Ernie discali che non rispondono alle terapie

Buona sera,
mi presento: sono una ragazza di 25 anni,peso 41 kg,sono alta 1,55 mt.
Lavoro come commessa e ad Aprile del 2017 mi sono ritrovata ad alzare un carico di merce e sono rimasta chinata a 90gradi. Dolori lancinanti,non riuscivo a stare dritta e sono finita al pronto soccorso. Lì Mi hanno effettuato una risonanza magnetica da dove si evinceva un’ernia discale in L4-L5 e un’altra in L5-S1. (ho riassunto)
da quel momento ho iniziato a fare una serie di infiltrazioni epidurali, circa 8 a distanza l’una dall’altra di una settimana, presso la terapia del dolore.
I miglioramenti ci sono stati ma a distanza di massimo un mese ricadevo. Sempre alla terapia del dolore mi sono sottoposta ad una seduta di discolisi con ozono in sala chirurgica, ripetuta nuovamente a distanza di 2 mesi.
Ad oggi sono passati 6 mesi e non posso dire di stare bene. I dolori continuo ad averli, non riesco a stare più di tanto né seduta né alzata,non riesco ad effettuare determinati movimenti. Tutto questo mi ha portata ad abbandonare il lavoro perché non riesco a riprendere la mia vita. La notte non dormo,ho spesso crampi ai polpacci. Ho un dolore costante, simile ad una compressione sulla parte alta del gluteo destro. Sento come se avessi la parte lombare perennemente schiacciata e compressa. Ho rifatto una risonanza magnetica settimana scorsa e da questa si evince :
“Riduzione della fisiologica lordosi in condizione di scarico funzionale. Iniziale ipertrofia artrosica dei massicci articolari posteriori. Anomalia di transizione della cerniera lombo-sacrale con sacralizzazione in L5.
Nel tratto L3-L5 i dischi intersomatici appaiono ridotti in altezza e mostrano segnale tipico per fenomeni degenerativo-disidratativo.
Il L3-L4 protusione discale con focalità erniaria mediana, tendente alla caudalizzazione, in appoggio sul sacco durale.
In L4-L5 ernia sottoligamentosa mediana-paramediana ad ampio raggio, tendente alla migrazione caudale, impronta il sacco durale risultando mal clivabile dalle radici emergenti.
In L5-S1 abbozzo discale.”
Ho consultato un medico neurochirurgo che mi ha sconsigliato l’operazione poiché sono troppo giovane di età e perché le ernie da operare sarebbero entrambe. Mi ha consigliato di sottopormi ad una seduta di radiofrequenza in modo tale da togliere un po’ il dolore e stare a riposo totale nella speranza che queste ernie possano asciugarsi da sole.
Attualmente, da circa 8 mesi, sto seguendo una terapia riabilitativa ma più di tanto non riesco ad avere miglioramenti. Inoltre prendo da più di 9 mesi le compresse di Depalgos da 5mg, 2 volte al giorno perché non riesco più a sopportare i dolori.
Cos’altro posso fare in questo caso? L’operazione è davvero sconsigliata? Riprenderò del tutto la vita che facevo fino ad un anno fa?
Spero di ricevere una risposta perché mi sento di non avere più una via di uscita.
Ringrazio anticipatamente
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
La via d'uscita è solo l'intervento chirurgico, con buona pace del collega che, secondo lui, opererebbe solo pazienti dagli 80 anni in su.
In ogni caso è importante valutare bene i sintomi che scaturiscono dall'esame clinico cui Lei non accenna, facendo intendere che il collega non l'a nemmeno visitata.

L'indicazione a un intervento chirurgico non si fa in base all'età del paziente. Se esso è necessario lo si effettua sia a 10 che a 90 anni.

Una buona serata