Un ernia discale paramediana sx l4-l5

Salve, sono una paziente che é stata operata di un ernia discale paramediana sx L4-L5. Sono stata operata il 2 maggio di quest'anno perché accusavo forti dolori alla lombare che si estendevano fino al ginocchio della gamba sinistra. Dopo l'operazione la terapia che mi é stata prescitta é stata solo di neuraben per due mesi. In questi due mesi non ho più avuto il dolore che scendeva al ginocchio e con la schiena riuscivo a stare dritta ma continuavo ad avere bruciore alla lombare e alla natica sinistra. Vado alla prima visita post operatoria spiego tutto alla professoressa che mi ha operata e mi dice che il bruciore é normale perché ci vuole tempo e continuo a prendere integratori con aggiunta di lyrica 75mg per 30 giorni. Trascorsi altri due mesi vado nuovamente a visita dopo aver fatto una risonanza perché i dolori non mi abbandonavano di niente, controlla il cd della risonanza e mi é stato detto che vedeva piu tessuto cicatriziale rimanendo abbastanza vaga e aggiungendo anche che vedeva un alone bianco e questo solitamente si tratta di infiammazione. Detto questo mi prescrive patrol accompagnato da protezione gastrica e tionerv per altri 30 giorni seguo quest'altra terapia senza alcun miglioramento i dolori continuavano ad aumentare. La chiamo e mi cambia cura per l'emmesima volta con normast 600 per altri 30 giorni anche quest'ultima senza risultati. Adesso voglio arrivare al punto che sono passati sei mesi e mezzo e continuo a stare molto male sempre con bruciori forti. Vorrei un consulto da parte sua perché sbirciando su internet ho letto di aderenze fibrocicatriziali che fanno parte delle complicanze post operatorie. Mi sa dire qualcosa lei per favore e in questi casi cosa bisogna fare perché sono molto preoccupata. Grazie in anticipo.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Gentile Paziente,
uno degli esiti di un approccio chirurgico alla colonna vertebrale è costituito dalla formazione di tessuto cicatriziale che può essere ridondante e costituire elemento di irritazione per le strutture sensitive loco-regionali che generano appunto il fenomeno algo-recettoriale da lei descritto. In questi casi la terapia è innanzitutto di tipo conservativo ma se dovesse risultare inadeguata il Neurochirurgo può prendere in considerazione un approccio endoscopico per lo sbrigliamento delle aderenze.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
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