Ptosi tonsille cerebellari e funzioni cognitive

Salve. Avrei una domanda in merito agli esiti di un recente controllo neurologico. Cercherò di spiegare brevemente, ed il più chiaramente possibile, l'antefatto, ed il decorso della situazione.

Circa tre settimane fa ho effettuato una visita neurologica, in seguito ad alcuni episodi di scarso equilibrio e difficoltà di scrittura al computer e, anche se meno frequentemente, a mano (inversione di lettere, troncatura o omissione di parole, senso di perdersi nel mentre si scrive). L'esame neurologico obiettivo è risultato negativo; ciononostante, il medico mi ha prescritto degli esami. Quelli da svolgere subito erano una Risonanza Magnetica ed un'Angiorisonanza, quelli meno urgenti uno Screening Trombofilico, un Ecocardio Transtoracico, ed un Ecodoppler Transcranico con Bubble Test.

Tre giorni fa ho effettuato Risonanza Magnetica ed Angiorisonanza, dei quali riporto di seguito il referto: "NON SI RILEVANO LESIONI ISCHEMICHE RECENTI NEL TESSUTO CEREBRALE. NON SI RILEVANO AREE DI ALTERATO SEGNALE NEL TESSUTO CEREBRALE FATTA ECCEZIONE PER UNA SOTTILE STRIA GLIOTICA LINEARE, A DECORSO RADIALE IN SEDE PERICORNOFRONTALE A DESTRA, CHE NON MOSTRA IMPREGNAZIONE DOPO MDC, DI SIGNIFICATO NON PATOLOGICO. NORMALE SPESSORE ED INTENSITÀ DEL VII ED VIII PAIO DEI NERVI CRANICI. NON SONO EVIDENTI ASPETTI PATOLOGICI A CARICO DEL CORPO CALLOSO NÉ DEL TRONCO ENCEFALICO. NON AREE DI IMPREGNAZIONE PATOLOGICA DOPO MDC. SV IN ASSE, NORMOESPANSO. NORMALI GLI SPAZI SUBARACNOIDEI DEL MANTELLO. PTOSI DELLE TONSILLE CEREBELLARI".

Il neurologo mi ha detto che il referto è totalmente negativo rispetto alla sintomatologia che avevo manifestato (equilibrio e scrittura), e che l'unica cosa che risultava era questo reperto occasionale della ptosi cerebellare, forse congenita, alla quale non erano in ogni caso imputabili i disturbi da me riferiti. Per valutare la gravità della ptosi, il neurologo voleva sentire il parere del neurochirurgo. Quest'ultimo ha preso visione della Risonanza Magnetica e dell'Angiorisonanza, ma personalmente non l'ho incontrato; ho solo letto il suo parere, e sono stato poi dimesso. Riporto di seguito il parere del neurochirurgo: "PAZIENTE CON RIFERITO DISTURBO DELLA COORDINAZIONE DELL'ELOQUIO E DELLA SCRITTURA. IN RELAZIONE AL QUESITO CLINICO DEL NEUROLOGO IN RELAZIONE AL REFERTO RM CHE SEGNALA REPERTO DI PTOSI CEREBELLARE, CONSIGLIATO PROSEGUIRE ACCERTAMENTI RELATIVI AI DISTURBI LAMENTATI E VALUTAZIONE ANAMNESTICA RELATIVA A PRECEDENTI ESAMI CHE SEGNALINO LA PTOSI DI VEROSIMILE ORIGINE PREGRESSA ED ASINTOMATICA. PROSEGUE ACCERTAMENTI SU BASE NEUROLOGICA".

Il neurologo mi ha detto che il disturbo della scrittura è probabilmente di natura emotiva, e che devo tenere sotto controllo questa ptosi (senza neanche fare gli altri esami). In merito a ciò, sono però rimasto con un dubbio, che spero possiate chiarirmi.

La ptosi delle tonsille cerebellari può inficiare, intaccare o influenzare le capacità intellettive e/o di memoria? Mi scuso se è una domanda stupida.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile ragazzo,
la ptosi delle tonsille cerebellari non ha alcuna influenza sulle funzioni cerebrali superiori e, nella maggior parte dei casi è del tutto asintomatica.
Le tonsille cerebellari (parte integrante del cervelletto, organo situato posteriormente nel cranio, così chiamate per la loro somiglianza con le tonsille in faringe) diventano patologiche quando superano il forame magno ( oltre i 4 mm) cioè il forame attraverso cui transita il midollo spinale collegato alle strutture del tronco cerebrale.
In tali casi compaiono sintomi importanti che possono condurre all'intervento chirurgico.

Non mi pare sia il Suo caso.


Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
egregio dottore,
La ringrazio per la cortese e rapida risposta. In effetti, il neurologo aveva deciso di interpellare il neurochirurgo proprio per valutare l'eventualità di un intervento relativo alla ptosi. Stando al responso come da cartella clinica, mi pare però che il neurochirurgo non abbia contemplato tale eventualità, che immagino non fosse dunque, come Lei dice, affatto necessaria.

Se ho ben afferrato le Sue parole, quindi, la ptosi (che sta lì chissà da quanto, forse da sempre) non inficia o intacca, né ha mai inficiato o intaccato, le facoltà intellettive. Può confermarmelo? Accanto a questa domanda, di conferma di quanto ho capito dalla Sua risposta, c'è infine un ultimo punto che mi è poco chiaro: qualora la ptosi dovesse superare il forame magno di oltre 4 millimetri, si potrebbe avere una compromissione di capacità cognitive e/o di memoria, o la sintomatologia cui Lei si riferisce sarebbe esclusivamente di altro tipo, ininfluente rispetto a intelligenza e memoria?

Ancora grazie.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
La ptosi oltre i 4 mm andrebbe a comprimere strutture importanti del midollo che non hanno alcuna relazione con le funzioni superiori cerebrali ( le funzioni superiori sono la memoria, la capacità di calcolo, l'intelligenza ecc.).
E' chiaro che se le tonsille cerebellari dovessro ostacolare il flusso del liquor cerebrale, ci possonno essere gravi danni alllo stato di coscienza, vigilanza che non darebbero il tempo di sviluppare eventuali disturbi della memoria, dell'intelletto ecc.
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dopo
Utente
Utente
egregio dottore,
grazie anche per questa risposta. Dunque, ricapitolando: 1) le funzioni cerebrali superiori (che nei miei precedenti messaggi ho chiamato cognitive o intellettive) non sono state finora intaccate della ptosi che mi è stata rilevata; 2) non sarebbero intaccate anche qualora le tonsille cerebellari scendessero oltre i 4 mm, poiché comprimerebbero strutture del midollo sconnesse dalle parti del cervello che si occupano di tali funzioni; 3) problemi sorgerebbero in caso di interruzione del flusso del liquor; anche in questo caso non si avrebbe un deterioramento di memoria e intelletto, ma danni allo stato di coscienza e vigilanza. Sono giusti i punti 1, 2 e 3? Mi perdoni se glielo chiedo così; quello che in soldoni (e in termini forse troppo bruti) mi interessa sapere è se questa ptosi mi ha reso, diciamo così, "meno intelligente". Mi rendo conto che può sembrare una domanda stupida, e me ne scuso; ma è qualcosa che mi dà da pensare in questi giorni.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
E' una domanda stupida se continua a farla e a farsela, nonostante le risposte che ha avuto
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dopo
Utente
Utente
egregio dottor Migliaccio,
va bene, ha ragione, prendo la Sua ultima risposta come un "no" alla mia domanda. Mi perdoni, ma questa volta mi sono preso un bello spavento!
Cordiali saluti, e ancora grazie