Rischi secondo intervento neurilisi nervo ulnare

Buonasera,
Volevo se possibile un parere su possibile secondo intervento per decompressione nervo Ulnare gomito dx.

Sono già stato operato quasi due anni fa, ma purtroppo non ho del tutto migliorato situazione.
Permane atrofia mano e mignolo largo.

Dovrei ripetere operazione ma stavolta con trasposizione anteriore del nervo (fondamentale... Nel mio caso e non eseguita prima) e ven-grappling (credo sia questo il termine, ovvero una protezione/copertura del nervo tramite una vena sezionata che va ad avvolgere il nervo).

A parte questi disturbi la funzione della mano e sensibilità è adeguata seppur la mano è spesso fredda... (non ho ben capito perché).

Vi chiedo cortesemente secondo voi se è consigliabile eseguire nuovo intervento e che rischi vi sono.

Molti mi hanno sconsigliato ma ritengo sia l unica speranza (non v è certezza) e la paura sta anche nel peggiorare in caso non si faccia niente?

Grazie a coloro che mi potranno dare un parere.

Cordiali saluti
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
A distanza non so dirle molto.
Se però la funzione motoria della mano non è stata compromessa, non farei nulla.
Cos'è il <mignolo largo> ?

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Il mignolo a mano stesa rimane aperto rispetto all anulare : non riesco ad avvicinarlo (credo la definizione sia segno di wartenberg).
Consideri che la mano è completamente atrofizzata nella muscolatura ed è stata accertata una compressione ulteriore al gomito del nervo Ulnare, tramite emg e ecografia che ha riconfermato una sofferenza e ingrossamento del nervo.
Il dubbio è appunto rimanere così (io riesco a compensare con la mano, ma con questi problemi evidenti ), oppure provare a ri-liberare il nervo ma stavolta ri-adagiarlo in avanti così da evitare in futuro compressioni e sperare che possa recuperare.
Il dubbio peraltro è che se non faccio niente io possa ripeggiorare. Non so però cosa mi attende in caso di nuova operazione.
Grazie mille Dottore.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Sempre con il limite del consulto on-line, credo che da un nuovo intervento avrà poco beneficio, dato che i deficit perdurano da due anni.
Prima dell'intervento la mano era normale ? Questi disturbi si sono presentati dopo? In questi due anni non ha fatto nessuna terapia riabilitativa ? E se si, dopo quanto tempo dall'intervento l'ha iniziata?

Una buona giornata
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dopo
Utente
Utente
Intanto grazie per la disponibilità Dottore; mi sono operato a Febbraio 2018 (senza trasposizione) e la mano era già atrofica nella muscolatura ed il mignolo esterno con atteggiamento 'en griffe'.
Dopo circa un mese di 'gesso', una volta tolto ho iniziato a recuperare i movimenti del braccio che non riuscivo più a piegare per l immobilizzo, dopodiché dopo qualche mese dall intervento ho iniziato a fare elettrostimolazione con apparecchio elettrico.
La mano è leggermente migliorata poiché la griffe non c è più ma è rimasta comunque atrofia e segno di waetenberg.
Effettivamente la riabilitazione non è stata immediata.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Credo che Lei si riferisca alla sindrome di Wartenberg.
Questa però non dipende dal nervo ulnare bensì dal nervo radiale precisamente dal suo ramo superficiale.
Essendo un ramo sensitivo non provoca disturbi motori ma un'area di parestesie, disestesie sul dorso o sul lato della mano alla base del pollice, e può estendersi sul dorso della mano.
Mi pare quindi che il nervo ulnare non c'entri nulla.
Deve riparlarne con chi l'ha operata o con un chirurgo della mano o un neurochirurgo.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore,
Ad ogni modo, se posso, volevo chiedere secondo Lei che rischi ci possono essere nell eseguire un altro intervento nella stessa area?
Grazie mille
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Se non è indicato perché i sintomi non dipendono da quello sarebbe un intervento, rischi o non rischi, del tutto inutile
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio molto Dottore per la Sua disponibilità cortesia e celerità.
Grazie mille