono nuovamente comparsi. Il medico mi ha proposto della fisioterapia (tecar, laser, tens, trazioni) che svolgo da una decina di giorni in modo assiduo. Ho anche smesso di nuotare perchè non solo non mi dava giovamento, anzi, mi creava ulteriore fastidio. Pur di farmi passare questo assurdo ed insopportabile dolore sono disposto a qualsivoglia ulteriore intervento chirurgico. Ho sentito parlare dal mio medico di stabilizzazione: pensate possa essere la soluzione definitiva e da seguire (dando per scontato che il dottore è certamente una persona di valore e rinomato nel settore qui a Milano) o il rischio di ripercorrere ancora una volta questo calvario ci sia comunque? da premettere... Oltre ai danni anche di natura psicologica, ci sono quelli materiali (perdita del lavoro): anche questa situazione di stress può incidere nel protrarsi del dolore?
Grazie e saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
senza valutare l'intero iter clinico-chirurgico è arduo esprimere un parere.
La recidiva dell'ernia del disco è possibile, seppur meno frequentemente di quanto comunemente si crede, soprattutto se l'indicazione a operare non è stata corretta.

Se Lei ancora non sta bene, da qui non è possibile capirne la causa, ma è chiaro che, sulla scorta di uno scrupoloso esame clinico, sarà necessario decidere se di nuovo operare e, nel caso, quale tecnica adottare.
Forse, ma non è detto, sarà necessaria la stabilizzazione, ma è una decisione che si piò prendere solo dopo aver visitato il paziente.

Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti


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dopo
Utente
Utente
Buon giorno dottore, prima di tutto grazie per la risposta. Ho atteso di ricevere l'esito della risonanza magnetica così da fornire ulteriori informazioni. La stessa testualmente riporta:

- Indicazioni: lombo-sciatalgia sinistra in esiti di erniectomia.

Recidiva ernia discale postero-laterale sinistra, a livello L4-L5, con effetto compressivo sulla corrispondente emergenza nervosa di L5.
Non evidenti erniazioni discale ai restanti livelli esaminati.
Riduzione in altezza degli ultimi due spazi intersomatici.
Spondilosi margino-somatica con sfumate alterazioni di segnale, di significato
degenerativo osteocondrosico a livello delle limitanti somatiche contrapposte L4-L5.

Ho fatto 10gg di tecr, laser, tens, trazioni. Il medico lo scorso mercoledì mi ha detto di non far più nulla. Mi ha prescritto quindi Depalgos 5mg, 3 volte al giorno ma il dolore non tende a diminuire, anzi, incrementa giorno dopo giorno. In particolare al mattino.. Mettere giù la gamba sinistra dal letto è un massacro. Non so più cosa fare, se cambiare medico, ospedale... Dopo due operazioni appena fatte ritrovarmi ancora in questo stato mi sta uccidendo non solo fisicamente ma anche psicologicamente e economicamente (sono un consulente e in queste condizioni, ovviamente, non posso lavorare). Quali consgli mi potete dare per accelerare il processo, anche operarmi va bene, lo farei oggi stesso! Ma cosa fare? Che tipo di operazione?
Grazie ancora per il tempo che dedicherete al mio caso.
Saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Egr. signore,
dal referto è quasi certa (se non senza il quasi) l'indicazione all'intervento, ma per confermarlo è necessario visionare le immagini e soprattutto vistarLa.
Solo dopo tale approccio clinico, si potrà decidere quali soluzioni tecniche di intervento adottare.
Disponibile per eventuali ulteriori chiarimenti, invio cordiali saluti


Dr. Giovanni Miglaiccio