Emoraggia cerebrale:intervento chirurgico e recupero.

Un mio familiare stretto dell'età di 70 anni ben portati senza disturbi particolari, 10 gg. fa dopo una influenza portata avanti per tre gg. è stato colpito da emoraggia cerebale.
Questa è esplosa nella parte posteriore della testa in zona cervelletto.
Pertanto il malato è stato ricoverato c/o una struttura sanitaria in reparto di Neurochirurgia dove è stato sottoposto ai dovuti controlli e cure.
Il posizionamento dell'ematoma purtroppo non consente l'operabilità senza creare danni irreparabili.
Nei primi 4 giorni il malato aveva recuperato rapidamente la motilità degli arti, la parola ed in alcuni casi riconosceva alcuni suoi stretti familiari.
Dopo 4 gg seguenti alla emoraggia, causa l'innalzamento della pressione sanguigna nella zona dove presenteva l'ematoma,la situazione ha richiesto la necessità di procedere con un intervento chirurgico di 6 ore atto ad abbassare la pressione localmente.
Ora il malato staziona da 5gg. nel reparto di rianimazione fino a quando lo stato clinico lo richiederà per poi passare nuovamente al reparto di Neurochirurgia.
Lo stato clinico attuale dopo varie verifiche è stabile e l'ematoma sembra in fase di riassorbimento, così i medici ci hanno riferito.
Ora che si avvicina il momento di rientro al reparto pertanto é scrupolo mio e degli altri familiari di pensare ad un eventuale trasferimento, non appena lo stato clinico lo consentirà, c/o un centro di eccellenza per la cura ed il recupero dopo un trauma neurologico di questa entità.
Chiedo a questo punto quale possa essere un valido centro pubblico o privato che vanti eccellenza nella cura di queste malattie e soprattutto per la riabilitazione neuro-psicologica successiva.
Voglio segnalare che la ns disponibiltà è indirizzata alla ricerca del meglio che possiamo trovare in Italia.
Eventualmente avere i riferimenti del centro ed eventuali contatti.
Certo di un Vs interessamento Vi ringrazio sin da ora.
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Dr. Antonio Zingale Neurochirurgo 224 6
E' opportuno rivolgersi agli stessi neurochirurghi o ad i neurologi che l'hanno in cura che sono già in contatto o comunque conoscono le strutture idonee a erogare le cure riabilitative di cui i pazienti neurochirurgici necessitano. Quanto sopra, infatti, è normale routine nella pratica professionale neurochirurgica.

Dr. Antonio Zingale