trapianto autologo di disco lombare

Buonasera,
a causa di una errata attività fisica fatta con un nuovo personal trainer, la RM ha evidenziato un'ernia discale espulsa L5-S1 postero-laterale dx migrata in direzione craniale e sotto-legamentosa, determinante effetto massa sul sacco durale e sulle radici nervose della cauda ed in modo particolare sulle radici nervose S1 e S2 di dx e il disco appare assottigliato e disidratato; e una protrusione L4-L5 con disco assottigliato e disidratato.
Nella fase acuta avevo una lombosciatalgia dx molto forte con ariflessia MP e achilleo.

Facevo sport 3 volte la settimana da anni e dopo questo infortunio, come prescritto dai medici che mi hanno visitato, ho sospeso qualsiasi attività sportiva, anche la saltuaria partita di calcetto e la biciclettata della domenica. Ho dovuto lasciare anche il lavoro a causa del dolore, e ciò ovviamente mi ha creato non pochi disagi anche psicologici.

Dopo 2 settimane di riposo, dove per la maggior parte del tempo stavo sdraiato altrimenti accusavo molto dolore, ho iniziato una terapia fatta di esercizi posturali (3 volte a settimana) e passata la fase di acuta sciatalgia ho introdotto il nuoto (3 volte a settimana) e le passeggiate (che faccio prima di fare i posturali).

A distanza di 6 mesi, tra alti e bassi, i sintomi sono in via di completa risoluzione. La gamba destra durante gli esercizi di allungamento è ancora un pochino "legata" e mi pare non abbia la forza che aveva prima, sintomo che ancora c'è molto lavoro da fare (penso), ma quello che mi preme è che ancora non riesco a tornare a lavoro completamente, perchè dopo 2 ore a stare in piedi e camminare mi sento la schiena molto stanca e nemmeno stare seduti mi aiuta, devo proprio sdraiarmi e "scaricare" la schiena. La situazione nel complesso mi ha creato un minimo di disagio psicologico visto che non riesco a fare al momento la mia vita di sempre, ma cerco di non pensarci perchè andrei solo a peggiorare la situazione.
Pensavo che solamente dopo che sarà sparito qualsiasi minimo sintomo e non avrò nessun problema a lavorare, reinizierò gradualmente a fare sport e vedere come si "comporta" la schiena, ovviamente SENZA abbandonare i posturali che mi sembrano essere una vera e propria manna.

Tuttavia per il futuro e per il momento solo per curiosità, volevo chiedere a voi se sapete dove posso rivolgermi per chiedere informazioni sull'operazione scritta in titolo, dato che i medici da me interpellati mi hanno detto che non ne sanno molto e che in Italia non sono interventi che si effettuano quasi da nessuna parte, cosa ne pensate e se sapete dove si effettua all'estero; se avete qualche altro consiglio da darmi in merito alla terapia che sto facendo o altro ancora.

Vi ringrazio anticipatamente per le risposte
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
Egr. signore,
il trapianto autologo di disco intervertebrale non esiste in nessuna parte del mondo, perché presupporrebbe togliere un disco sano da una delle Sue vertebre e impiantarlo nello spazio discale dell'ernia espulsa o degenerata.

Comprende che sarebbe un intervento assurdo.
Diverso è il trapianto autologo di cellule staminali, ma anche questa metodica, del tutto sperimentale, non sembra essere una via percorribile.

In ogni caso queste metodiche, più o meno fantasiose, sono attuabili con un o più interventi chirurgici.
Non capisco perché Lei si sottoporrebbe a un intervento (o almeno due nel caso delle cellule staminali) dai dubbi risultati e rifiuterebbe quello tradizionale e più indicato, cioè la rimozione dell'ernia del disco, la cui efficacia è consolidata da decenni e decenni di buoni risultati.

Per quanto riguarda il Suo caso, non ho elementi oggettivi per indicare o meno l'opportunità chirurgica, ma intuitivamente, in considerazione dei risultati, finora non del tutto soddisfacenti, delle terapie mediche, credo che l'unica strada sia quella di intervenire, al fine anche di scongiurare deficit neurologici come deficit di forza agli arti inferiori.

Lei riferisce la debolezza della gamba destra. E' un sintoma che va valutato con attenzione !

Con cordialità
[#2]
dopo
Utente
Utente
Egregio Dr. Migliaccio,
la ringrazio per il suo intervento. Provo con ordine a darle maggiori dettagli per non incorrere in fraintendimenti che possono esserci con un consulto a distanza.

Le informazioni su tale procedura le ho trovare su un articolo di giornale datato 2008 (link articolo http://www.varesenews.it/2008/06/l-ernia-del-disco-non-si-elimina-piu-si-trapianta/213476/ ) effettuata a Varese; cito l'articolo: "Tecnicamente si chiama trapianto di disco lombare costituito da condrociti discali autologhi, ma, in parole più semplici, si tratta di una procedura che consente di riparare un disco vertebrale colpito da ernia utilizzando del materiale discale prelevato dal paziente stesso e poi fatto sviluppare in laboratorio". Non so se questa tecnica è la stessa che mi descrive lei con le staminali o comunque una tecnica simile. In ogni caso non intendevo quell'intervento assurdo che poteva sembrare dal titolo della mia richiesta.

Io ho 25 anni, sesso maschile. L'infortunio è avvenuto a fine dicembre.
L'ortopedico che mi ha visitato a fine gennaio, dopo aver visionato il referto della risonanza, mi disse che ora la tendenza è di non operare più come una si faceva tempo fa con una certa facilità a causa di possibili recidive, ma che era meglio intraprendere un percorso di riabilitazione posturale e propriocettiva, perchè l'ernia espulsa si sarebbe disidratata e non avrebbe dato più fastidio, e che solo nel caso in cui la sciatalgia fosse rimasta si doveva prendere in considerazione l'intervento.
A fine febbraio mi reco a visita dal neurochirurgo (visita effettuata 1 mese dopo quella ortopedica a causa dei tempi del SSN) che esclude l'intervento chirurgico; il suo referto recita:
"ESAME OBIETTIVO: obiettività neurologica attualmente negativa
PRESCRIZIONI E TERAPIA CONSIGLIATA: la sintomatologia è in via di completa risoluzione. Si consiglia astensione da attività fisica in carico e/o sforzi isometrici per almeno altri 3 mesi. Utile nuoto (evitare rana). Da rivalutare al bisogno"

Per quanto riguarda la gamba destra provo a spiegarmi meglio: non sto dicendo che la gamba non regge e "cede", non ho nessun tipo di problema a camminare o nuotare o piegarla o muovermi in generale.
Le prime 2/3 settimane (era inverno e faceva molto freddo) dimenticare di indossare la calzamaglia prima di uscire equivaleva ad una totale paralisi della gamba; il piede non era "morto" e potevo poggiarlo e sostenermi, ma quando parlo di paralisi non sto esagerando, dovevo letteralmente trascinarmi la gamba se non indossavo la calzamaglia.
Ora tutto questo non c'è più, ma se prima dell'infortunio potevo effettuare stretching in egual misura su entrambe le gambe, ora con la gamba destra non riesco ad allungarmi quanto la sinistra; quando mi metto a terra e faccio stretching al gluteo (ma solo in questo caso) la sensazione che provo è come se in un punto preciso dentro di esso ci fosse una parte di fascio muscolare "legato"; quando faccio esercizi di sforzo per la parte posteriore della coscia, per i primi 2 secondi è come se partisse un crampo, ma poi scompare subito. Tengo a precisare che tutti questi sintomi durante i vari esercizi, tempo fa erano molto più accentuati.

Alla luce di questo, lei considera che un intervento non sia del tutto da escludere?

Inoltre avrei un altro paio di domande se posso, sempre che non stia abusando troppo della sua attenzione:
- staminali o altro di fantasioso mi pare di capire che me li sconsiglia. Non rischio di avere una schiena da anziano tra 10-15 anni?

- la parte polposa espulsa e che presumibilmente si è disidratata, che fine fa? Viene assorbita dall'organismo, o disidratandosi perde di volume e rimane lì? Col tempo può dare problemi?

-la fisioterapista mi disse che il disco leggermente protruso non rientra e si calcifica, ma onestamente questa calcificazione non sono riuscito a capire cosa vuol dire. E può dare problemi?


La ringrazio anticipatamente per tutta l'attenzione che riuscirà a darmi dottore. Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.7k 398 77
L'intervento non posso escluderlo, ma nemmeno confermarlo senza una visita medica.

Le rispondo:

1) Le cellule staminali. Ancora non si hanno risultati su larga scala soddisfacenti.
Fra15 anni Lei avrà una schiena di un uomo di 40 anni come fra 30 di uno di 60. Le cellule staminali non sono l'elisir della giovinezza.
Inolttre un disco "rigenerato" dalle staminali, può erniare ugualmente.

2) Un'ernia espulsa se non avrà procurato deficit neurologici agli arti inferiori calcificherà e col tempo potrà dare fastidi maggiori.
Un disco "rigenerato" dalle staminali può anche calcificare.

3) La calcificazione dell'errnia consiste , in parole semplici, nella trasformazione di un tessuto molle in un tessuto osseo.

Spero di aver esaudito le Sue domande.

Cordialmente
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie infinite dottore per il suo tempo, mi ha sicuramente aiutato a chiarirmi le idee.

Certo che questa cosa dell'ernia calcificata mi ha un po' inquietato...

Cordiali saluti