Ernia discale l5-s1

Buongiorno,
soffro da oltre un paio d'anni di ernia discale l5-s1, espulsa e migrata che comprime il nervo (lieve sofferenza cronica accertata con elettromiografia).

A causa dei dolori intermittenti, che interessano la gamba dx, talvolta molto fastidiosi (no formicolii), ho effettuato nel tempo svariate sedute di osteopatia e fisioterapia, anche cambiando il professionista di riferimento, e trovandomi - almeno apparentemente - ad avere dolori più forti dopo trattamenti più decisi e profondi (la zona inguinale, ad esempio, è spesso molto contratta; assumo Flexiban a cicli, senza tuttavia notare risposte molto significative).

La risposta agli antinfiammatori è buona (Feldene cpr.
) ma non più immediata come all'inizio...
Ho trovato giovamento un po' più duraturo dalle sedute di terapia del dolore, effettuate con infiltrazioni di cortisonici/antinfiammatori a seconda del dolore oltre che ossigeno/ozono.

All'inizio della sintomatologia ho effettuato visita neurochirurgica senza indicazione all'intervento...
Mi chiedo per quanto debba sopportare tali sintomi, considerato che non vorrei effettuare infiltrazioni a vita, e se devo valutare altri trattamenti oppure altra visita per eventuale intervento?

Ho anche ricevuto indicazione per radiofrequenza pulsata, ma non l'ho effettuata perché non mi ha convinto totalmente.

Grazie anticipatamente per i suggerimenti che mi potrete dare.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Va da sè che occorrerebbe visitare il paz. e visionare le immagini (la rmn è recente, vero?). Ma la mia sensazione è che siano esaurite le opzioni conservative e che resti solo quella chirurgica.
Caso mai, andrà valutata la tecnica che dovrà essere impiegata, scegliendo quella meno traumatica e meno invasiva possibile.
Cordialità.

Dr. Della Corte: vincenzodellacortemi@libero.it
Case di Cura: "La Madonnina Milano-02/58395555
"Villa Mafalda" ROMA-06/86094294

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio dottore della cortese risposta.

L'ultima risonanza risale a giugno 2018.

Nel frattempo, ho effettuato una seduta di terapia del dolore (lidocaina+oki, nonché ossigeno-ozono), ora va nettamente meglio (i giorni scorsi a causa anche della forte umidità ho avuto sofferenza marcata).

Secondo il medico che esercita terapia del dolore, l'ernia potrebbe non essere operata perche' i fastidi deriverebbero principalmente dalla protratta sedentarietà quotidiana.

2 anni fa ha fatto una visita con neurochirurgo che, soppesando i pregi e i difetti dell'intervento, ivi compresa una percentuale di recidiva non indifferente, non mi ha fornito indicazioni per intervenire chirurgicamente.

Vorrei provare ora un ortopedico specialista in chirurgia colonna vertebrale, che opera a Verona.

Mi consiglia una visita da lui con nuova risonanza o lo ritene superfluo?
Ritiene utile terapia con radiofrequenza pulsata, che mi è stata proposta da altro professionista ma che ho rifiutato?
Grazie.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Come Le ho fatto cenno in un precedente consulto, sarei per una soluzione chiurgica con tecnica mininvasiva ed anestesia locale ( se ha piacere, legga gli articoli che ho scritto sull'argomento nella mia pagina di questo stesso sito).
Cordialità.
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Utente
Utente
Grazie mille.
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Utente
Utente
Egregio dottore,
ritirata ieri la rmn, con il seguente esito:
tratto lombare in asse. Conservata la fisiologica lordosi. Il disco intervertebrale compreso tra L5-S1 è ipointenso in T2 e lievemente ridotto in altezza per fenomeni degenerativi. Al passaggio L3-L4: non ernie né protrusioni discali.
Al passaggio L4-L5: barra disco-artrosica circonferenziale impronta il sacco durale in sede postero laterale destra. Si riconosce iniziale impegno foraminale a sinistra.
Al passaggio L5-S1: piccola ernia discale sotto-legamentosa impronta sacco durale sede posteriore mediana paramediana destra.
I diametri dello speco vertebrale sono sostanzialmente nei limiti,
Cono midollare in sede di regolare segnale.
E' presente modesta quota di versamento nell'articolazione intervertebrale sinistra al passaggio L5-S1.

In attesa di consulto specialistico e di ulteriori accertamenti in atto, Le chiederei gentilmente un parere in merito.
Grazie anticipatamente.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Molto dipende dall'obbiettività clinica e dai disturbi in atto. Credo che dopo visita specialistica si potrà essere più puntuali.
Cordialità.
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Utente
Utente
Egregio dottore,
La aggiorno sugli ulteriori accertamenti fatti.
Ho appena ritirato esito rx anche bilaterali, che è il seguente: "Lieve irregolarità delle articolazioni coxofemorali con modesta sclerosi dei tetti acetabolari. Le teste femorali hanno regolare sfericità. Nel limiti del scaro iliache. Al margine del campo si apprezza alterazione strutturale che interessa il III prossimale della diafisi del femore destro dove le corticali risultano di spessore irregolare. Il reperto è di non univoca interpretazione, va inquadrato clinicamente e approfondito, se non noto, con risonanza magnetica".

Non riesco più a capire quale sia la fonte del dolore, se l'ernia espulsa o altro (anca, femore..??).

Le chiedo un consiglio su quale figura professionale scegliere per fare il punto della situazione.... neurochirurgo, ortopedico specialista dell'anca, fisiatra oppure tutti e 3?

Quale risonanza magnetica è più indicata? (bacino o coscia/femore dx).

Purtroppo in questi giorni per la nota emergenza non è facile colloquiare con il medico di base.
Grazie.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Mi pare che la rmn confermi una compressione L5-S1 dx e sia confermativa della mia ipotesi iniziale.
Lei ha una storia di traumi alla coscia dx?
Le anche non mi sembrano particolarmente interessate.
Per essere esaustivi bisognerebbe visitarLa.
Cordialmente.
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Utente
Utente
Buongiorno dottore, non ho storia pregressa di traumi alla coscia dx.
Ieri ho effettuato rmn femore dx, da cui è risultata "lesione osteolitica con apparenti caratteri di aggressività della diafisi femorale dx".
Domani mi sottoporrò pertanto a visita medica con specialista della clinica ortopedica di Padova, perché probabilmente il problema è più complesso e necessita di approccio globale, non riguardando verosimilmente soltanto la schiena. In attesa di consulto, Le chiedo ancora una volta un parere al riguardo, anche per tranquillizarmi un po'. Grazie anticipatamente.
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Dr. Vincenzo Della Corte Neurochirurgo 6.8k 242 2
Forse,a questo punto, andrebbe indagata questa lesione per cui si potrebbe pensare ad ulteriori accertamenti (PET, biopsia, es. ematochimici...).
Mi tenga pure informato.
Cordialità.