Ernia discale L5-S1 e protrusione L4-L5

Gentili Dottori, sono un 40enne (alt.1.92 x kg. 94); a seguito di dolori per lombosciatalgia ho eseguito una RM della quale riporto il relativo referto: "Presenza di ernia discale localizzata in sede mediana paramediana sinistra a livello dello spazio intersomatico L5-S1 con evidenti segni di compressione radicolare. Si associa protrusione mediana posteriore del disco intervertebrale compreso tra L4-L5. Spondilosi diffusa lieve."
I sintomi che avverto sono: dolore alla gamba sinistra, soprattutto in prossimità del retro della coscia; fitte al polpaccio tipo piccolo strappo-stiramento, che scompaiono in breve tempo, scarsa sensibilità nella parte laterale esterna della coscia, nel retro del ginocchio a livello del confine tra retro coscia e polpaccio e nella parte esterna del piede.
I dolori li avverto per lo più al mattino appena alzato, ma anche durante il giorno se sto molto in piedi o camminando.
Vorrei un vostro cortese parere su quella che potrebbe essere una eventuale cura o se considerate la sintomatologia descritta e il referto della R.M. assoggettabili ad intervento chirurgico (ed eventualmente di che tipo).
Ringrazio per la cortesia.
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Dr. Claudio Bernucci Neurochirurgo 89 1 1
Egr.Sig.re,
credo si possa affermare che la sua sciatalgia sin. è causata dall'ernia evidenziata alla RM. Sul da farsi si può discutere. In assenza di deficit neurologici chiari (es. disturbi sfinterici, mancanza di forza nei movimenti della gamba e del piede) non è obbligatorio intervenire. Pertanto, in tali casi e nel caso del primo episodio sciatalgico, il mio consiglio è solitamente di sottoporsi per 10-15 gg a un trattamento con cortisone, associando una moderata attività fisica, soprattutto nuoto o ginnastica posturale lombare. Se, dopo circa 4-6 settimane dall'inizio dei sintomi, i dolori non regrediscono o se rendono impossibile svolgere le normali attività quotidiane e lavorative, allora si potrà optare per l'intervento.
La metodica microchirurgica, ormai in uso da oltre 20 anni, è ancora la tecnica preferita e più indicata.

I consigli e le indicazioni da me fornite hanno un valore limitato
dovuto
alla impossibilità di disporre del paziente e della sua documentazione
clinica. Esse non devono pertanto sostituire il giudizio medico fornito
in
prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi..
Spero di esserle stato di aiuto e mi contatti pure senza remore per ogni
ulteriore informazione

Distinti saluti

Dr. Bernucci Claudio
Neurochirurgo
H San Raffaele
Via Olgettina 60
20132 Milano
Tel. 02/26432342
Fax 02/26437302

Per appuntamenti: 02/48019584

Le indicazioni su riportate non possono sostituire il giudizio medico fornito in prima persona dal sottoscritto o da altri colleghi

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Dr. Franco Caputi Neurochirurgo 28 1
Genitle Signore,

i sintomi che lei riferisce sono consistenti con l'ernia L5-S1, che però al momento non sembra produrre sintomi "drammatici", ossia non la blocca. L'elemento che manca e se vi sia stata una progressione o una regressione dei sintomi. Un eventuale peggioramento potrebbe deporre per l'intervento: siccome la mia impressione e che si tratti di un'ernia "piccola", penso di poteerle suggerire l'intervento di "coablazione" in enestesia locale. Se vuole trova notizie dettagliate in proposito sul sito http://www.neurochirurghi.com. Se l'ernia ha invece un aspetto "classico", la cosa migliore è l'intervento micro neurochirurgico.
Nell'altra ipotesi, ossia di una sintomatologia in regressione, è preferibile la terapia conservativa, che va adattata alle sue peculiarità cliniche.

Dr. Franco Caputi
Neurochirurgo
S. Filippo Neri, Roma,
Clinica M. della Fiducia
06 7825114

Dr. Franco Caputi
www.neurochirurghi.com
Roma