Ernia espulsa 2cm l5-s1

Buongiorno, da un mese soffro di mal di schiena e di sciatalgia ho fatto iniezioni ma nulla, ho anche formicolio al piede e alla gamba destra, con il cortisone che mi ha dato il medico della mutua 25mg 2 cp al giorno e poi a scalare è leggermente migliorato.
Nel frattempo mi hanno fatto fare rmn e questo è il risultato
Si osserva degenerazione con riduzione dell’ampiezza del disco L5-s1, ampiamente erniato anteriormente, a cui si associa voluminosa espulsione posteriore di materiale discale, con impegno del recesso inferiore del canale di coniugazione.
Il materiale espulso, con un estensione cranio caudale di almeno 2 cm, determina deformità del sacco durale; impronta deforma e disloca la radice S1 destra.
La ampiezza dei forami di coniugazione L5S1 e bilateralmente ridotta.
Complessivamente cranialmente aL5 i diametri del canale lombare sono regolari.

Quindi ho fatto visita da neuro chirurgo, non ho deficit radicolari motori riesco a camminare su punte e talloni lesegue a 60% non turbe stellari
In prima istanza ha si può tentare un atteggiamento conservativo questo è esito della visita neurochirurgica con compresse lyrica 75mg prima 1 per 5 gg e poi 1 mattina e 1 sera e di scalare il cortisone nel giro di una settima e poi toradol massimo 2 cp al giorno.

Praticamente mi ha sconsigliato momentaneamente l’intervento chirurgico spiegandomi i benefici e i non benefici dello stesso e che molte volte il problema si risolve in qualche mese.
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Dr. Mauro Colangelo Neurologo, Neurochirurgo 6.5k 354 161
Egregio Paziente,
l'atteggiamento di tipo conservativo assunto dal Neurochirurgo che ha consultato è quello oggi generalmente condiviso allorquando ad una estrusione erniaria, pur con evidenti caratteri morfologici di conflitto disco radicolare, come parrebbe piuttosto evidente nel suo caso, non si associno obbiettivi disturbi neurologici. Dalla lettura dell'esame neurologico da lei riportato nel suo resoconto anamnestico, parrebbe che la sintomatologia sia interamente espressa dalla condizione sciatalgica. Pertanto, è corretto attendere che con terapia medica il dolore regredisca. Il mio parere è comunque di accertare ulteriormente che non sussista sofferenza radicolare mediante un esame elettromiografico a carico dell'arto inferiore destro. Se vuole ne riferisca l'esito.
Cordialmente

Dott. Mauro Colangelo, Neurochirurgo/Neurologo
maurocolang@gmail.com
www.colangeloneurologo.it

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Utente
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La ringrazio per la risposta. Ho chiesto se era il caso di fare altri accertamenti , ma mi ha detto che non sono necessari perché la mia situazione è chiara e al momento sono inutili